Rapporto settimanale sulle violazioni israeliane dei diritti umani nei Territori Occupati Palestinesi
No. 30/2006 – dal 27 luglio al 2 agosto 2006
Le forze di occupazione israeliane hanno intensificato gli attacchi contro i civili palestinesi e le loro proprietà nei Territori Occupati Palestinesi
- Hanno ucciso 14 palestinesi, tra cui 4 ragazzi e 2 donne
- 2 delle vittime sono state uccise a Nablus durante un omicidio extra giudiziale
- Hanno ferito 34 civili palestinesi, tra cui 12 ragazzi e 2 donne
- Hanno lanciato una serie di attacchi aerei contro alcune case nella Striscia di Gaza
- Hanno distrutto 8 case dopo avere avvisato i loro residenti che sarebbero state attaccate
- Hanno continuato a bombardare il nord delle Striscia di Gaza ed il villaggio di al-Shouka vicino a Rafah; molte famiglie sono state obbligate ad abbandonare le loro case
- Hanno condotto 21 incursioni in comunità palestinesi della West Bank e 4 nella Striscia di Gaza
- Hanno raso al suolo almeno 100 donums di terreno agricolo a Khan Yunis ed hanno distrutto 24 case e grandi aree di terreno agricolo nel quartiere di al-Tuffah a Gaza City
- Hanno fatto irruzione e perquisito alcuni istituti civili a Tulkarm
- Hanno arrestato 25 civili palestinesi nella West Bank e 2 nella Striscia di Gaza
- Hanno continuato ad imporre un totale assedio sui Territori Occupati Palestinesi; hanno imposto uno stretto assedio sulla Striscia di Gaza dove mancano cibo e carburante; hanno arrestato 5 civili palestinesi presso check point della West Bank
- Hanno continuato a costruire il muro di annessione nella West Bank
Mentre la comunità internazionale continua a rimanere in silenzio, le forze di occupazione israeliane hanno continuato la loro offensiva su larga scala contro il popolo palestinese, specialmente nella Striscia di Gaza. Hanno intrapreso una guerra mediatica conto i civili palestinesi: hanno lanciato volantini nelle strade e sui tetti delle case, hanno telefonato ai civili minacciandoli di distruggere le loro case se avessero aiutato attivisti della resistenza palestinese, hanno ordinato telefonando ai loro cellulari ad alcuni attivisti della resistenza palestinese di abbandonare le loro case che sarebbero state distrutte. Hanno continuato ad attaccare i giornalisti nel tentativo di impedire loro di riportare le pratiche israeliane nei Territori Occupati Palestinesi. Sono entrati nelle onde di trasmissione di alcune radio locali minacciando i civili palestinesi. Israele cerca di legittimare la punizione collettiva contro i civili palestinesi affermando attraverso i suoi mezzi di comunicazione che non prende di mira i civili disarmati e che li avvisa prima di attaccare edifici da loro posseduti o che si trovano vicino a dove abitano.
Il Pchr, monitorando con sempre più grande preoccupazione gli sviluppi di questa offensiva, chiede alla comunità internazionale, in particolare alle parti contraenti la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 e all'Agenzia delle Nazioni Unite, di intervenire immediatamente per obbligare le forze di occupazione israeliane a fermare questa offensiva e permettere il passaggio di cibo, materiale medico e carburante nella Striscia di Gaza. Il Pchr avverte la comunità internazionale che la politica di punizione collettiva e di rappresaglia praticata da parte delle forze di occupazione israeliane contro la popolazione civile palestinese, specialmente per quanto riguarda la distruzione di fonti elettriche ed il fatto di impedire il passaggio di cibo e carburante nella Striscia di Gaza, causeranno una crisi umanitaria nella stessa. Gli attacchi nei Territori Occupati Palestinesi non sono solo semplici violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra, ma sono una guerra intrapresa da Israele contro i civili palestinesi. Questa guerra include la distruzione dell’infrastruttura civile, come l’impianto di generazione elettrica ed alcuni ponti, e l’imposizione di uno stretto assedio sulla Striscia di Gaza – sono stati chiusi tutti gli attraversamenti di confine ed è stato proibito il movimento di persone e merci da e per la Striscia di Gaza. Questa guerra intrapresa dagli israeliani contro i civili, non rispetta la legge umanitaria internazionale. Israele è stata incoraggiato dal sostegno statunitense e dal silenzio europeo a lanciare ulteriori attacchi contro i civili palestinesi e poi contro il Libano.
