Strane ferite, schegge fantasma... Così Gaza muore poco a poco
Rispuntano a Gaza i cingolati israeliani. Stavolta hanno cominciato a bombardare all'alba il valico di Eretz, in cerca di depositi di armi, senza causare vittime ma lasciandosi dietro una scia di volantini nei quali si garantiva di lasciare in pace la popolazione in cambio del rilascio del caporale Gilad Shalit, rapito da settimane. Abu Mazen sta tentando di svincolare il negoziato palestinese sul rapimento dal conflitto in corso fra Israele e Libano: ieri ha garantito che, con l'aiuto egiziano, sta lavorando ad uno scambio «non simultaneo» fra il soldato israeliano e alcuni prigionieri palestinesi. Ma sono molte le famiglie di Gaza che si appellano direttamente al Libano perchè il «Partito di Dio» non si dimentichi dei loro familiari arrestati.
Monta la rabbia dei palestinesi. Ieri sono stati sparati sei razzi dalle brigate di Gaza contro la cittadina di Sderot e l'avamposto militare di Kissufim. Ed è stato ritrovato ieri carbonizzato a Funduq, vicino a Qalqilia - nei giorni scorsi più volte presa di mira dalle truppe israeliane - il cadavere di Denis Yaqu'b, colono di 60 anni, scomparso giovedì. Dura la rivendicazione delle brigate di al-Aqsa: «L'abbiamo ucciso perchè Israele non ha avuto pietà dei palestinesi».
Intanto ieri sono salite a 32 le vittime dell'ultima incursione israeliana a Gaza: anche Rami al-Mubayys, 24 anni, non ce l'ha fatta e c'è sconcerto a Gaza per l'alto numero di decessi post-operatori. Dei 129 feriti, ancora 16 sono in fin di vita. Ne parliamo col dottor Habis Wehedi, dell' ospedale di Deir al-Balah.
Dottor Wehedi, può parlarci dei sintomi riscontrati nei suoi pazienti in seguito alle ultime incursioni?Anzitutto, è senza precedenti il numero di amputazioni che abbiamo dovuto eseguire. Di qualunque cosa si tratti, queste munizioni colpiscono gli arti inferiori. Più precisamente, dai genitali in giù. I tessuti risultano immediatamente devitalizzati, il sangue coagulato. L'esterno degli arti colpiti è nero ma non carbonizzato, se si escludono le parti direttamente colpite dalle schegge, che sono invece ustionate fino al quarto grado. Le incisioni penetrano fino all'osso. Quando i pazienti arrivano, possiamo solo amputare molto velocemente. Ma il secondo particolare inquietante è che i pazienti muoiono comunque molto velocemente anche una volta operati. Come se la necrosi dei tessuti si estendesse comunque al resto del corpo».
Non potrebbe essere semplicemente un'infezione sopraggiunta in seguito all'operazione? Le condizioni in cui operate, con pochi medicinali, senza elettricità sufficiente...Assolutamente no, escludo si tratti di questo. Inoltre, il decesso avviene troppo rapidamente. Sono più incline a pensare a un qualche effetto tossico, ma di più non posso azzardare.
Avete esaminato le schegge trovate nei corpi?Qui veniamo al terzo particolare, le schegge. Praticamente non ce ne sono. O meglio, non quante ce ne dovrebbero essere o comunque non visibili ai nostri raggi-x. Mi spiego: i corpi al loro interno sono pervasi di finissimi tagli, centinaia di migliaia di incisioni, ma non troviamo che una, al massimo due schegge per corpo. Non riusciamo a spiegarcelo. Ma del resto non abbiamo neanche il tempo materiale per esaminare a fondo questi fenomeni, operiamo in condizioni di estrema emergenza.
Secondo la France Press, fra i pazienti del vostro ospedale sarebbe stato rinvenuto un frammento di ordigno con una scritta sopra.
Sì, lo ha estratto un mio collega dal cranio di una delle vittime dei bombardamenti. Un pezzetto di plastica con una scritta, TEST-GF. Ma è tutto quello che posso dirle.
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