Catena di SanLibero n. 168
Le basi americane. Un bel mattino i russi decidono che e' arrivato il
momento: carrarmati col motore sempre acceso, cosacchi coi cavalli
sempre sellati, partenza dall'Ungheria o addirittura dalla Croazia ed
eccoteli che prima di cena sono gia' in piazza San Pietro (dove, se vi
ricordate, quei poveri cavalli dovevano finalmente trovar pace). I
nostri, di fronte a un'azione tanto fulminea, neanche hanno fatto in
tempo a mettersi braghe e stivali. Da donde l'idea di fare le basi
americane: i cosacchi arrivano in carrarmato e a cavallo, ma giunti ad
Aviano (o, se via mare, a Sigonella) ti trovano i marines gia' pronti e
schierati e dunque se ne tornano indietro con le pive nel sacco.
E questo, nelle grandi linee, e' cio' che ci siamo sentiti ripetere per
cinquant'anni. Senza gli ammericani ci avrebbero invaso i communisti
cosacchi, e l'avrebbero anche fatto all'improvviso. Bene. Vediamo la
situazione oggigiorno. Intanto, bisogna trovare qualcuno che faccia il
communista invasore, senno' non funziona. I russi no, si sono davvero
rotti le balle. Gli ungheresi nemmeno, preferiscono il gulash ora. I
polacchi? Dio ce ne scansi rispondono, letteralmente. E cosl via fino
agli Urali e oltre, fino alla Siberia.
Chirghisi, turcomanni, karabasci, avari, bulgari, cosacchi del Don e
del Donez, siberiani, usbechi, peceneghi, variaghi: non ce n'e' piu'
uno che voglia fare il communista invasore manco a pagarlo. I cinesi?
Ma pensano a fare i soldi. Non restano che i coreani. Va bene, meglio
di niente.
Allora, un giorno Pak-do-ik si sveglia, decide "Oggi, s'invade
l'Occidente!", monta in carrarmato e via. Eh, mica una gitarella! Cina,
Mongolia, Iacuzia, Cita, Siberia Occidentale e Orientale, Russia,
Bielorussia, Moldavia, Polonia, Cechia, Slovacchia, Slavonia, Slovenia,
Croazia e finalmente, se tutto e' andato bene, ancora manco siamo
arrivati a Trieste (e ancora non si sa se c'e' bora: ma mettiamo, per
amor di discussione, che sia una bella giornata).
Insomma, in tutto questo frattempo c'e' tutto l'agio di mobilitare
esercito e carabinieri fino dalle tenenze piu' lontane. Cosi' quando
infine i communisti invasori arrivano - se dio vuole - al confine ti
trovano tutta la forza allineata e coperta a
baionettarm-crociatet-bugianen, e allora ti voglio vedere a fare
l'invasione. E' chiaro che in questo caso la base americana non serve a
un cazzo, salvo che a dare un po' di fastidio quando - ad esempio - i
carabinieri di Trapani le debbono girare attorno per andare a
posizionarsi a Trieste. Per cui, siccome anche immagino che gli
americani in fondo non abbiano tutta questa gran voglia di farci i
guardiani notturni a noi, la cosa migliore sarebbe di levare fili
spinati e "Keep Away!", piantarci un po' di marijuana e usare
finalmente Sigonella e Aviano a fini edonistici e produttivi.
Le obiezioni sostanzialmente sono due. La prima obiezione e' che non ci
sono piu' i communisti ma ci sono i poveri, che sono anche peggio.
Curdi, africani, pachistani, ucraini, bengalesi, tutti li' pronti a
invaderci da un momento all'altro. Al che tecnicamente rispondo che,
siccome tutta questa gente non viene piu' a cavallo ma per mare, basta
distribuire le corazzate lungo le coste e tirar giu' a cannonate le
bagnarole dei profughi, come un nostro ministro ha gia' d'altronde
caldamente raccomandato. E' vero che la nostra marina non ci fa una
gran figura ma i marinai d'Italia, che una volta avevano i Luigi Rizzo
e i Durand De La Penne, adesso non sembrano particolarmente vergognosi
del loro nuovo ruolo di guardiani del supermercato. E dunque, obiezione
superata.
