Catena di Sanlibero n. 199
E' bella, la storia di Clarence. Quando chiuse "Cuore" alcuni dei redattori e collaboratori decisero di non mollare e si trasferirono armi e bagagli sul web, che allora era una novita' in Italia. Misero su un sito - quello di Cuore non era piu' disponibile per ragioni legali - e lo chiamarono Clarence dal nome dell'angelo-cittadino del film di Frank Capra (ma Clarence e' anche il nome del ragazzino sveglio che diventa il braccio destro dello "yankee alla corte di re Artu'", e porta la liberta' e il giornalismo nel cuore dell'Inghilterra medievale). Bene, Clarence funziona, si fa un nome, riesce a tenere insieme benissimo la creativita' di Cuore e il rigore tecnico del mondo html. E' seria, e' divertente, si fa voler bene: un successo. A un certo punto una multinazionale svedese la acquisisce per diversi miliardi, lasciando liberta' di gestione ai redattori. E Clarence cresce ancora. Ecco, Clarence e' una delle poche storie belle e vincenti del web italiano. Clarence, Buongiorno.it, Kataweb, Il Nuovo... Solo che Buongiorno e Clarence nascono praticamente dal nulla, con unico capitale la creativita' e il buon mestiere, mentre Kataweb e il Nuovo partono gia' con grossi gruppi industriali alle spalle. Non risulta che Clarence abbia mai sfigurato, in qualita' e in audience, rispetto ai concorrenti "ricchi". Da anni e' stabilmente fra i portali italiani piu' cliccati: professionalita' e liberta', tenute insieme, possono benissimo vincere sul mercato. Questa vittoria e' merito del "nucleo duro" di Clarence - Neri, Grassilli, Lia Celi, i "cuoristi" - ma anche e soprattutto della *redazione* di Clarence: il collettivo umano e professionale che in tutti i giornali seri rema sottocoperta e senza tanti applausi manda avanti la nave. Di questi redattori, la maggior parte - come sapete - adesso ha lasciato Clarence, essendo evidentemente venuto meno il feeling fra loro e la nuova proprieta' del portale. Ripeto qui l'elenco dei loro nomi: Alberto Burba, Igino Domanin, Guido Fossati, Elena Galli, Nikolai Kontorov, Stefano Porro, Jonathan Silvi. Con Giuseppe Genna, e con Maurizio Pluda direttore, essi sono stati in assoluto la miglior redazione di magazine del web italiano. Con mezzi relativamente poveri, hanno saputo credere nel prodotto, gestirlo al meglio, dargli un'identita' inconfondibile e posizionarlo in un preciso settore di mercato. In piu', hanno condotto battaglie civili e coraggiose, e hanno saputo farlo senza mai annoiare il lettore. Non credo che a un giornalista si possa chiedere piu' di questo. Percio', desidero adesso ringraziarli per il contributo che hanno dato - e che certamente daranno ancora - al giornalismo italiano. Adesso non sto parlando come scrittore satirico, come "tanto per abbaiare". Parlo come vecchio giornalista professionista, con un quarto di secolo di mestiere alle spalle ed esperienze un tantino superiori a quelle del medio giornalismo italiano. In questa veste, non ho che una parola da dire a questi colleghi: "Bravi". * * * A Neri e agli altri che hanno lasciato la proprieta' di Clarence posso finalmente esprimere senza tema di piaggeria il mio ringraziamento, a loro che sono stati anche i miei editori. Non hanno avuto paura di pubblicarmi (altre testate, piu' "di sinistra", l'hanno avuta), mi hanno sostenuto nei momenti difficili, mi hanno sempre lasciato scrivere quel che volevo, mi hanno consentito di continuare ad "abbaiare" quanto e come volevo. Ce ne fossero, di editori cosi'. E anche di manager cosi', seri, non pomposi, buoni conoscitori del web e del mercato. * * * Ai lettori, desidero dire semplicemente che continuero' a pubblicare su Clarence se sara' possibile continuare a farlo con serieta' e liberta' come prima. Non ho con la nuova proprieta' i rapporti di vecchia amicizia e allegria che mi legavano alla vecchia, non ho neanche nulla contro di essa; qui sono semplicemente un professionista che valuta serenamente un rapporto con degli imprenditori, dandone trasparentemente conto - come vedete - ai lettori. La rubrica che state leggendo, in ogni caso, oggi come oggi e' la pubblicazione piu' prestigiosa del web italiano nel suo settore. Se continuera' a uscire su Clarence, bene. Altrimenti bisognera' cercarla su altri siti, e sulla e-zine. Comunque, si andra' avanti: "tanto per abbaiare". Grazie.
