Il testo dell'orazione funebre pronunciata dalla scrittore israeliano David Grossman ai funerali del figlio Uri, morto in Libano. Qualsiasi parola è retorica di fronte ad una tale perdita. Tranne le parole del padre, che meritano di essere riportate. Per non dimenticare la morte assurda di Uri e tanti giovani come lui.
"Non ho nessun motivo di rancore, e' normale che in un popolo, quando e' in grave difficolta' non ci sia razionalita'. Mio figlio e' vittima dell'ingiustizia del mondo, non di quel povero cristo che l'ha ucciso".
Perche' le Nazioni Unite, l'Unione Europea rimangono in silenzio? I governi di Israele e degli Stati Uniti sono gli aggressori, non hanno mai guardato ne' a noi ne' ai nostri bambini come degli esseri umani. Ma cosa dire degli altri, che si proclamano civilizzati e vogliono insegnarci ad essere democratici, ad "accettare il diverso", ad essere civilizzati?
Intervista a Dov Khenin, parlamentare israeliano della minoranza anti-bellica: «Stiamo distruggendo il Libano, non Hezbollah. Ma l'opposizione sta crescendo»
La guerra non e' parole, opinioni, analisi. E' quotidianità violentata. L'urlo di una madre che non riesce a credere di aver perso il figlio. La disperazione di tante persone che non conoscono una vita che possa definirsi tale.
Peretz Kidron, responsabile dei rapporti internazionali di Yesh Gvul («C'è un limite»), parla della paura degli israeliani, ma anche di chi rifiuta le armi
Parla il ministro della Sanità del governo palestinese, Bassem Naim che chiede un’inchiesta internazionale per appurare l’impiego di armi non convenzionali da parte di Israele. «Noi non abbiamo strutture per documentare quello che sta succedendo»
Sociale.network