Conseguenze dei crimini commessi dalle forze di occupazione israeliane dal 25 giugno 2006:
- Sono stati uccisi 174 palestinesi, per la maggior parte civili, tra cui 37 ragazzi e 10 donne
- Sono stati feriti almeno 720 civili palestinesi, tra cui 192 ragazzi e 23 donne
- Sono stati lanciati almeno 190 missili aria-terra e centinaia di bombe ad artiglieria contro civili palestinesi ed obiettivi militari nella Striscia di Gaza
- Sono stati distrutti gli edifici del Ministero degli Interni, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Economia Nazionale, del Primo Ministro Palestinesi ed alcuni edifici scolastici
- E’ stata distrutta la centrale elettrica di Gaza che fornisce l’elettricità al 45% della Striscia di Gaza; sono stati ripetutamente attaccate le reti elettriche e di trasmissione
- Sono stati distrutti 6 ponti che collegano Gaza City con il centro della Striscia di Gaza ed alcune strade
- Sono stati rasi al suolo centinaia di donums di terreno agricolo e sono state distrutte dozzine di case
- Sono stati arrestati centinaia di palestinesi, tra cui 8 ministri e 26 membri del Consiglio Legislativo Palestinese
- E’ stato distrutto il complesso del governo di Nablus
- Molte famiglie di Rafah, Beit Hanoun e Beit Lahia sono state obbligate ad abbandonare le loro case
- L’intelligence delle forze di occupazione israeliane hanno avvisato telefonicamente alcuni civili palestinesi nella Striscia di Gaza di abbandonare le loro case perché sarebbero state attaccate
- Aerei da combattimento hanno distrutto 15 case appartenenti ad attivisti palestinesi
Durante il periodo coperto dal presente rapporto sono continuate le violazioni israeliane della legge internazionale nei Territori Occupati Palestinesi.
Omicidi le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 8 palestinesi, tra cui 7 civili, nella Striscia di Gaza; tra le vittime ci sono 2 ragazzi e 2 donne. Inoltre un bimbo ed un ragazzo sono morti per ferite riportate precedentemente. Una donna anziana è stata uccisa durante un bombardamento su Jabalya il 27 luglio 2006. 2 ragazzi ed una donna sono stati uccisi durante due separati attacchi sulle palazzine di al-Nada vicino a Beit Hanoun, il 31 luglio ed l’1 agosto 2006. Un civile palestinese è stato ucciso durante un attacco aereo su Beit Lahia. Le altre vittime sono state uccise durante un’offensiva sul quartiere di al-Sha’af ad est di Gaza City.
Hanno ferito 23 civili palestinesi, tra cui 7 ragazzi e 2 donne. Il numero dei palestinesi uccisi dall’inizio dell’operazione "Pioggia d’estate" sale a 159, ed include 86 civili, tra cui 35 ragazzi e 10 donne; inoltre sono stati ferite altre 650 persone, per la maggior parte civili, tra cui 170 ragazzi, 23 donne, 4 paramedici e 4 giornalisti.
Hanno lanciato almeno 12 attacchi aerei contro obiettivi della Striscia di Gaza, tra cui 8 case appartenenti ad attivisti della resistenza palestinese, distruggendo completamente queste case e danneggiando gravemente anche alcune case e strutture civili vicine. Ufficiali dell’intelligence delle forze di occupazione israeliane hanno telefonicamente ordinato ai possessori di queste case di lasciarle. Queste case non si trovavano in aree di confronto e non venivano usate per lanciare razzi; si trovavano in varie parti della Striscia di Gaza ed avevano più piani. La loro distruzione ha causato paura tra la popolazione civile. La distruzione di queste case si basa su rapporti dell’intelligence che possono essere imprecisi o datati e spesso non giustificano gli attacchi sui civili e sulle loro proprietà. L’articolo 53 della Quarta Convenzione di Ginevra proibisce la distruzione di proprietà private "tranne nel caso in cui le distruzioni siano rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari". L’interpretazione legale di questo articolo implica che la distruzione di case o di altre strutture civili può avere luogo solamente durante operazioni militari o scontri, solo se tali case o strutture rappresentano un pericolo diretto per le truppe della potenza occupante e se non ci sono altri mezzi per prevenire una minaccia alla sicurezza che attaccare dette case e strutture civili. Queste condizioni non riguardano le case che si trovano lontano dalle aree degli scontri e che non minacciano la sicurezza di Israele e delle sue truppe.
