Palestina

Il padre di Angelo Frammartino: mio figlio ucciso dall'ingiustizia del mondo

"Non ho nessun motivo di rancore, e' normale che in un popolo, quando e' in grave difficolta' non ci sia razionalita'. Mio figlio e' vittima dell'ingiustizia del mondo, non di quel povero cristo che l'ha ucciso".
13 agosto 2006
Fonte: Rainews 24


Cosi' Michelangelo Frammartino, il padre del ragazzo ucciso giovedi' scorso a Gerusalemme, parla della tragedia che ha colpito la sua famiglia. Il padre di Angelo ha partecipato, nel tardo pomeriggio, alla veglia in ricordo del figlio che hanno organizzato, nella piazza antistante il duomo del paese, gli amici e i militanti del circolo di Rifondazione in cui il ragazzo militava.

Il papa' di Angelo e' stato accolto con applausi, abbracci e commozione da parte di tutti. Ad abbracciarlo anche il sindaco di Monterotondo, Antonino Lupi, e tutti gli amici del figlio. Lunghi abbracci anche per la sorella di Angelo, Romina, in lacrime. "Voglio ringraziarvi tutti", ha detto il padre che poi si e' intrattenuto brevemente con i giornalisti.
"Siamo dispiaciuti, affranti - ha detto - ma rispettiamo la volonta' di Angelo. Lui credeva nella pace ed e' morto per un motivo bello. Dobbiamo essere uniti nella pace - ha concluso - e rispettare i valori in cui il ragazzo credeva".

La veglia organizzata a Monterotondo si svolge in contemporanea con quella organizzata a Gerusalemme nel luogo in cui Angelo e' stato ucciso. E' una veglia silenziosa e gli amici di Angelo si sono seduti in terra ai piedi della piccola esedra della piazza sulla quale e' esposto uno striscione nero con su scritto in rosso: "Angelo". Con a fianco alcune bandiere della pace.
Domani il rientro della salma in Italia.

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