Ilva: pm, inquinanti serio pericolo per popolazione e lavoratori
(AGI) - Taranto, 10 feb - “Gli inquinanti di Ilva costituivano un serio pericolo per la popolazione e i lavoratori esposti": lo ha detto il pm Mariano Buccoliero nel prosieguo della sua requisitoria (ormai alla sesta udienza) per il processo in Corte D’Assise a Taranto per il disastro ambientale contestato all’Ilva dei Riva, con 47 imputati. "I periti del gip hanno detto quello che Arpa diceva da anni", ha sottolineato il pm, "hanno confermato gli accertamenti di Asl di Taranto, secondo cui migliaia di animali andavano abbattuti perché pieni di diossina, hanno confermato le consulenze dei Carabinieri del Noe e dei medici Asl. Sono periti del gip, sono imposizioni di terzietà. Hanno un contraddittorio con le parti. Non le chiacchiere scientifiche dei consulenti di parte, con la scienza di plastica”.
Per il pm, “in Ilva non funzionava niente per il contenimento ambientale. I limiti che Ilva diceva di rispettare erano relativi ad un impianto funzionante, in perfetta efficienza, l’esatto opposto di quello che era Ilva”. Secondo Buccoliero, che si è riferito all’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2011, “se Ilva avesse dichiarato i dati reali, con l’iradiddio che c’era nell’impianto, la commissione non avrebbe potuto chiudere un occhio. Fu invece detto dalla commissione a Ilva: non mi fate una domanda - il riferimento del pm è sempre all’Autorizzazione ambientale - che fotografa l’impianto, fatela più morbida in modo che io possa giostrare e accontentarvi”.
Buccoliero ha passato in rassegna i diversi inquinanti, ne ha evidenziato la loro grave ricaduta sulla salute di quanti erano esposti, ed ha sostenuto che per “il benzoapirene, i limiti emissivi sono stati sempre superati grazie a cokerie e altiforni”. E anche “il benzene, classificato come sostanza cancerogena certa, può avere effetti tossici, acuti”. Sull’amianto, invece, “le analisi commissionate da Ilva nel 2010 e 2011 in alcune aree dello stabilimento, davano esito negativo, in nessun rapporto di prova c’era presenza di amianto. E la falsità delle analisi è già stata stigmatizzata in una precedente sentenza” ha sostenuto Buccoliero. Che ha poi citato, sul piano epidemiologico, i diversi studi internazionali e i documenti di organi scientifici che asseverano l’insorgenza di cancro, morte e varie malattie, a seguito dell’esposizione ad una serie di inquinanti. Coinvolti anche molti bambini. “C’è un quadro ambientale di inquinamento diffuso ci dicono i periti - ha rilevato il pm -. C’è un rischio sanitario di origine industriale. E Taranto si conferma la peggiore come effetti negativi dell’inquinamento sulla salute”.
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