"C'è la volontà di imbrogliare le carte e prendere in giro la Corte"
Si sono fatti, nelle consulenze di parte, paragoni tra Ilva e inceneritori a proposito delle diossine, ma non è per niente la stessa cosa, secondo l’accusa. È come paragonare, dice il pm, “gli oceani con le pozzanghere”.
Viste le ripetute accuse del pm ai consulenti di parte, un avvocato, Pasquale Annicchiarico, è insorto e rivolgendosi al pm e alla Corte ha detto: “Sono stimati professionisti, il pm esponga le sue tesi ma non chiami imbroglioni le persone”. “Sto parlando di imbroglio processuale” ha replicato il pm. “In questa sede è consentito” ha poi chiuso la breve polemica il presidente della Corte, Stefania D’Errico, e Buccoliero ha ripreso la requisitoria.
Insomma, ha continuato il pm citando la tesi della diossina transfrontaliera contenuta in alcuni documenti, “le pecore di Fornaro”, uno degli allevatori tarantini che ha subìto anni fa l’abbattimento degli animali, “erano contaminate con la diossina di New York”. “Così si piega la scienza per sostenere una tesi infondata” accusa il pm.
Dopo Buccoliero, sono ancora attesi gli interventi di altri tre pm: Raffaele Graziano, Remo Epifani e Giovanna Cannalire.
Visto l’allungarsi dei tempi processuali, non si esclude, a questo punto, una modifica al calendario delle udienze approntato lo scorso 1 febbraio dalla Corte presieduta da Stefania D’Errico. (AGI)
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