FAQ su PeaceLink
1. Cos'è PeaceLink?
PeaceLink è una rete di attivismo che connette pace, ambiente e giustizia sociale. Si impegna a combattere la rassegnazione e a promuovere la speranza nei contesti più difficili, come Taranto, città simbolo dell'inquinamento industriale.
2. Qual è la missione di PeaceLink?
PeaceLink nasce per opporsi all’ingiustizia e trasformare la denuncia in azione concreta. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica e creare connessioni tra persone e movimenti impegnati nel cambiamento.
3. Come si è evoluta PeaceLink con l'era digitale?
PeaceLink ha attraversato i mutamenti tecnologici, passando dalla telematica amatoriale all'Internet di massa. La rete è diventata uno strumento fondamentale per dare voce a chi non ce l'ha e per mobilitare l'opinione pubblica su scala globale.
4. Perché la comunicazione alternativa è importante?
Le reti telematiche sono strumenti essenziali per diffondere informazioni indipendenti, contrastare le fake news e sensibilizzare la società su temi cruciali legati alla pace, all'ambiente e alla giustizia sociale.
5. Cos'è la citizen science e come vi ha contribuito PeaceLink?
La citizen science è il coinvolgimento dei cittadini nella ricerca e nel monitoraggio ambientale. PeaceLink promuove progetti in cui cittadini ed esperti collaborano per raccogliere dati ed elaborarli costruendo un'informazione efficace ed evidence based.
6. Come sono connesse pace, ambiente e giustizia sociale?
PeaceLink sottolinea l'interdipendenza tra questi temi. Le guerre spesso hanno cause economiche legate alle risorse, e l’inquinamento colpisce soprattutto le comunità più vulnerabili. Lavorare per la pace significa anche tutelare l’ambiente e promuovere la giustizia sociale.
7. Come ha affrontato PeaceLink le sfide nel tempo?
Nonostante le difficili sfide affrontate dal 1991, PeaceLink ha voluto evolversi e sfruttare i cambiamenti tecnologici e sociali senza perdere la sua identità. Il suo impegno per la pace, la giustizia e la sostenibilità è rimasto saldo nel tempo. Grazie al volontariato dei suoi attivisti non ha dovuto chiedere favori a nessuno e tutto è stato realizzato grazie all'autofinanziamento.
8. Che posizione ha PeaceLink sull'intelligenza artificiale?
L'Intelligenza Articiciale presenta molti profili di rischio che vanno conosciuti, esplorati e denunciati, in particolar modo in ambito militare. Questo non deve però fermare la ricerca di usi alternativi e positivi dell'Intelligenza Artificiale. PeaceLink sfrutta l'intelligenza artificiale per la realizzazione di un bollettino pacifista settimanale: Albert. Lo si può leggere cliccando su www.peacelink.it/albert
9. Come contribuire a PeaceLink?
Chiunque può partecipare alle attività di PeaceLink supportando le campagne, diffondendo informazioni sui social, inserendo sul calendario online di PeaceLink gli eventi locali e nazionali per la pace e l'ambiente e sviluppando attività di mediattivismo. Per fare una donazione basta cliccare qui: www.peacelink.it/donazioni
10. Dove posso trovare maggiori informazioni su PeaceLink?
Per approfondire, visionare queste due interviste.
Questa prima intervista si concentra sull'impegno pacifista.
Questa seconda intervista si concentra sull'impegno ecologista.
Buona visione!
1990-1991: Prima Guerra del Golfo. Alessandro Marescotti, ispirato dalla rete pacifista statunitense PeaceNet, decide di documentarsi e di progettare una rete simile in Italia.
Fine 1991: Nascita di PeaceLink. Giovanni Pugliese, Marino Marinelli ed Alessandro Marescotti decidono di fondare una rete telematica eco-pacifista. Inizio di una fase pionieristica, emergono subito grandi difficoltà a spiegare il concetto di rete telematica alle persone.
1992: Giovanni Pugliese realizza, con PeaceLink, un modello sul quale è possibile raccogliere le voci del frammentario mondo dell’associazionismo e dare spazio alle denunce dei cittadini che non trovano spazio sui media tradizionali. PeaceLink si afferma come punto di riferimento nello scenario pacifista nazionale dopo un articolo sul settimanale Avvenimenti pubblicato nel dicembre 1992 per spiegare cosa sono i BBS (Bulletin Board System) ossia i sistemi telematici amatoriali di condivisione di files e messaggistica.
1993: PeaceLink si emancipa dalla rete Fidonet e prende forma autonoma con una rete autonoma basata su varie mailing list quali la cooperazione internazionale, il pacifismo, l'ecologia, i diritti e le problematiche sull’AIDS.
1994: è l'anno delle inchieste sulle reti telematiche amatoriali. Alcune date sono indicative di quei mesi di perquisizioni.
11 maggio 1994: inizia l'"Italian Crackdown" (Fidobust) con 173 mandati di perquisizione in tutta Italia, colpendo anche BBS non coinvolte in attività illegali.
3 giugno 1994: il computer centrale di PeaceLink, gestito da Giovanni Pugliese, viene sequestrato dalla Guardia di Finanza a Taranto con l'accusa (infondata) di pirateria informatica. Seguono interrogazioni parlamentari.
13 giugno 1994: Banana’s BBS, gestito da Graziano Silvani, si offre di sostituire Taras, e la rete ricomincia a funzionare.
Agosto 1994: un articolo su "La Repubblica" riporta fonti di intelligence sulle reti civiche informatiche, sospettate di essere utilizzate per inquinare l'informazione destinata all'opinione pubblica.
