Save the Children sta avviando un intervento di aiuto nella Striscia.
Save the Children sta procedendo rapidamente alla distribuzione di aiuti ai bambini e alle famiglie in stato di necessità a Gaza, a seguito dell’annuncio del cessate il fuoco.
Ieri, uno dei camion dell’organizzazione è riuscito a entrare a Gaza con 100 kit per bambini, 150 kit igienici e oltre 1.400 pacchi di pannolini che lo staff locale ha provveduto a distribuire alle famiglie ospitate nei rifugi dell’UNRWA a Beit Lahia e Jabalia.
Save the Children accoglie con favore e sollievo il cessate il fuoco annunciato da entrambe le parti in conflitto, auspica che sia rispettato e che sia il primo passo per il ristabilimento di una pace duratura di cui beneficeranno sia la popolazione di Gaza che di Israele.
L’organizzazione internazionale chiede inoltre che sia garantito e assicurato il pieno accesso degli aiuti umanitari, affinché le ong impegnate nelle attività di soccorso possano raggiungere soprattutto le famiglie e i bambini che necessitano assolutamente di interventi e aiuti salvavita.
“La situazione è terribile. Centinaia di migliaia di minori e rispettive famiglie sono rimasti per quasi un mese senza aiuti e servizi di base”, commenta Annie Foster, Responsabile del team di emergenza di Save the Children a Gaza. “Il nostro staff ci ha riferito che ieri, la distribuzione di aiuti, in particolare di pannolini per i bambini presso un centro di prima accoglienza, è stata salutata con un applauso”.
Save the Children ha finora raggiunto e aiutato più di 25.000 persone, la metà delle quali bambini, fornendo pacchi di cibo nella zona Nord e Sud di Gaza. Altre 4.000 persone sono state soccorse ieri a Jabalia, Beit Lahia e nella zona est di Gaza City: in particolare sono stati distribuiti pacchi di cibo, di pannolini, kit per bambini (contenenti coperte, pantaloni, creme e pannolini) e kit igienici (contenenti sapone per l’igiene personale, sapone per piatti e carta igienica).
Nell’arco dei prossimi giorni, Save the Children intende procedere alla distribuzione di teli di plastica per proteggere i materassi dall’umidità del terreno, di bottiglie di acqua potabile, di vestiti e di scorte di cibo.
"Save the Children si sta organizzando per ampliare e rafforzare il proprio intervento di aiuto”, continua Annie Foster. “Circa 3.000 donne hanno partorito in questi giorni, senza il minimo supporto sanitario e senza nulla di ciò di cui avrebbe bisogno un bimbo appena nato. Inoltre è mancato finora un aiuto psicologico ai bambini che hanno subito stress e traumi a seguito del conflitto”.
In vista quindi di un intervento più articolato Save the Children ha chiesto che, oltre agli 11 operatori già impegnati nell’area, altri 5 possano quanto prima essere autorizzati ad avere accesso a Gaza .
“Il nostro obiettivo immediato è fornire aiuti di prima necessità ai bambini e alle loro famiglie”, spiega ancora Annie Foster. “Tuttavia bisogna fare altro e di più per proteggere i minori e ridurre l’insicurezza in cui vivono ormai da più di 3 settimane”.
Per questo l’organizzazione internazionale stamperà e distribuirà dei volantini in cui sarà indicata una help line telefonica per i bambini, in cui verranno descritte con disegni le mine antipersona e saranno date indicazioni e consigli ai genitori su come consolare e rassicurare i propri figli impauriti e scioccati. Save the Children inoltre sta preparando dei kit di giocattoli da distribuire nei prossimi giorni.
"Il modo migliore per aiutare un minore a superare una trauma è ristabilire una certa normalità”, conclude Annie Foster, “permettergli di dormire tutta la note, giocare con gli amichetti, andare a scuola. Tra i nostri prossimi interventi ci sarà quindi l’identificazione e allestimento di spazi sicuri per i bambini”.
L’organizzazione internazionale indipendente per la tutela e difesa dell’infanzia, che opera in Medio Oriente dal 1953 con uno dei più ampi programmi di aiuti e progetti nell'area, e a Gaza da 30 anni, ha attivato una RACCOLTA FONDI a sostegno delle attività di aiuto e soccorso. Per donazioni è possibile collegarsi al sito www.savethechildren.it
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