Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 167

24 febbraio 2003
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


La Nazione. Il sogno di tutti noi communisti, come tutti sapete, e' di
mettere al muro preti e frati, far fuori tutti i porci capitalisti dal
bottegaio in su e alla fine imporre una feroce dittatura con tanto di
Baffone. Tutto questo, secondo alcuni, e' maleducato; d'altra parte il
communismo e' cosi', e la politica, come si dice, non e' un pranzo di
gala. Quanto a noi democristi, non siamo dei fanatici dello Stato: puo'
darsi che a quel posto d'usciere qualcun altro ci abbia piu' diritto,
ma insomma cosi' ho sistemato mio genero e ora mi votano lui, sua
sorella, i genitori di lui e anche suo fratello che in pubblico fa il
sindacalista ma poi per Natale non manca mai di farmi una telefonata
ossequiosa. Cosi' e' l'Italia - quando c'era ancora - e non era il
massimo ma funzionava cosi'.
Questo feroce communista o questo democristiano ladrone tuttavia, di
nascosto a Lenin o al papa, aveva una debolezza: voleva bene al suo
paese. Il suo paese era Milazzo o Zagarolo (molto piu' bello del
confinante paesino di Barcellona o Sacrofano), ne era orgoglioso e ci
teneva moltissimo ad essere salutato con rispetto dal suo compaesano.
Era pronto a intrallazzare con gli odiati nemici "politici" pur di
ottenere una fabbrichetta nel comune e - duole dirlo - anche a losche
manovre bipartizzane per far fermare il direttissimo a Milazzo anziche'
a Barcellona. E questo perche', come tutti i milazzesi di destra e di
sinistra sanno dalla nascita, Milazzo e' una cittadina turistica e
civile laddove Barcellona di turismo non ha mai avuto nemmeno l'ombra e
del direttissimo non saprebbe che farsene e forse nemmeno
dell'accelerato.
Tutto cio', fra mille terrificanti cazzate, produceva anche delle cose
come il maestro Manzi che insegnava a leggere e a scrivere alla
televisione o come quel volantino del Pci di Vercelli che incitava i
proletari a imparare l'aritmetica e la grammatica negli appositi corsi
della Sezione: inquantoche' compagni abbiamo lottato per essere liberi
e la liberta' e' costituita anche dalla cultura.
Insomma, la politica va bene, ma poi s'era tutti milazzesi o zagarolesi
e anche tutti italiani. E, rozzamente, il bene pubblico - del piccolo
paesino o del Paese - aveva per tutti quanti la sua importanza. Non
c'erano i sondaggi a cui rispondere, ma se te ne fregavi di Milazzo
semplicemente la gente non ti salutava. E questo, politica o non
politica, non era bello. La politica, detto fra noi, per loro veniva
dopo essere salutati o non salutati per la strada.
Per questo, quando mori' Togliatti, i cattolici erano la' a farsi il
segno della croce e quando mori' Papa Giovanni i communisti piangevano
come tutti gli altri. Tutto questo per dire... beh non mi ricordo piu'
che cosa volevo dire, la prossima volta il bicchierino me lo faro' dopo
e non prima di aver scritto il pezzo. Comunque sono sicuro che doveva
essere una cosa profonda e importante.