Le forze di occupazione israeliane hanno lanciato dozzine di bombe ad artiglieria su aree residenziali e su terreni agricoli palestinesi nella Striscia di Gaza. hanno ucciso e ferito alcuni civili palestinesi ed hanno danneggiato alcune palazzine. Centinaia di famiglie sono state costrette a lasciare le loro case a causa dei bombardamenti israeliani. Hanno ripetutamente bombardato la rete elettrica di Rafah, lasciando l’intera città senza elettricità.
Nella West Bank una squadra segreta delle forze di occupazione israeliane, durante un omicidio extra giudiziale, ha ucciso un membro delle Brigate al-Quds, l’ala militare della Jihad Islamica, ed un civile che era con lui. Inoltre 2 civili palestinesi, tra cui un ragazzo, sono morti per ferite riportate precedentemente. Hanno ferito 10 civili, tra cui 5 ragazzi e 2 giornalisti.
Incursioni: le forze di occupazione israeliane condotto 4 incursioni in aree della Striscia di Gaza. Hanno distrutto proprietà civili ed hanno bombardato aree residenziali. Hanno raso al suolo almeno 100 donums di terreno nell’area di al-Fukhari, ad est di Khan Yunis, ed hanno danneggiato dozzine di case. Il 28 luglio 2006 si sono ritirate dal quartiere di al-Fukhari, ad est di Gaza City, dopo un incursione durata 2 giorni, durante la quale hanno ucciso 20 palestinesi, tra cui un bimbo di 3 anni, e ne hanno feriti almeno altri 70; hanno distrutto dozzine di donums di terreno agricolo, 24 case ed alcune strutture civili.
Nella West Bank hanno condotto almeno 18 incursioni militari in aree palestinesi, durante le quali hanno fatto irruzione in dozzine di case ed istituti civili ed hanno arrestato 23 civili palestinesi, tra cui una donna e 5 ragazzi
Restrizioni al movimento: le forze di occupazione israeliane hanno continuato ad imporre un totale assedio sui Territori Occupati Palestinesi, e ad imporre severe restrizioni al movimento dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza e nella West Bank, inclusa Gerusalemme Est
Striscia di Gaza
Hanno imposto uno stretto assedio sulla striscia di Gaza. Hanno chiuso tutti gli attraversamenti di confine quale forma di punizione collettiva contro i civili palestinesi.
Hanno chiuso il punto di passaggio internazionale di Rafah sebbene non ne abbiano il diretto controllo; hanno impedito agli osservatori europei che lavorano presso lo stesso di raggiungerlo. Hanno chiuso gli attraversamenti commerciali della Striscia di Gaza, in particolare l’attraversamento di al-Mentar (Karni), causando un ulteriore deterioramento della situazione economica della stessa, dove mancano molte merci nei mercati. Hanno continuato a tenere chiuso l’attraversamento di Erez nel nord della Striscia di Gaza. Hanno impedito ai pescatori palestinesi di pescare.
West Bank
Le forze di occupazione israeliane hanno intensificato l’assedio sulle comunità palestinesi della West Bank. Hanno annullato i permessi dati ai palestinesi della West Bank per entrare a Gerusalemme. Hanno continuato ad imporre severe restrizioni al movimento dei civili palestinesi ai check poiint, hanno continuato a tenere separato il nord dal sud della West Bank. Le forze di occupazione israeliane posizionate presso vari check point hanno arrestato 5 civili palestinesi e ne hanno violentemente picchiati altri 5.
Muro di annessione: le forze di occupazione israeliane hanno continuato la costruzione del muro di annessione all’interno del territorio della West Bank. Hanno iniziato la costruzione di una nuova sezione del muro sul territorio palestinese ad ovest e nord ovest della città di Beit Jala e del villaggio di al-Khader nel distretto di Betlemme. Questa sezione isolerà gli abitanti dei villaggi che si trovano ad ovest di Betlemme. Hanno impedito ai civili palestinesi di organizzare una marcia pacifica contro la costruzione del muro a nord e ad ovest del villaggio di al-Khader, a sud ovest di Betlemme: hanno lanciato pallottole ricoperte di gomma, bombe acustiche e lacrimogeni; 5 civili, tra cui un ragazzo, hanno sofferto a causa delle inalazioni da gas lacrimogeno. Soldati delle forze di occupazione israeliane posizionate vicino al muro, ad est di Gerusalemme, si sono scontrate con alcuni civili palestinesi, tra cui alcune donne, bambini e lavoratori di Hebron e Betlemme, che stavano tornando a Ramallah: hanno lanciato pallottole ricoperte di gomma e gas lacrimogeni contro questi civili, ferendo 4 ed arrestandone altri 2.
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