Esecuzione a Salfeet
Nella giornata di ieri il livello della violenza ha subito una brusca
impennata nei Territori Occupati. Secondo fonti della sicurezza
palestinese nel pomeriggio di ieri alcuni agenti dei reparti speciali
dell'esercito israeliano, vestiti con abiti femminili, sono entrati nella
citta' palestinese di Salfeet. Appena raggiunto il centro della citta'
hanno aperto il fuoco sul ventitreenne Badr Abdel Raouf Yassin,
uccidendolo. Il governo e l’esercito israeliano hanno fatto uso di queste
esecuzioni durante tutta l'intifada con lo scopo deliberato di provocare
una risposta palestinese ogniqualvolta nei Territori la situazione
raggiungeva un livello di relativa calma. Yassin e' stato la vittima n.207
della politica israeliana delle esecuzioni extragiudiziali,illegali per la
legge internazionale. 87 di queste vittime non costituivano il
"target" dell'attacco e 25 di queste erano bambini.
I militari israeliani hanno anche aggredito e ammazzato un giovane
palestinese nell'area di Sheikh Ajileen nella zona sud di Gaza city. Il
diciassettenne Taaleb Jumaa Badreya Shamalkh stava lavorando al suo campo
quando i soldati israeliani lo hanno centrato allo stomaco con proiettili
letali. Un caso simile si e’ verificato la settimana scorsa quando alcuni
soldati israeliani a guardia di un insediamento hanno colpito a morte
Muhammad Tafish, 16 anni, mentre insieme a degli amici era a caccia di
uccelli. Il fatto che l’esercito israeliano indaghi cosi’ di rado su
questo tipo di incidenti da’ un’idea di come i soldati agiscano nella
piu’ completa impunita’ e di come sia possibile che questo tipo di
assassinii sia diventato ormai un fatto usuale.
A Nablus i soldati israeliani hanno arrestato 4 palestinesi e hanno fatto
esplodere la casa nella quale erano stati catturati. Un’altra casa e’
stata distrutta nel villaggio di Salem, vicino a Nablus, dopo che i
soldati hanno arrestato un uomo e fatto evacuare gli inquilini. Quando i
soldati si sono ritirati alcuni ragazzi hanno comincito a lanciare sassi.
I militari hanno risposto facendo fuoco: almeno tre palestinesi sono
rimasti feriti, uno dei quali ha ricevuto munizioni letali all’addome.
Nel sobborgo di Issaweih, a Gerusalemme, la polizia regolare e quella di
confine ha supervisionato la demolizione di 4 abitazioni. A causa di uno
sciopero della municipalita’ di Gerusalemme, personale straordinario e’
stato assunto appositamente per abbattere le case in cui abitavano 33
persone. Gli abitanti affermano di avere tentato inutilmente di ottenere i
permessi di costruzione. Secondo i residenti a Issaweih i palestinesi
possiedono circa 3.000 dunum (300 ettari, ndt) di terra, ma le autorita’
israeliane permettono loro di costruire solo su 606 dunum (60 ettari
circa, ndt). L’intera comunita’, non potendo espandere le aree edificabili
in proporzione alla sua crescita naturale, e’ a rishio di
sovraffollamento. Nella zona, che si trova tra l’insediamento di Ma’ele
Adumin e Gerusalemme, molte case sono state distrutte nel passato; tre
anni fa sono state demolite 36 case palestinesi; quest’anno, nel distretto
di Gerusalemme, ne sono state abbattute gia’ 25, in aggiunta alle altre
centinaia demolite in tutta la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.
The Palestine Monitor
+972-(0)2-298-5372 o +972-(0)59-387-087
oppure visitare il sito alla pagina
http://www.palestinemonitor.org
Traduzione a cura del Go'el, Ass. Papa Giovanni XXIII
Sociale.network