* * *

Nella polemica Rai, i leghisti da un punto di vista teorico hanno
ragione. Non ha importanza se la Rai deve stare a Roma o a Reggio
Calabria, ne' d'altra parte ci sarebbe nulla di male a prendere
Benetton da Treviso e metterlo a Caltanissetta. Il proletariato non ha
nazione - quindi nemmeno regione - e il devoluzionismo proletario
sicuramente ha un radioso avvenire. Pero'. Pero' Togliatti si batte'
per Trieste all'Italia e De Gasperi, quando l'ambasciatore americano
gli disse di mettere fuorilegge i comunisti, gli rispose che erano
cazzi di noi italiani. Si pensava al Paese. E se l'ideologia non era
d'accordo, tanto peggio per l'ideologia.
Ora, l'idea di Bossi della Rai in Brianza, sara' ideologicamente giusta
o sbagliata ma con ogni evidenza non nasce affatto da un qualunque
anche lontano interesse della Rai. La Rai in tutto questo c'entra solo
come un pretesto per una manovra politica: carne da cannone. Come i
nipoti che s'azzuffano per il terreno ereditato, spiantano viti,
piantano carrubbi, si mandano l'avvocato a vicenda e si fanno i
dispetti, fregandosene completamente del fatto che per piantare quelle
viti su quel terreno il vecchio aveva sudato sangue, e ognuna di quelle
piante era un pezzo di storia della famiglia. Ma loro sono giovani,
della famiglia non sanno niente, e meno ancora gl'interessa.
La Rai e' un patrimonio nazionale, non un semplice pacchetto azionario
o una faccenda d'affari, ma proprio un pezzo d'Italia, una proprieta'
collettiva di noi milazzesi e zagarolesi e italiani. Non si puo'
trattarla cosi', da stranieri. Non per i danni materiali ma proprio per
l'offesa. Non e' possibile che in Italia comandi uno che sara' magari
un genio della politica (e questa di accredditarsi presso il padrone di
Mediaset accollandosi la colpa della distruzione del suo principale
concorrente e' davvero una brillante trovata politica) ma che con la
storia d'Italia, emotivamente e praticamente, non ci ha proprio nulla a
che fare. Mettiamo la dinamite sotto i tralicci, e facciamo saltare per
aria la Rai e tutto quanto: questo almeno avrebbe ancora una sua
dignita' perversa. Ma cosi' per "politica" no. Mandare a ramengo il
lavoro di generazioni perche' i signorini possano farci bella figura
coi loro amichetti, questa non e' piu' politica: e' un'offesa.