"Italiani, qua si campa troppo" ha dovuto comunicarci, con rincrescimento, l'amministratore delegato dell'azienda Italia. Si magna, si beve, si fanno i settanta i settantacinque e magari gli ottant'anni, e poi si pretende pure la pensione. Oh, ma vi pare che li andiamo a rubare, i soldi? Cosi' e' partito il dibattito sulle pensioni. Che e' una cosa completamente diversa dal dibattito sull'evasione fiscale, sugli imprenditori che plebiscitariamente non pagano le tasse e roba del genere (quest'ultimo dibattito e' molto maleducato e difatti non se ne parla). Il centrosinistra ha reagito in diverse maniere: pensioni si', pensioni no, pensioni forse. L'unica cosa su cui la protesta e' stata unanime e' sul fatto che il signor B., prima di andare in tv a dire tutte queste belle cose, non l'ha comunicato al presidente della Vigilanza Rai, Petruccioli. Giusto. A discolpa del signor B. bisogna pero' ammettere che non e' tanto semplice comunicare con Petruccioli: apri la cripta, tira fuori Petruccioli, sbendalo, dagli gli schiaffettini per farlo risvegliare, spiegagli in che giorno e in che anno e in che secolo siamo... insomma, con tutto il tempo che ci vuole per mettere in funzione il Petruccioli i pensionati hanno tutto il tempo di crescere e moltiplicarsi come conigli. E questo naturalmente non si puo' tollerare.
Economia. Un venditore ambulante senegalese e' stato arrestato nei pressi di via Condotti perche' sospeso a vendere Cd piratati.
Honoris causa. Roma. Conferita laurea honoris causa in economia a un alto funzionario del Kgb, il russo Vladimir Putin.
Desparecidos. Almeno centoquindici adolescenti argentini sono scomparsi di casa nell'ultimo anno senza piu' dare notizie di se'. E' uno degli effetti collaterali della gravissima crisi economica causata in quel paese dalle politiche economiche imposte dal Fondo monetario internazionale. ________________________________________ Tienanmen. Un operaio s'e' dato fuoco nella principale piazza di Pechino durante le celebrazioni dell'anniversario della repubblica popolare. Motivo del gesto, la disoccupazione. Non e' il primo suicidio di protesta che si verifica in Cina, fra dittatura "comunista" e deregulation "capitalista", nell'indifferenza della stampa occidentale. ________________________________________ Sicilia. Si sono conclusi ieri con un gigantesco pellegrinaggio (oltre mezzo milione di fedeli) al santuario della Madonna del Condono i festeggiamenti, durati oltre un mese, con cui i siciliani hanno voluto celebrare la nuova legge per la cancellazione dei c.d. "abusi edilizi". Il provvedimento, che in tutta l'Isola ha destato un'irrefrenabile ondata d'entusiasmo, permettera' a numerose ville "abusive" di venire alla luce (letteralmente: molte erano state occultate con terra e sabbia subito dopo la costruzione) su tutte le spiaggie della Sicilia. Alcune proprietari hanno chiesto il condono per ville abusive ancora inesistenti, ripromettendosi di costruirle appena ottenuta la sanatoria. Le autorita' non mancano comunque di vigilare per mantenere il fenomeno nei limiti di legge, a tutela delle bellezze naturali e artistiche della regione. E' stata ad esempio negata la sanatoria a un colossale complesso (comprendente una ventina di colonne doriche alte dieci metri) costruito nei pressi di Agrigento da tale Poliarkos. "Non tollereremo ulteriormente scempi del genere" ha detto il governatore Cuffaro annunciando la prossima, esemplare, demolizione del complesso abusivo.
