Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele
Mosaico di Pace presenta: Recensione al Dossier Embargo militare contro Israele
Recensione di Laura Tussi
Il libro-dossier Embargo militare contro Israele raccoglie voci autorevoli del pacifismo italiano che denunciano un aspetto geopolitico storico molto rilevante, ossia la durata e l’estrema difficoltà della resistenza palestinese di fronte a un’aggressione coloniale di insediamento, così determinata, durevole, violenta e spietata senza precedenti nella storia recente e contemporanea. Questa occupazione avviene inoltre da parte di un aggressore così razzista, suprematista e così tanto superiore negli armamenti e nella volontà di deportazione e di autentico e lento sterminio e stillicidio di un presunto nemico, in realtà innocente, mite, pacifico, colpevole esclusivamente di vivere tranquillo in quella terra che con sottile inganno chi vuole rubarla e derubarla a mano armata pretenderebbe di definire contesa.
Questo embargo militare è volto alla cessazione e al blocco degli scambi commerciali, scientifici, accademici di tipo militare e securitario con Israele. Il governo di Israele spende una grandissima parte del suo prodotto interno lordo per il settore militare. Tutto questo complesso di difesa e il sistema militare e il quantitativo in armi vengono veicolati e utilizzati per commettere gravissime infrazioni dei diritti politici e umani, in violazione con il diritto internazionale, nei confronti del popolo palestinese e a perpetuare un regime di discriminazione e segregazione, un’imposizione di durissimo Apartheid contro i palestinesi. Come avvenne ai tempi dell’Apartheid in Sudafrica, nei primi anni '80 del secolo scorso, la mobilitazione dei vari governi e il diritto internazionale hanno tutta la possibilità e potenzialità di contribuire a destituire e rovesciare, anche con sanzioni e disincentivi e disinvestimenti, il sistema coloniale e il regime di segregazione che Israele impone ai palestinesi. L’Italia e l’Unione Europea sono purtroppo conniventi con Israele e coinvolte nell’interscambio di tecnologie nei sistemi di sicurezza e a uso bellico, tramite manovre di collaborazione in settori strategici e con finanziamenti, mentre gli Stati Uniti forniscono sostegni, incentivi e investimenti a tutto il settore militare israeliano per decine di milioni di dollari al giorno.
Per tutte queste motivazioni risulta quanto mai urgente attivare un embargo militare totale contro Israele, fino a quando questo governo infame non riconoscerà l’uguaglianza dei diritti umani a tutti gli abitanti della Palestina storica. Israele dovrà ritirarsi da tutti i territori occupati e dovrà liberare tutti i prigionieri politici detenuti nelle sue famigerate carceri e dovrà permettere il ritorno di tutti i profughi. La società civile palestinese chiede da molto tempo un embargo militare contro Israele finalizzato a porre un divieto e una fine alla complicità tra le potenze militari dell’Unione Europea, degli USA e dell’Italia e per rendere sempre palese e evidente la responsabilità del governo di Israele in tutti i suoi crimini di guerra che ledono pesantemente la dignità degli essere umani e per porre finalmente la parola 'fine' nella storia alla violenza perpetrata dal governo militare di Israele contro il popolo palestinese.
Per approfondimenti e nomi degli autori del dossier: https://www.peacelink.it/disarmo/a/48161.html
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