* * *

Adesso, col povero Fini costretto a fare la faccia feroce dopo tutti
gli schiaffi presi (il guappo del Turco Napoletano: "Mi avete dato uno
schiaffo!". "Sissignore". "Avete visto? Ha ammesso che mi ha dato uno
schiaffo!". "Sciaff!". "E questo?". "Un altro!") e con gl'indici
d'ascolto ormai sufficientemente castrati a favore di Mediaset, e'
probabile che i pazzarielli Sacca' e Baldassarre se ne tornino a casa e
che dunque prenda il via un dignitoso dibbattito - bipartizan,
ovviamente - sulla nuova Rai moderata e professionale.
Non avendo alcun titolo di vippita' che mi consenta di intervenirvi, mi
limito a una rozza osservazione. La destra ha distrutto la Rai. Ma il
centrosinistra, non e' che abbia scherzato. Guglielmi, Curzi, il primo
Santoro, i geniali kabulisti della Rai "di sinistra", non e' che a suo
tempo abbiano poi avuto questo gran sostegno dalla sinistra ufficiale.
Piu' forse del volenteroso Giulietti, l'uomo dei diesse in Rai e' stato
l'inqualificabile Velardi, orrendo professionalmente e culturalmente
tanto di sinistra quanto monsignor Giordano: ma l'uomo di D'Alema era
lui.
Avevo un'amica, femminista d'antan e molto colta, che faceva un piccolo
programmino - storia delle donne e roba del genere - alla Rai. Niente
d'eccezionale, si capisce: una di quelle chicche che pero' si fanno
seguire e, insieme ad altre faccende del genere, contribuiscono a fare
il tono di una rete. Lei l'ha fatto per anni, l'ha fatto con serieta',
grazia e cultura e alla fine, nel suo piccolo, era diventata popolare.
Arriva il novantaquattro, e sale Berlusconi. Lei viene immediatamente
licenziata, e al suo posto mettono una fascista, abbastanza ignara di
qualsiasi cosa ma figlia di un tizio autorevole della destra. Poi casca
Berlusconi: la fascista resta al suo posto, ma in compenso le viene
assegnata una collega del Ppi. Protestano i Ds, e arriva una terza
redattrice. Una di destra, una di centro e una di sinistra: fuori solo
quella che aveva fondato la rubrica e che l'aveva fatta ascoltare. Il
programma non so se esista piu': l'anno scorso c'era ancora, ma non se
lo cagava piu' nessuno.
Altro esempio. Dalla Rai uno s'aspetta soprattutto informazione. Non
imbrogliare sulle notizie e non prendere per il culo il lettore. Una
notizia grossa, ad esempio, e' "Berlusconi visto da Borsellino"
(ricordate? Santoro fu cacciato principalmente per questa).
Ora, questa notizia, prima di arrivare da Santoro, era stata censurata
dalla Rai. Ma non da un direttore di destra, bensi' da uno di sinistra,
e precisamente da Gad Lerner. Che va ai girotondi, e' ostile a
Berlusconi, ha tutti i quarti di nobilta' "politici" per essere
chiamato, in caso di governo nuovo, a dirigere un Tg Rai e tuttavia,
dalla censura di Borsellino in poi, per me e' poco piu' attendibile di
Emilio Fede. Perche' la politica e' bella, ma per fare giornalismo
conta di piu' l'indipendenza e il buon mestiere. E questi non li da'
nessuna tessera, nemmeno di sinistra.
Dei quattro giornalisti siciliani - che conosco personalmente -
licenziati perche' antimafiosi, quanti sarebbero assunti in Rai se il
centrosenistra tornasse al potere? Dei miei "ragazzi" (ormai oltre la
trentina, in verita') dell'Alba, di SicilianiGiovani, del primo
Avvenimenti, chi verra' rimesso in circolazione dal ritorno del
centrosinistra? Fra loro ci sono quattordici giornalisti
professionisti, se ho contato bene: tutti di ottimo livello
professionale, ma quasi tutti - meno quei pochi che hanno deciso di
scrivere senza chiedersi per chi - disoccupati. Ecco: la nuova politica
della sinistra, in Rai e altrove, avra' spazio per loro? O prima
dovranno fare atto di sottomissione a questo o quel notabile di
partito?
Sono domande del tutto retoriche, perche' conosco benissimo le risposte
(o meglio, le non-risposte). Ma sono quelle che mi faccio ogni volta
che si parla di Rai. Spero che non se le ponga nessun importante
esponente della sinistra, perche' altrimenti quest'ultima dovrebbe
rimettersi in discussione e ricominciare daccapo seriamente: e non so
se ha ancora i muscoli per farlo. Meglio prendersela semplicemente con
Baldassarre e con Bossi, che d'altra parte, con le catastrofi che
producono, sono il nemico piu' urgente. Eppoi, se i garibaldini
avessero voluto porsi troppe domande su re Vittorio, a quei tempi, non
so se avrebbero avuto l'animo di continuare a combattere contro i
borboni sapendo che alla fine li aspettava un regio calcio nel sedere.
Va bene, abbasso Bossi e Baldassarre e per ora non pensiamo al resto.


"Io, signor P. V. Pillai avviso che mio figlio Pillai Ratish
attualmente residente in Roma, Italia, insende sposare la Signorina
Amedei Tiziana ugualmente residente in Roma, Italia. Se qualcuno ha
qualcosa da obiettare a questo matrimonio puo' informarne il Primo
Segretario della Ambasciata d'India, via XX Settembre 5, Roma entro 30
giorni dalla pubblicazione di questo avviso".

Economia 1. Secondo l'Inps i contratti "co.co.co" (collaborazione
saltuaria e continuativa) vengono in realta' impiegati dalle aziende,
nove volte su dieci, per evadere illegalmente i diritti dei lavoratori.
I contratti di questo genere sarebbero infatti oltre due milioni, una
cifra sproporzionata rispetto alle strutture aziendali;
statisticamente, quasi il novanta per cento verrebbero stipulati dai
giovani sempre con una stessa azienda, configurando di fatto un
rapporto di lavoro dipendente mascherato.