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Popolino. Su Panorama (2 ottobre, p.259), commentando una sciocchezza qualunque, qualcuno scrive: "Il popolino, avido di pettegolezzi e di Novella 2000...". Non sentivo parlare di "popolino" da circa quarant'anni. Di solito, chi usava questo termine allora era una signora di mezz'eta' col mignolo graziosamente arricciato attorno alla tazzina del te'. Adesso invece e' Fabrizio Rondolino, valente manager di "sinistra", quello che sarebbe diventato il Campbell di D'Alema se D'Alema fosse diventato Blair.
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Giornalisti. Una volta lavoravo in un quotidiano siciliano, il Giornale del Sud. Il direttore era Giuseppe Fava, e i redattori tutti i ragazzi che poi fecero I Siciliani. Un giorno a Milano acchiapparono un boss mafioso con una tonnellata di droga in un camion, proveniente dalla Sicilia. Il boss era cugino di un assessore del comune di Catania. Noi cronisti pubblicammo regolarmente questa faccenda. Due giorni dopo i proprietari del giornale, su pressione dei politici, licenziarono il direttore. Noi redattori occupammo il giornale, e l'occupazione duro' quindici giorni. Al sedicesimo giorno arrivo' il signor Sindacato (la Fnsi, gia' allora, non era molto propensa a sostenere i giornalisti antimafiosi) e ci fece sbaraccare l'occupazione. Misero un nuovo direttore, un pover'uomo che non si faceva vedere quasi mai, e un vicedirettore feroce, che aveva il potere effettivo. Era un tizio giovane, sulla trentina, tracagnotto, ammanicato con tutti i politici della citta'; non granche' come giornalista (in effetti, c'era arivato per caso) ma ottimo come censore. Nel giro di due settimane fece pubblicare diversi articoli in difesa dei politici mafiosi e uno addirittura in lode del boss Santapaola. Noi ragazzi (prima di essere licenziati a uno a uno) lo prendevamo per il culo in tutte le maniere. Io in particolare, prima del licenziamento, passai un paio di mesi bellissimi, in cui non avendo nulla da perdere mi divertii davvero un sacco. Ogni sera, prima di andare via, facevo un epigramma sulla piu' recente impresa del nostro guardaciurma, e lo attaccavo al corridoio della redazione. Le signore delle pulizie, che erano tutte complici, lo lasciavano li'. La mattina, quando il nostro arrivava, per prima cosa trovava i miei versi, e lo si sentiva sbraitare per tutto il giornale. Basta, ne sono passati di anni. Da allora, pensavo che il nostro amico avesse cambiato mestiere (secondino, scafista, agente del Kgb, caporale) e invece no: per qualche oscuro motivo, e' ancora fra le valorose schiere dei giornalisti. Me lo segnalano dalla Sicilia, dove - mi dicono - lavora (com'era ovvio) per Ciancio e in piu' prende qualche decina di migliaia d'euri l'anno come "consulente" del buffo sindaco Scapagniello. A Catania, la cosa e' regolare: meta' dei giornalisti di Ciancio, in realta', sono invece pagati dal comune o dalla provincia che li assumono (vedendoli assai di rado) come "consulenti". Ma non e' questo il punto. La cosa che mi meraviglia e' che il nostro tizio - si chiama Salvatore La Rocca: ho faticato a ricordarmi il nome perche' noi in realta' lo chiamavamo in maniera piu' breve - viene pagato come consulente "per l'informazione". Informazione? Boh. Si vede che ora la chiamano cosi'. A Bologna, la chiamavano [censura]. Ah: c'e' qualche speranza che la Fnsi intervenga per far cessare questo e altri scandali del "giornalismo" catanese? Certo che c'e'. Il sindacato dei giornalisti siciliano e' famoso per la sua indipendenza, il suo coraggio e l'intransigente difesa dei giornalisti