Palestina

News - Tulkarem, Rafah

3 aprile 2003
Ism - International Solidarity Movement

Stamattina l'esercito israeliano ha invaso il campo profughi di Tulkarem
con elicotteri Apache, tank, Apc, hummers (speciali veicoli d'attacco)e
centinaia di soldati e polizia di frontiera.Dopo aver preso il completo
controllo del campo hanno radunato di fronte alla "Girls school" tutti gli
uomini tra i cinque e i quarantacinque anni. Li hanno trattenuti li' per
varie ore, poi li hanno infilati in dei camion. Sembra che la maggiornaza
di essi sia stata portata al Nur Shams Refugee Camps e gli sia stato
proibito di tornare a casa per almeno tre giorni.

Dopo di cio' i soldati hanno iniziato rastrellamenti casa per casa, a
random. Gli arrestati, secondo il quotidiano Haaretz, sono circa duemila.
Secondo l'Ism (international Solidarity Movement, cinquemila. L'azione
formalmente e' una risposta all'attentato di tre giorni fa ad Haifa.
L'attentatore veniva da un villaggio nell'area di Tulkarem.

Otto attivisti internazionali presenti nel campo profughi hanno cercato di
monitorare la situazione e di limitare la brutalita' dei soldati, tentando
una negoziazione, ma senza nessun risultato. Sono stati minacciati di
arresto e a uno di essi e' stata sequestrata la telecamera.

Nel pomeriggio la polizia israeliana e' entrata nell'ospedale Thabbat
chiedendo con un altoparlante la consegna spontanea di tutti gli uomini
presenti. Anche in questo caso a nulla sono valse le proteste degli
internazionali presenti, che hanno ripetuto piu' volte ai poliziotti che
il fatto costituiva un crimine di guerra ai sensi delle convenzioni di
Ginevra.

Per tre ore e mezzo i poliziotti hanno bloccato tutte le ambulanze in in
entrata e in uscita dall'ospedale. Gli attivisti hanno contattato
l'organizzazione israeliana "Phisicians for human rights", che ha chiesto
alla polizia di rispettare l'ospedale. Alle otto e dieci di sera l'assedio
all'ospedale e' finito, ma i poliziotti hanno minacciato di tornare
domani.

La citta' e i due campi profughi di Tulkarem sono tuttora sotto coprifuoco
e "svuotati" da tutti gli uomini tra i quindici e i quarantacinque anni.

Alle nove e mezzo di stasera l'esercito israeliano e' tornato ad attaccare
Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, con i tank, supportati da buldozzer
che gli spianavano la strada e da elicotteri Apache.

I sei internazionali dell'International Solidarity Movement presenti a
Rafah, raggiunti telefonicamente, raccontano che dagli elicotteri sono
stati sparati molti missili e di aver sentito le sirene di ambulanze
palestinesi. Inoltre in citta' si continuano ad udire numerose forti
esplosioni, e c'e' il sospetto che l'esercito israeliano stia demolendo la
Moschea della citta'. Tutta Rafah e'tutt'ora senza elettricita'.

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