Economia 2. Calo del ventidue per cento delle vendite Fiat in Europa
fra gennaio 2002 e gennaio 2003 (fonte: Associazione europea
costruttori automobili).

Memoria. In America hanno inventato una "pillola della memoria" che
sembra fatta apposta per risolvere i miei problemi. Solo che non mi
ricordo mai dove l'ho messa, la dannata pillola.

Cronaca (mondana). L'Italia ha un nuovo ingegnere, e non un ingegnere
qualunque ma un ingegnere delle telecomunicazioni e non un ingegnere
delle telecomunicazioni qualunque ma... signore e signori, in anteprima
sui nostri schermi ecco a voi nientepopodimeno che il Dottor - rullo di
tamburi - Ingegner - tamburi - Carloooooo Gubitosa! Ciao Carlo! E'
proprio lui in persona, Carlo Gubitosa in persona che dal 20 febbraio
(ricordate questa data: venti febbraio zerozerotre') e' - lo ripetiamo
- INGEGNERE!
- Carlo, cosa puoi dire ai nostri ascoltatori in questo momento?
"Mah... Mama son contento di essere arrivato uno!".
- Bene Carlo! Ma adesso, dopo tutte le cose GRANDIOSE che hai fatto
finora (Gubitosa e', lo ricordiamo, animatore di PeaceLink Italia,
redattore di "Terre di Mezzo", autore di diversi saggi fra cui il
recente "Informazione Alternativa", e' stato inviato in Cecenia e ci ha
inoltre offerto diversi caffe') come intendi muoverti per il prossimo
futuro?
"Beh sai sono cose un po' personali...".
Il nostro ospite non vuole evidentemente sbottonarsi troppo ma noi
siamo in grado di offrire ora, a tutti voi in ascolto, la SENSAZIONALE
novita', lo SCOOP intergalattico, la VERITA' NASCOSTA sulle vere
intenzioni dell'ingegner Gubitosa! Secondo fonti molto attendibili egli
intenderebbe infatti impalmare (dopo averla incontrata, a quanto
risulta dai nostri archivi elettronici, gia' nel lontano 1997) la
signorina Francesca, ripetiamo Francesca... Adesso ne chiederemo la
conferma a Carlo.
- Carlo allora i nostri spettatori vorrebbero sapere se... Carlo?... Ehi
Carlo... Va bene, va bene... Non ci resta che fare i nostri auguri a
Francesca e a Carlo, se qualcuno volesse scrivergli l'indirizzo e'
carlo@gubi.it Karlmarxstrasse 68 Milano, questo e' tutto per ora adesso
un break pubblicitario a voi studio.

Pubblicita'. Carlo Gubitosa, "L'Informazione Alternativa", prefazione
di Riccardo Orioles. Un'imperdibile guida al mondo dell'informazione
dopo l'Ottantanove, l'Undici Settembre e il Sessantotto. Un incrocio
fra Timothy Leary e Oppenheimer, passando per Enzerberger e il primo
Orwell. Una lucida teoria sulla centralita' dei mariuoli
nell'informazione post-industriale. Una geniale analisi (specialmente
la prefazione) su Internet, il Villaggio Globale e Tutto Quanto. Soldi
davvero ben spesi. In allegato, i numeri di telefono di tutte le veline
italiane.

Oblomov wrote:
< Durante il broadcasting, MSNBC e CNN hanno esposto (sui rispettivi
siti) una trascrizione completa effettuata in tempo reale. Poco dopo,
la versione integrale e' stata tolta e ne e' stata messa una tagliata.
La parte tagliata, dopo il saluto ad Allah ed ai "valorosi iracheni",
era un invito agli Iracheni ad eliminare Saddam Hussein.
Perche'? La risposta non e' difficile; Iraq e' tra gli Stati mussulmani
meno integralisti (forse *il* meno integralista); e' uno stato fascista
(prima del boicottaggio il suo servizio sanitario era tra i primi del
mondo, per inciso) in cui la religione e poco piu' di un pretesto. Bin
Laden, invece, si basa sull'integralismo islamico >

