Appello del GIPPP - 21-03-2003
APPELLO URGENTE
Negli ultimi due mesi 228 palestinesi sono stati uccisi nei Territori
occupati dall'esercito israeliano. La maggior parte di queste persone
erano civili, dato confermato da fonti israeliane. Trenta erano minorenni.
Al di la' dei dati, l'inasprimento dell'occupazione militare sta
distruggendo la vita quotidiana dei civili palestinesi. Assedi, chiusure,
check point, coprifuochi, demolizioni di case, distruzione di
infrastrutture perpetrati dalle forze di occupazione israeliane sono vere
e proprie punizioni collettive. Tutto cio' sta avvenendo nell'assoluto
silenzio dei media internazionali, assorbiti dalla guerra contro l'Iraq.
Non pochi rappresentanti dell'autorita' israeliana hanno ripetutamente
affermato di essere decisi ad approfittare della attenzione mondiale
sull'Iraq per arrivare ad una definitiva "soluzione" del problema
palestinese.
Per questo noi del GIPPP, Grassroots International Protection for the
Palestinian People, ci appelliamo alla societa' civile italiana ed europea,
alla comunita' internazionale, alle organizzazioni per i diritti umani e
civili, a tutte le persone che credono nella giustizia, perche'
intervengano nei Territori occupati in difesa del popolo palestinese.
E' indispensabile la presenza di una forza internazionale di interposizione
che intervenga in difesa della popolazione palestinese, come deterrente
alle violenze e a testimonianza delle quotidiane sofferenze inflitte ai
civili dall'esercito israeliano.
Piano d'intervento proposto dal Gippp
il Gippp, Grassroots international protection for the palestinian people,
in coordinamento con le Organizzazioni non governative palestinesi (Pngo),
propone a tutti i delegati internazionali le seguenti attivita':
1- Presidiare le aree attorno ai blocchi stradali per aiutare i
palestinesi ad attraversarli e testimoniare le violazioni che ai blocchi
stessi vengono commesse.
2- Presidiare i centri abitati esposti al grave pericolo di punizioni
collettive, demolizioni di case, confische di terre, uccisioni di massa,
arresti, espulsioni, deportazioni interne o oltre confine.
3- Assistere le squadre di emergenza e i convogli che riforniscono di
medicine, cibo, acqua, carburante, vestiario ecc. le zone poste sotto
coprifuoco e sotto assedio.
4- Scortare ambulanze, veicoli dei pompieri e altri mezzi di emergenza
nel pattugliamento delle aree colpite, in modo da limitare il piu'
possibile intralci, blocchi e rallentamenti da parte dei militari
israeliani.
5- Collaborare alla produzione di documenti, fotografie, video
(preferibilmente digitali) sulle violazioni dei diritti umani e delle leggi
internazionali nei Territori occupati.
6- Cooperare con le Ong locali per sensibilizzare l'opinione pubblica
mondiale su quanto sta accadendo nella Palestina occupata.
7- Coordinarsi con le Ong locali su tutte le questioni rilevanti circa
la situazione sul campo.
Logistica
Al loro arrivo i volontari parteciperanno ad un training di orientamento
curato dal Gippp.
E' importante inoltre che arrivino in Palestina preparati e con una buona
conoscenza di tutti gli aspetti logistici legati alla loro permanenza. Di
conseguenza dovranno tenere presente quanto segue:
1- Si raccomanda ai volontari di portare sempre con se' una lista di
tutti i contatti nei propri consolati/ambasciate in Israele.
2- I volontari devono viaggiare come turisti o pellegrini in terra
santa, senza dichiarare la propria appartenenza a gruppi politici o
movimenti per la solidarieta'. Israele espellera' quanti verranno
sospettati di essere in viaggio per ragioni politiche e non emettera'
alcun visto sulla base di tali motivazioni.
3- Si raccomanda ai volontari di viaggiare in piccoli gruppi (o anche
uno alla volta), non in comitive numerose. Nessun oggetto che faccia
riferimento ad una militanza politica dovra' essere portato e tantomeno
indossato all'ingresso in Palestina.
4- Tutti i volontari devono comunicare i propri dati personali (numeri
di telefono, fax, e-mail, ecc.) agli uffici del Gippp per facilitare la
loro assegnazione alle aree di intervento.
5- Tutti i punti di accesso ai Territori palestinesi sono sotto stretto
controllo della "sicurezza" israeliana. Contattare gli uffici del Gippp per
informazioni sulle modalita' di ingresso in Israele e su come trattare con
le guardie israeliane impiegate ai confini: per esempio come rispondere a
domande fastidiose e come sembrare amichevoli, al fine di facilitare l'
ingresso.
6- I volontari dovranno sostenere le spese di viaggio e permanenza; in
ogni caso il Gippp fornira' loro alloggio gratuito, assistenza, servizio di
trasporto, etc. nelle aree di intervento. La spesa giornaliera puo' variare
dai 10 ai 40 dollari, alloggi compresi.
7- Un telefono cellulare sara' certamente di grande utilita' durante il
periodo di permanenza in Palestina. Si raccomanda pertanto di chiedere alle
compagnie telefoniche del proprio paese se esistono accordi o roaming
con le compagnie locali, come Cellcom, Jawwal, Orange etc.
8- E' assai consigliabile dotarsi di un equipaggiamento adeguato: sacchi
a pelo, attrezzature da campeggio ecc.
9- E' auspicabile un periodo minimo di permanenza di due settimane nelle
zone d'intervento.