onesti (ho appena vinto un premio di satira). (La sinistra? Il Ds ha appena finito di fare un dibattito su "conflitto di interessi e informazione", a Catania, in cui sono riusciti a chiacchierare per piu' di due ore senza mai pronunciare la parola "ciancio". En passant, non avevano invitato ne' Benanti ne' Claudio Fava ne' me: praticamente non c'era nessun giornalista). ________________________________________ fabioamb wrote: < Pensa ai miliardi che Prodi e compagni hanno regalato ad un tiranno dittatore come Milosevic invece di pensare a Berlusconi! > ________________________________________ alessandro wrote: < Tra parentesi, perche' non pubblicate integralmente il "piano di rinascita democratica" della P2, visto che non tutti lo possono recuperare su internet, e visto che ne risultano ormai numerosi punti realizzati? Controllo dei media, controllo di Cisl/Uil, controllo di partiti, governo e parlamento, maggioritario con polo/ulivo, attacco alla Rai, subordinazione della scuola alle necessita' produttive, attacco alla magistratura per completarne il controllo, scudo fiscale, limitazione del diritto di sciopero, riforme costituzionali... > * * * Mi pare che la Sua richiesta sia superata. Ha provveduto direttamente Gelli. ________________________________________ Carlo Felice Dalla Pasqua - Il Gazzettino < Leggo su "tantoperabbaiare": "Adesso i ragazzi veneti non fanno piu' i mendicanti. Anzi, hanno imparato a perseguitarli: a Vicenza e a Treviso l'elemosina e' vietata". Non e' che l'ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini mi stia simpatico, tuttavia fra le poche cose che non ha fatto c'e' stata quella di vietare l'elemosina. So che la notizia circola in vari ambienti e viene data per scontata, tuttavia posso garantire che non vi e' stata nessuna ordinanza o altro tipo di provvedimento che abbia proibito ai mendicanti di stare sulle strade di Treviso. Per verificare in altro modo basta passare un giorno qualsiasi per le strade del centro, dove mendicanti e vigili convivono. Distinti saluti > * * * L'"ex sindaco" Gentilini e' ancora di fatto, come Lei sa, il sindaco di Treviso per interposta persona (mi dicono anzi che da poco un suo busto e' stato posto nel locale museo). Il suo comportamento verso i poveri e' scandaloso e sarebbe stato considerato tale da qualunque veneto al tempo il cui ancora il Veneto era cristiano. ________________________________________ Luca wrote: < Volevo dare tramite le tue pagine un suggerimento al ns Presidente del Consiglio: mi piacerebbe che portasse al suo amico Bush) i ringraziamenti di tutti i parenti delle vittime del Cermis per la promozione a maggiore del pilota del Prowler che un paio d'anni fa ha adoperato il suo aereo come un coltellino svizzero contro una funivia. Come al solito, i furbi non pagano mai > ________________________________________ Ale write: < Ma cosa farneticate a proposito di Microsoft? Io lo uso tutti i giorni (sono un tecnico informatico) e devo dire che fa proprio schifo: ogni giorno qualcuno mi chiama perche' c'e' un problema, non puoi tenere aperti piu' di 3 programmi che si blocca tutto o da' errori, per non parlare dei continui problemi di configurazione e settaggio. Voglio sapere chi di voi non ha dovuto formattare l'hard disk quando aveva montato un sistema Microsoft. E' mai successo ad un sistema Linux o Macintosh? No, ve lo dico io, e ve lo diranno tutti coloro che ci lavorano. Per non parlare della sicurezza: lo sanno tutti gli esperti di informatica che gli applicativi Microsoft hanno delle falle e dei bug grandi come grattacieli; Outlook (il programma di posta elettronica) e' un autentico colabrodo, e Windows XP e' pieno di bug che facilitano notevolmente il lavoro di chiunque voglia entrare nei nostri computer > * * * Gianni wrote: < Il suo windows si inchioda spesso? Strano prche' sono sicuro che lei si e' allineato a TUTTI gli standard... ossia alle certificazioni... in pratica il suo PC e' certificato Microsoft... e' una macchina di marca con tanto di bollino (Compaq, HP, Dell, IBM, ecc...)