dgarcia wrote:
< "La prossima volta, alla prima minaccia di Bush Terzo o Quarto, il
Governo europeo dovra' poter reagire allertando subito la sua forza
d'intervento, mettendo in mare le sue portaerei e scaldando i motori
dei suoi aerei...". Non ho capito bene: spero fosse ironico. Cioe'...
dici che il modo per contrastare gli americani nelle loro decisioni sia
quello di armarci e sbattergli in faccia la nostra potenza militare? Se
e' cosi' vaffanculo. Ti leggo sempre con molto interesse, spero di
continuare a farlo. Davide >
* * *
Caro Davide, non era affatto ironico. Pero' ti benedico lo stesso per
avermi mandato a fanculo e per esserti incazzato subito alla parola
armamenti. Quelli come te, che inorridiscono alla sola idea di un
deterrente militare contro chiunque, e persino contro l'Impero, sono i
migliori e piu' umani cittadini che ci siano oggi in Europa. Quasi
tutti i giornali e le tivvu' (ormai concentrati) vi dipingono pero'
come dei pericolosi sovversivi - quasi dei terroristi - per ora
benevolmente tollerati ma, se le cose si fanno serie, da mettere prima
o poi a tacere. Nella peggiore (ma non la piu' impossibile) delle
ipotesi potreste anche finire fra qualche anno in un lager, che
naturalmente non si chiamera' mai lager ma qualcosa come "Centro di
alloggio temporaneo per individui provvisoriamente indagati per
contiguita' culturale col terrorismo". Non ci credi? Bene: prova a
farti il seguente quadro: diecimila morti occidentali in Iraq,
altrettanti in Europa e America per attentati di massa, benzina a
tre-quattromila lire e tasso di disoccupazione reale verso il venti per
cento. E poi qualcuno che propone "misure decisive" per vincere la
guerra. Anche la Germania era civile, prima del Ventinove.

Genova Legal Forum wrote:
< La richiesta di archiviazione della procura scaturisce anche dallo
studio delle immagini video di piazza Alimonda. Il magistrato, nella
richiesta, ha pero' detto che si vedono molte persone con telecamere e
macchine in mano a poca distanza da Carlo, persone che hanno visto e
filmato ma che non hanno voluto o potuto contribuire a dimostrare la
verita'. Stiamo cercando ancora vittime e testimoni che risultano
introvabili e potrebbero fornire deposizioni decisive. E soprattutto,
cerchiamo immagini video perche' nessuna testimonianza e' piu' forte
delle immagini. Molti pestaggi saranno archiviati se non sara'
possibile individuare i responsabili. Oltre al lavoro dei legali e'
necessario che siano attivate tutte le reti di informazione affinche'
quel materiale sia rintracciato e messo a disposizione per evitare che
questa Genova si chiuda cosi' e che ci possa essere un'altra Genova.
Fate una copia del girato e inviatelo a: avvocato Daniele Jenni,
Speichergasse 31, 3011 Berna (Svizzera) >

Viviana wrote:

< I Celti avevano un dio che si chiamava Loki,
ombra beffarda del dio creatore
una specie di Mercurio ma piu'... Mi comprendi?
Con quel riso che solo l'ultima ragione possiede,
cosi' difficile ai neri
d'anima, che non sanno, ahime', ridere,
soprattutto di se'.
Era il messaggero, non saprei dire quanto sacro,
che portava l'altra faccia della verita',
l'antico burlone,
per i nativi rossi il 'heyeohkah',
indegno portatore di saggezza,
per questo cacciato e vilipeso,
Immagino avesse nastri rossi in testa
e un naso rubicondo
e un bastone che serviva da burla
o per sgambettare gli stronfi.
Ai piu' inviso, quanto a me caro e, se fossi a Napoli direi:
come nu' baba'! >

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