Momento. Obiezione numero due: l'Italia fa parte dell'Occidente. Tutti
i paesi dell'Occidente debbono avere delle basi militari. Senno' si fa
malafigura coi vicini.
Uhm. Certo, il prestigio e' prestigio. A pensarci bene, non possiamo
fare a meno di avere una Sigonella e un Aviano con aerei carrarmati e
tutto. Pero', che bisogno c'e' che questi aerei e questi carrarmati
siano proprio americani? Che ci azzecchiamo noi con l'America, a parte
quel belin del sciur Colombo? Beh - risposta - l'America e' grossa e tu
sei piccina. Le basi ce le mettono quelli grossi, mica l'Italia e il
Portogallo.
Giusto. Pero', a pensarci bene, noi come Italia siamo un paese piccolo:
ma come parte d'Europa non lo siamo affatto. E allora, in queste
benedette basi, invece dell'America, perchi non ci mettiamo l'Europa?
Ad Aviano, una squadriglia anglo-tedesca. A Sigonella, la marina
franco-italiana. In Friuli, highlanders e alpini. E cosl via. Tutta
questa gente dovrebbe servire non a perseguitare i poveracci in mare ma
semplicemente per ricordare all'Italia (o meglio, a questo punto,
all'Europa) quant'e' bello essere liberi e non dipendere da nessuno.
Esercito europeo, marina europea, e - in Europa - basi europee.
* * *
"Via le basi americane"? Non piu': riappropriazione e riconsegna
all'Europa. E fra vent'anni, se tutto va bene e nessuno fa lo stronzo
(ma e' difficile fare gli stronzi quando a poter fare gli stronzi siamo
in due), trasformazione ulteriore in campi di marijuana. Ma prima,
Sigonella e Aviano basi europee.
* * *
Scherzando scherzando, questo e' un obiettivo possibile. Sano realismo,
su cui - senza mai confessarselo - sarebbero tutti d'accordo da
Agnoletto a Sciracche. Passando per tutti gli italiani-italiani (e non
aitalians), compresi - orribile a dirsi - pure molti di destra. Sul
"via le basi" ci divideremmo. Sul "nostre le basi" cominceremmo a fare
un altro pezzo d'Europa. Questa potrebbe gia' essere una proposta per
l'Ulivo.
Sindacato. Un italiano su dieci, bambini e imprenditori compresi, e'
iscritto alla Cgil. Il sindacato ha raggiunto i cinque milioni e mezzo
di iscritti (in aumento giovani e donne) ed e' diventato
l'organizzazione piu' numerosa mai esistita in Italia dopo la Chiesa
cattolica (che pero' e' autorevolmente supportata in alto loco) e il
partito fascista (che pero' era obbligatorio). La cosa e' strana,
poiche' questi come sapete sono tempi di destra in cui - secondo la
versione ufficiale - la ggente s'allontana dalla politica e si fa
esclusivamente i cazzi sui.
Contemporaneamente, nessuno riesce piu' a sapere quanti sono gli
iscritti ai Ds, che - dicono - sarebbero calati sotto i centomila.
Insomma, gli eredi Di Vittorio si moltiplicano e quelli di Togliatti
no. Che diavolo e' successo? Un tempo, nel Regolamento generale stava
scritto che "il sindacato e' la cinghia di trasmissione del partito
comunista". Ma forse conveniva fare al contrario. E anche oggi,
chissa'...
George W. Bush:
''Macarr, m'hai provocato e mo' io me te magno..".
"Io so' io e voi nun sete un cazzo"
''Ma allora io butto la bomba e sfascio tutto, sfascio...''.
Esteri. Il presidente degli Use Chirac ha ribadito la posizione del
governo europeo rispetto alle recenti minacce di guerra provenienti da
alcuni leader del Medio Occidente. "Ci auguriamo che i governanti del
Texas, del Maine, dell'Arkansas e degli altri Stati coinvolti - ha
dichiarato il Presidente - possano riconsiderare le loro posizioni e
adoperarsi responsabilmente per aprire una trattativa in sede Onu. In
ogni caso gli Use non permetteranno che la pace nel mondo venga
sconvolta da iniziative sconsiderate, ispirate da integralismi di
qualsiasi specie". Fonti diplomatiche commentano che l'amministrazione
degli Stati Uniti d'Europa intenderebbe far pressione sui regimi
mediooccidentali anche mediante iniziative drastiche quali
l'imposizione del camembert in tutti i mcdonald's d'Europa. E, in un
secondo momento, anche l'embargo della coca-cola.