... NON E' un PC Assemblato... il software che ha installto e' TUTTO autorizzato... ossia certificato Microsoft... tutto il software e' pensato per il sistema operativo esistente (software a 32 bit certificato... nulla di strano scaricato da Internet. Come vede se ci atteniamo alle regole tutto funziona perfettamente... tutto va a gonfie vele. Se il software e' pensato per quella piattaforma ed e' certificato e Patchato secondo le ultime patch... le assicuro che tutto fila liscio... e il sistema operativo non c'entra nulla!!! Quindi cerchiamo di non dare FALSE INFORMAZIONI....altrimenti la gente non capisce e si confonde!!! > * * * Insomma, Microsoft funziona bene se tutto cio' che c'e' nell'hard-disk e' Microsoft (col patch di un'ora fa). Altrimenti e' colpa dell'utente, che ha scaricato uno shareware da internet, ha comprato un progamma non-Microsoft ecc. Se il Pc e' assemblato (come buona parte dei pc) e' sempre colpa dell'utente. Ma perche' tutte queste belle cose la Microsoft non le dice nella sua pubblicita'? Potrebbe anche darsi che a livello professionale (come hanno scritto alcuni lettori, che ringraziamo) Windows sia meglio di Linux. Ma a livello comune, per l'utente qualunque, e' una frana. Non priva di un pizzico di prepotenza, per quella sua tendenza a monopolizzare, e a monopolizzare su prezzi molto alti. ________________________________________ Benjamin wrote: < Chi rinuncia alla liberta' per la sicurezza non merita ne' liberta' ne' sicurezza > ________________________________________ Persone. E' morta Miria Fracassi, che nell'88 fu tra i fondatori di Avvenimenti e che anzi, in quel periodo iniziale, fu forse la persona che con piu' determinazione spinse per quell'impresa che allora pareva impossibile, e che probabilmente non sarebbe sorta senza la sua ostinazione. I miei rapporti con lei negli ultimi anni di Avvenimenti non sono stati amichevoli, eravamo in contrasto durissimo praticamente su tutto. Il suo tratto piu' forte era una volonta' ferrea di non arrendersi, di portare avanti a ogni costo l'eredita', in cui credeva moltissimo, del vecchio popolo comunista; e questo in un periodo in cui Andreotti e Craxi sembravano destinati a durare cent'anni. Questo di lei ricordo in questo momento, e anche la gentilezza sincera dei primi incontri, quando il lavoro era ancora tutto da iniziare e i contrasti che piu' tardi ci avrebbero divisi erano ancora da venire. ________________________________________ AntonellaConsoli wrote: Nell'ora del tramonto < Nell'ora del tramonto - migliaia di altri poeti e poesie - la luce fa risa volti e gambe fioche alte nel cielo verdi canne ondeggiano mi vaga come oscura tentazione la voce dei miei vecchi sorrisi e i passi lenti tornando dalla campagna - tramonto - paniere colmo di ciliege sorriso millerughe della Rosa. Tutto per noi, nipotini ingordi confusi fra bomboniere polverose tappeti scoloriti e una conca vuota e il ricamo lassu' la tenda e luce rosa e un'altra giovinezza mentre loro rassettavano il lettone noi continuavamo a saltare in quello piccolo - un figlio morto in guerra - per gli ospiti. >
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)
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