Angela Lano: una giornalista non embedded
Le agenzie proseguono a inviare dispacci ripetitivi. Non possono fare diverso perché le informazioni, che per diritto e dovere internazionale ci spettano, non arrivano. Israele può permettersi di tenere in sospeso l’Europa, l’America, il mondo intero. Opposizioni ufficiali e conseguenti passaggi alle vie di fatto, non s’hanno da fare. Israele è un paese amico, preferiamo attendere la loro versione. I 700 sequestrati, meno quelli che hanno ammazzato, stanno vivendo sulla loro pelle il “rapporto d’amicizia”. Immaginiamoci cosa sarebbe invece accaduto se, per esempio, fosse stato l’Iran a commettere questi crimini infamanti.
L’Ansa riporta che a bordo della “
Angela Lano, autorevole conoscitrice dell’islam, è direttrice dell’agenzia stampa Infopal * Collabora anche con noi. Se vogliamo informazioni quotidiane e precise di cosa accade in Palestina è necessario rivolgerci al suo sito. Studiosa appassionata dell’islam, fu assunta dalla redazione torinese di Repubblica per occuparsi della cronaca mediorientale. Si licenziò qualche anno dopo: aveva bisogno di più spazio per trattare la materia. Questa sua coraggiosa decisione -quanti giornalisti mollano un posto fisso di cotanto prestigio, per perseguire il dovere d’approfondire l’informazione?- le ha permesso di essere sul posto, tutte le volte che ce n’era bisogno. E’ autrice di diversi saggi sul mondo arabo-islamico. Tra i tanti ricordiamo “Islam d’Italia”. Se siamo veramente interessati a comprendere come nacque il popolo palestinese “contemporaneo” dobbiamo leggere il suo “Nakba”, la tragedia del 1948. Angela appartiene al mondo dei semplici. Prima di dire la sua, s’informa e va sul posto. Scatta fotografie e intervista la gente. Se hai bisogno di lei, è sempre disponibile. Basta chiederle un’opinione e lei ti scrive il pezzo, corredato da documentazione. Il suo obiettivo è divulgare ciò che impara. Perciò si è fatta non pochi nemici. La sua schiettezza è stata pesantemente “perseguita”. Tra i suoi detrattori non poteva mancare (il collega) Magdi Allam che ha pensato bene d’inserirla nella sua personalissima “black list”, a fronte della quale Angela ha dovuto rispondere all’autorità giudiziaria, senza successo per il cristiano, già musulmano.
Tieni duro Angela. Del messaggio che ti ho inviato questa notte ti è stata impedita la ricezione e così non hai potuto rispondermi. L’ultimo tuo che ho conservato risale al 30 gennaio 2009, subito dopo il “piombo fuso”. Mi scrivevi: “un saluto dalla Striscia di Gaza distrutta. Lo spettacolo è devastante. Va oltre ogni umana immaginazione”.
Tu non te ne stai negli alberghi di lusso a fare l’inviato per telefono, supportato da veline embedded. Tu vai sul campo, sfidando censure ed esponendoti in prima persona.
Ti aspettiamo presto. Ben sappiamo che solo i giornalisti come te ci possono raccontare la storia, quella vera.
*http://www.infopal.it/
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