Gaza, 6 agosto
Stavolta si è chiamata “operazione Horizon” l’azione di massacro che le forze militari israeliane hanno condotto a sud di Gaza, a Shouka e nella zona dell’aeroporto nei tre giorni scorsi: 17 morti e almeno 35 feriti residenti e decine di case e campi distrutti e danneggiati sono quello che si sono lasciate dietro questa mattina, al loro ritiro.
Queste morti si aggiungono alle 177 della scorsa “operazione Summer Rain”, 40 dei quali erano bambini/e. Le persone ferite si aggiungono alle 872, di cui 272 bambini/e, tra cui molte continuano a morire a causa delle ferite riportate.
Anche a Shouka il massacro si è attuato con la tecnica ormai nota delle incursioni. Oltre 60 carri armati, coperti dagli F16, sono penetrati fino alla zona abitata, hanno circondato le case e tenuto in ostaggio la popolazione, sparando su qualsiasi cosa si muovesse. I bulldozer hanno distrutto, ancora, campi appena livellati, che erano già stati distrutti nell’operazione militare del mese scorso. Anche qui sono state usate armi potentissime e forse vietate dalla Convenzione internazionale, l’uso di cluster bombs è certo, i corpi esplodono, le persone arrivano in ospedale mutilate e bruciate, quando riescono ad arrivare.
Ai/lle palestinesi non si riconosce il diritto alla vita, né quello di sapere almeno di che morte si è morti/e. Le molte denunce sull’uso di armi chimiche in MO da parte di Israele, nell’estate occidentale hanno poco risalto. E’ necessaria una missione internazionale di verifica subito!
A Shouka molta gente è morta senza poter essere soccorsa, le forze d’occupazione israeliane non hanno permesso alle ambulanze di passare. Israele deve essere denunciato per crimini contro l’umanità!
A Nord continuano gli attacchi aerei dell’operazione denominata “Cieli Blu”, i droni e gli Apache lanciano missili su case e abitazioni civili. A Beit Lahiya, un bambino e sua madre sono morti colpiti dalle schegge di un missile destinato ad una macchina, un’altra bambina per le ferite riportate. A Beit Hanoun un bambino è stato ucciso sulla porta della sua casa, mentre giocava, da colpi di artiglieria. A Deir al-Balah, due persone sono morte colpite da proiettili di mitragliatrici. Questa notte il capo delle forze di sicurezza palestinese, Muhammad al-Mawasa, è stato gravemente ferito in un attentato mentre passava in macchina a Jabaliya.
La mancanza di elettricità si unisce alla scarsità di acqua e cibo che comincia a vedersi in molti villaggi a causa della chiusura delle frontiere commerciali. Le forze militari israeliane tengono chiuso il passaggio di Karni da più di una settimana, a causa delle operazioni in corso.
Una lunghissima fila di camion contenenti soprattutto beni alimentari deperibili è in attesa di entrare.
Il passaggio di Rafah, a sud è chiuso da oltre un mese ormai. Nemmeno le sperate aperture a singhiozzo si sono verificate, eccetto una di un giorno e mezzo alla metà di luglio. Le forze militari d’occupazione israeliane non permettono nemmeno alla forza di monitoraggio multinazionale di presenziare il confine. Si vocifera un’apertura per la metà di agosto, per permettere l’uscita agli/lle oltre 2000 studenti intrappolati/e nella Striscia.
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