10- I volontari devono informarsi sulle condizioni climatiche in Palestina
al momento dell'arrivo e dotarsi di un abbigliamento adeguato. Il clima in
Palestina cambia da zona a zona dunque e' consigliabile contattare gli
uffici del Gippp a questo proposito.
11- La cultura palestinese e' ricca, complessa e varia nei codici etici da
zona a zona. Ramallah ad esempio e' una citta' piu' cosmopolita di
Hebron; i villaggi vicini alle citta' principali sono piu' tolleranti
rispetto alle aree piu' remote. Pertanto i volontari dovranno consultarsi
al loro arrivo con lo staff del Gippp circa il modo di affrontare alcune
questioni culturali che potrebbero essere fonte di equivoci per i locali o
per gli stessi volontari.
12- Tutte le risorse del Gippp, i locali dell'uffico centrale del Pngo,
tutti i computer, i fax, la cancelleria degli uffici dei sedici distretti
saranno a disposizione dei volontari per svolgere le attivita' previste.
13- A tutti i volontari saranno assegnate attivita' del Gippp. In linea di
principio ciascuno verra' impiegato in quelle attivita' che ritiene a
se' piu' congeniali e a nessuno verra' chiesto di svolgere attivita' per
cui non si sente preparato. Ai volontari che chiedessero di essere
assegnati a zone gia'coperte potrebbe essere proposto in alternativa di
recarsi in altre che risultassero sguarnite. In tali casi il Gippp potra'
richiedere ai volontari di partecipare ad attivita' diverse da quelle di
loro preferenza. In ogni caso a nessuno verra' "ordinato" di fare cose che
non vuole fare.
14-Coordinamento, pianificazione, sviluppo e ulteriori questioni
logistiche verranno gestiti dal Gippp di Ramallah, compresi i contatti
permanenti con lo staff del Pngo.
La presenza di volontari internazionali in Palestina e' vitale per il
popolo palestinese. Punizioni collettive contro la popolazione civile
saranno scoraggiate dalla presenza di osservatori/volontari
internazionali.La presenza dei volontari internazionali facilitera' gli
interventi di emergenza delle organizzazioni locali e rendera' piu'
difficile per le autorita'israeliane giustificare l'interdizione degli
aiuti umanitari ai palestinesi in stato di necessita'.
Per informazioni in Italia:
Apg xxiii
tel 0541 753619 0541 751424 081 5268566
348 2900582 347 0656727
email
odcpace.ap23@libero.it
goel.apg23@libero.it
notinmyname@gmx.net
In Palestina:
tel 00972 55 378262 00972 50 557385
00972 2 2963847
email
pngonet@p-ol.com
bahiaamra@hotmail.com
Che cos'e' il Gippp
www.pngo.net
Il Gippp (Grassroots international protection for the palestinian people)
e' una rete di ong palestinesi che comprende Pguw (Unione generale della
Palestina per le donne), Pgucs (Unione generale della Palestina per le
organizzazioni di carita'), Seltc (Centro ecumenico teologia della
liberazione Sabeel), Ymca, Ism (International solidarity movement), il
network Pngo, l'Alto consiglio per la pace e la giustizia e alcuni membri
del consiglio legislativo palestinese. Il Gippp e' stato fondato nel 2001
allo scopo di mobilitare i movimenti internazionali di solidarieta' in
difesa del popolo palestinese.
Dopo le incursioni israeliane del 28 marzo 2002 circa un migliaio di
volontari internazionali ha visitato i Territori palestinesi, partecipando
a manifestazioni e attivita' di protesta nei pressi di blocchi militari
israeliani, fornendo assistenza medica e umanitaria alle vittime
palestinesi, tentando di garantire protezione e promuovere iniziative di
solidarieta' in favore del popolo palestinese.
Nonostante le minacce militari da parte israeliana i gruppi sono rimasti
insieme ai Palestinesi, spesso in condizioni molto difficili. In seguito,
anche in conseguenza di cio', le autorita' israeliane hanno negato
l'ingresso a moltissimi gruppi europei, trattenendoli per varie ore
all'aeroporto di Tel-Aviv e costringendoli a tornare indietro. Di questi
gruppi facevano parte medici, parlamentari, giornalisti e rappresentanti
di ong.
Cosa fa il Gippp
- Attivita' di supporto e pressione. Il Gippp promuove iniziative di
sostegno e solidarieta' per il popolo palestinese attraverso appelli
diretti a rappresentanze diplomatiche, organizzazioni internazionali,
missioni umanitarie, ong ecc.
- Diritti umani. Lo staff del Gippp per i diritti umani sta curando una
documentazione su quanto compiuto dall'esercito israeliano nel campo
profughi di Jenin. E' impegnato inoltre a seguire i casi legali di
migliaia di detenuti palestinesi catturati durante le ultime incursioni
(raccolta delle notizie sui detenuti, contatti con le famiglie,
coinvolgimento di avvocati come volontari).
- Attivita' pubbliche. Il Gippp lavora al coordinamento delle
manifestazioni pubbliche insieme alle altre organizzazioni palestinesi. A
questo scopo sono state promosse molte iniziative tra le quali una serie
di manifestazioni presso il Consolato americano e la sede dell'Unione
Europea a Gerusalemme est. Numerosi appelli sono stati rivolti, all'UNRWA,
al Comitato Internazionale della Croce Rossa, ai consolati e alla
comunita' internazionale per l'immediata cessazione da parte delle forze
israeliane delle violenze contro il popolo palestinese.
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