"Qualcuno con cui parlare"
"Per questa intervista, per le sue opinioni, Maria Saleh rischia l'arresto".
Siamo a pagina 57 del libro di Francesca Borri "Qualcuno con cui parlare", un libro con interviste a palestinesi e israeliani. Un libro che vuole andare dentro le storie delle persone per "smentire le narrazioni dominanti", come si legge nell'introduzione.
"Perché il problema non è solo quello che non ti insegnano, nelle nostre università, ma è anche, soprattutto, quello che ti insegnano", spiega Francesca Borri.
Sì, perché "questa nostra cultura, tutta costruita così, come se il mondo fossimo noi" non va bene, non rispecchia la realtà. E Francesca va a scegliere quello che rompe i nostri schemi e apre alla realtà: "Non è un libro di interviste , ma piuttosto un libro in forma di interviste, o meglio ancora: interazioni, perché domande e risposte, narrato e narratore continuamente, inavvertitamente si invertono".
Ed ecco un passaggio che mi sono sottolineato per bene: "Non è un libro a sostegno di una tesi. Questo è un libro a sostegno e tutela del dubbio".
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