Informazione. Vita di un uomo. "Un uomo senza fissa dimora e' deceduto
in piazza Cavour ieri pomeriggio davanti al cinema Adriano. L'autopsia
dovra' chiarire la causa della morte". Ventitre' parole, 122 caratteri
spazi esclusi e 144 spazi inclusi, quattro righe e mezza in cronaca di
Roma.
Cronaca. Gioiosa Jonica. Colpi di pistola contro don Giuseppe
Campisano, esponente locale del comitato antiusura calabrese fondato
dal vescovo di Locri.
Armando wrote:
< Oggi e' morto Albertone. Faccio il vigile urbano a Roma e sono andato
davanti alla sua casa a rendergli omaggio. Un pezzo di storia e un
pezzetto del mio cuore che... Ricordo che lui e' stato il solo ad aver
fatto la multa ad un sindaco >
* * *
Rosario wrote:
< Il Sordi piu' bravo era quello che recitava una "commedia
all'italiana" scritta laicamente e criticamente da sceneggiatori che
quest'Italia trasformista e furba non la amavano. Mentre non passera'
alla storia l'Albertone populista, tassinaro, cocchiere o ingegnere
delle ferrovie e insomma l'ultimo Sordi, dai contenuti e persino dalla
recitazione banale, quasi un'imitazione di se stesso. Ma dobbiamo a
questo romanaccio, nella vita assai conservatore ed anche "segreto", le
migliori macchiette che hanno permesso di catalizzare la critica d'una
certa societa' italiana sempre pronta al compromesso, un'antropologia
da "borghesi piccoli piccoli", dal Sordi-Cerami al "Contesto" di
Sciascia. Dunque riconoscenza a Sordi ma soprattutto al suo paradosso >
* * *
La cosa migliore su Sordi purtroppo l'ha detta Storace. Dopo una
battuta rozza ma orgogliosa su Sordi eroe "della Capitale" (a' Bossi,
becchete questa!), ha ricordato che Sordi "avrebbe potuto vendere la
sua professionalita' al mondo pubblicitario, ma non l'ha mai fatto".
Esattamente: Sordi poteva essere qualunquista e magari conservatore, ma
aveva un senso popolaresco e antico della dignita' del suo mestiere, da
Tiberio Fiorilli in poi. E quindi pubblicita' non ne faceva. L'ultimo
*attore* prima dell'intrattenimento di massa, e padronale. Benigni, che
poteva eguagliarlo, e' troppo ossequioso quando incontra signori; e altri
non ce n'e').
iudeca@libero.it wrote:
< "Non ci sarebbe nulla di male a prendere Benetton da Treviso e
metterlo a Caltanissetta...". Caro Riccardo, spiacente ma debbo
smentirti: purtroppo la Benetton c'e' gia' a Caltanissetta, o meglio
c'era: a Riesi, per la precisione. Qualche anno fa un illustre
concittadino che aveva fatto fortuna nel nord-est con l'indotto
Benetton ha pensato di sfruttare le agevolazioni per le imprese delle
zone depresse e ha aperto nel suo paese natale (gia' terra orgogliosa
di minatori "surfarara" e contadini "viddrani") una fabbrichetta con
circa 300 operai. Prova a chiedere che cosa ne e' rimasto oggi. Nessuna
garanzia sindacale, stipendi bloccati da piu' di sei mesi, promessa di
interventi salva-crisi, blocchi stradali, accuse, minacce, smentite,
mutui-casa abortiti, spettro-Termini-Imerese (in proporzione, anche
peggio). Una storia che non puo' fregare a nessuno, di una terra nata
sotto il segno dello sfruttamento piu' nero: prima le paludi, la
colonia penale, le miniere, la mafia, le fabbriche... E ora devo
proprio andare, magari continuo un'altra volta >
viviana wrote:
< Mi chiedo in nome di cosa dovremmo pagare questo canone rai e subire
questa mediaset. Nemmeno se ci pagassero loro per guardare la loro
pubblicita' e la loro propaganda, sarebbero tollerabili >
Diego wrote:
< Perche' non ho visto (almeno nella mia zona, provincia Ovest di
Milano) nemmeno una bandiera della pace fuori da una Chiesa, un
oratorio, una parrocchia? Che ci sia qualche motivazione politica che
mi sfugge?>
* * *
Mah. A volte, su questioni come la pace, va a finire che i laici
chiudono gli occhi e i preti li tengono aperti. "La religione e'
l'occhio dei popoli".
