Fosforo bianco da parte di Israele sui civili: "prove incontestabili"
Delegati di Amnesty International attualmente in visita nella Striscia
di Gaza hanno riscontrato prove evidenti e incontestabili dell’uso
massiccio di fosforo bianco in aree densamente popolate di Gaza City e in
altre zone del nord della Striscia.
“Abbiamo visto strade e vicoli pieni di prove dell’uso del fosforo bianco,
con alcuni grumi ancora fumanti e residui di ordigni” – ha dichiarato
Cristopher Cobb-Smith, un esperto in armi che fa parte, con altri tre
colleghi, della missione di Amnesty International. “Lo scopo del fosforo
bianco è di provocare una cortina fumogena atta a favorire il movimento
delle truppe in un campo di battaglia; è un’arma altamente incendiaria che
non dovrebbe mai essere usata in aree dove si trovano i civili”.
“Un uso così estensivo in aree densamente popolate è di per sé
indiscriminato. Averlo usato ripetutamente in questo modo, nonostante le
prove dei suoi effetti indiscriminati e il suo impatto sulla popolazione
civile, è un crimine di guerra” – ha dichiarato Donatella Rovera,
ricercatrice di Amnesty International su Israele e i Territori occupati
palestinesi.
Quando il fosforo bianco entra in contatto con la pelle può continuare a
bruciare anche in profondità, fino a raggiungere la massa muscolare e la
spina dorsale.
Tra le zone più colpite dal fosforo bianco vi è la sede dell’Unrwa,
l’agenzia dell’Onu per i rifugiati a Gaza City, attaccata dalle forze
israeliane il 15 gennaio. Sempre quel giorno, ordigni impregnati di
fosforo bianco hanno colpito anche l’ospedale al-Quds di Gaza City,
provocando un incendio che ha costretto lo staff sanitario a evacuare i
pazienti.
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