Ottobre 1994: primo convegno nazionale di PeaceLink a Roma. Si discute del sequestro e del futuro della telematica. L'ex-ammiraglio Falco Accame rivela la presenza di agenti dei servizi segreti al convegno. Viene presentata una bozza di legge sulla tutela delle BBS.
1995: Rete PeaceLink si trasforma da associazione di fatto ad associazione registrata, in modo da consentire una più facile tutela dei propri diritti. PeaceLink si apre alla mondialità, collegando il mondo dei BBS a Internet e iniziando collaborazioni in Africa con Nigrizia e Africanews. Enrico Marcandalli va a Nairobi per installare gratuitamente i computer di un’agenzia di controinformazione on line di giornalisti africani: Africanews. Si entra così in contatto con la comunità di bambini di strada a Nairobi che prenderà il nome di Kivuli. Creazione del sito web di PeaceLink per sostenere Gianmarco, un bambino affetto da leucodistrofia, una malattia rarissima.
1996: PeaceLink si trasferisce a Napoli e Vittorio Moccia garantisce la connessione con Internet. Esce il libro "Telematica per la pace", scritto da Carlo Gubitosa, Enrico Marcandalli e Alessandro Marescotti. Si può ancora scaricare da https://www.apogeonline.com/libri/telematica-per-la-pace-carlo-gubitosa-enrico-marcandalli-alessandro-marescotti
1997 e 1998: PeaceLink sostiene la lotta nonviolenta per i diritti umani in Kosovo.
1999: PeaceLink si oppone alla guerra in Kosovo e all'intervento della Nato.
2000: Giovanni Pugliese viene prosciolto definitivamente ed esce dal procedimento penale iniziato nel 1994 con il sequestro del computer centrale di PeaceLink. L'attività si concentra sul rischio nucleare, ottenendo e diffondendo il piano di emergenza per Taranto in caso di incidente a unità militari a propulsione nucleare. Pubblicazione della documentazione NATO (declassificata ma inedita) che dimostra inoppugnabilmente che i militari italiani sono nella zona più a rischio del Kossovo perché la più bombardata con uranio impoverito. Nel corso di una conferenza a Taranto sull’uranio impoverito, un uomo chiede a PeaceLink di occuparsi di Taranto e dell'ILVA. Inizia un impegno crescente di PeaceLink sulla questione ambientale a Taranto, con particolare attenzione all'ILVA e all'inquinamento.
2001: PeaceLink pubblica mappe dettagliate dei siti contaminati da uranio impoverito. Il Premio Giornalistico “Il Mosaico della solidarietà” viene assegnato a PeaceLink. Vengono abbattute le Twin Towers. PeaceLink si oppone alla guerra.
2002: campagna "Contro i mercanti di morte difendiamo la 185/90" contro le modifiche alla legge sul commercio di armi. Dodici pacifisti giungono a Jenin e Ramallah, in zone assolutamente vietate. PeaceLink ne dà informazione seguendo la vicenda da vicino.
2003: PeaceLink viene portata in tribunale da un consulente Nato.
2004: PeaceLink è impegnata contro la guerra in Iraq.
2005: PeaceLink scopre la presenza della diossina a Taranto attraverso l’uso di un database europeo (Eper) che conteneva i dati sulla diossina che localmente nessuno consultava.
2008: viene commissionata l'analisi del pecorino contaminato da diossina. In seguito alla denuncia e all’esito dell’analisi, parte l'indagine "Ambiente Svenduto".
2011: PeaceLink riceve in donazione dal Rotary Club di Taranto un analizzatore di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Ecochem PAS 2000 e inizia il monitoraggio degli IPA. Inizia l'esperienza di citizen science.
2012: è l'anno della grande mobilitazione sull'ILVA. Il GIP Patrizia Todisco ordina il sequestro dell’area a caldo – il settore più inquinante della fabbrica – dichiarando la dirigenza del siderurgico colpevole di disastro ambientale. PeaceLink è impegnata nell'organizzazione di un corteo di oltre 20 mila persone.
2015: comincia l'impegno nell'educazione ambientale con le scuole, nasce la rete Ecodidattica.
2017: il premio Nobel per la pace viene assegnato all’ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), di cui PeaceLink è partner.
2019: PeaceLink amplia il suo impegno nella lotta contro la crisi climatica, sostenendo il movimento Fridays for Future.
2022: la Corte europea dei diritti dell’uomo condannato l’Italia per non aver protetto i cittadini di Taranto. L'ONU dichiara Taranto "zona di sacrificio". PeaceLink aveva fornito all'ONU tutta la documentazione di interesse per la delegazione delle Nazioni Unite che aveva visitato la città.
2023: forte impegno contro la guerra in Ucraina, PeaceLink mette a disposizione del movimento pacifista il calendario online. PeaceLink denuncia il trattamento riservato a Julian Assange, Daniel Hale e David McBride, attivisti e giornalisti perseguitati per aver rivelato crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.
2024: organizzazione di un corso sull'intelligenza artificiale per la pace assieme a Pax Christi. PeaceLink avvia iniziative per l’Intelligenza Artificiale per la pace. L’attenzione si concentra su come usare l'IA generativa per produrre testi coerenti con la mission ecopacifista.
2025: PeaceLink continua a essere un punto di riferimento per l'attivismo sociale e ambientale, utilizzando Internet per promuovere la pace, i diritti umani e la giustizia ambientale.
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