Rinforzi. E' arrivato il compagno Ettore, strilla come un dannato e
quasi nessuno capisce (meno sua mamma, Alessandra) che in realta' ci
sta dando la Giusta Linea por combatir los patrones y render
meravilloso el mundo. Per ora e' impegnato a farsi cambiare i
pannolini, ma dategli un po' di tempo e vedrete cosa combina.
Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche neri,
marrocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti gli altri Paesi).
Il re della Sicilia era un ragazzo e si chiamava Corradino. I suoi
nemici lo presero e gli tagliarono la testa. Ma prima lui prese un
guanto e lo butto' nella piazza. Esso fu raccolto da un uomo che si
chiamava Giovanni da Procida e questi decise di aiutare i siciliani a
vendicare questo re. Egli si mise a girare il mondo per convincere
tutti i re del mondo a liberare la Sicilia. Ma nessuno lo fece. Ma un
giorno i siciliani si ribellarono da soli e cosl si ripresero la
liberta'.
La tamburina
Sette medaglie luccicanti ha avuto
in premio dalla vita, la tamburina.
La prima, Dormi-in-terra, con la vecchia
brandina da campeggio nella stanza
dove poi lui, quand'e' giorno, lavora.
La seconda che ha, e' la medaglia dei Gatti:
ce n'era tanti, ricordi, laggiu' in via Garibaldi,
e anche vicine perbene, che le parlavano dietro.
E da li' se ne andarono per una storia di cesso.
Terza fu la medaglia della casa-In-Comune:
senza nemmeno accorgersene, innocentemente
si puo' stritolare la gente. Tocco' a lei.
E quarta, la medaglia del trentatre':
era il bus della sera, carico di soldati,
e poi la strada buia e la casa paurosa.
Non ebbero mai fortuna coi gabinetti,
questo si puo' dire di loro. Duro' un anno.
Prendi la quinta medaglia, il Torna-a-casa!
Al circolo del paese, tuo padre sbatte la carta
rabbiosamente sul tavolo: i paesani stanno pensando
alla figlia "disonorata", e lui lo sa.
Torna a casa feroce e senza una parola.
La sesta delle medaglie e' a forma d'un biscotto
timidamente rubato, fra i silenzi e le botte,
nella casa-galera: e lo porta al suo amore
perche' stasera, almeno, non abbia fame.
La settima medaglia e' di carta stagnola:
l'apri con gratitudine, spezzi in due il cioccolato
e ne dai mezzo, complice, all'altra meta' di te.
La mano nella mano, cercando di non pensare alla paura,
vai con lui al macdonald, se ha duemila lire
per una birra in due e un quarto d'ora a tavolino
come due ariani qualunque, col diritto a campare.
E Mahler, Leopardi, Mozart, sempre piu' da lontano
che la chiamano fiochi: e com'e' lontano stasera
il Posto dei gabbiani! E gia' sta passando la corriera
per riportarla dentro. Stanotte la tamburina
svegliandosi cerchera' disperatamente
di ricordare com'era il sole, com'era non essere sola.
Comunicato di servizio. E' in lavorazione il numero zero di "Echo", il
giornale degli immigrati diretto dal signor O. Chiusura in tipografia:
18 marzo. Uscita prevista: 31 marzo. Pagine 12, formato 40x60, 50mila
copie.
Tutti gli amici e colleghi contattati per pezzi, disegni, ecc. sono
pregati di muovere le chiappe e mandare i materiali - in tempi civili -
a ricc@libero.it .
I ragazzi dell'Alba, dei Siciliani, di Avvenimenti ecc. che non sono
stati ancora contattati si facciano sentire per dare una mano.
I lettori e i colleghi tentati di partecipare all'avventura contattino
al piy presto l'ufficio arruolamenti: c'e' ancora qualche posto a
bordo.
Bambule'. (r.o.)
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