Catena di SanLibero n. 162
Undici, ventotto e (soprattutto) novanta.
Undici. "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli
altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale
scopo."
Ventotto. "I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti
pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali,
civili e amministrative, dagli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilita' civile si estende allo Stato e agli
enti pubblici."
Novanta. "Il Presidente della Repubblica non e' responsabile degli atti
compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto
tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi e' messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta
comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri."
* * *
Sono tre articoli della Costituzione italiana: una legge, buona o
sbagliata, ancora formalmente in vigore e dunque produttrice - almeno
quanto i regolamenti della Regione Lombardia - di effetti giuridici.
Chi viola la legge commette reato ed e' dunque punito con le pene
previste dalla legge. I reati commessi dai presidenti della Repubblica
sono previsti con precisione: si chiamano attentato alla Costituzione.
Cioe' fare o permettere qualcosa che la Costituzione proibisce. Se
guerra ci sara' - e sara' una guerra con morti, non un gioco - dopo la
guerra il governo nuovo per prima cosa dovra' chiamare chi l'ha
permessa a rispondere delle sue responsabilita' penali, ai termini
della legge (in questo caso la Costituzione) che e' molto chiara. Non
deve finire con un balletto politico: e questo si deve sapere gia' ora.
* * *
Ora, la Costituzione italiana non e' che vieti la guerra. Non la
proibisce. Non dice che e' sbagliato farla. Non dice che bisogna
pensarci due volte. No: usa una parola selvaggia: la "ripudia". A fare
una guerra, ordina formalmente la Costituzione, non ci dovete pensare
nemmeno. Non vi deve passare neanche per l'anticamera del cervello.
Dovete provare schifo rabbia e disgusto alla sola idea di una guerra:
ripudiare significa esattamente questo. E la Costituzione e' tirannica:
vuol essere ubbidita.
"Ripudia". Il povero contadino siciliano, all'epoca dei Savoia, fu
preso dallo stato e mandato a conquistare la Libia. "Vai Brasi! Ammazza
quei mussulmani beduini!". Era l'alba del secolo: l'Europa viveva in
pace, fra Belle Epoque e riforme. Ma degli stronzi maledetti, per
sentirsi un po' meno straccioni, scatenarono la prima guerra del
secolo. Quegli stronzi eravamo noi italiani.
La guerra italo-libica, nel 1912 (l'Italia non guadagno' mai un cazzo
dalla Libia: butto' milioni e miliardi, mentre a Caltanissetta l'acqua
arrivava una volta al mese) scateno' una dopo l'altra le quattro guerre
balcaniche (croati e serbi hanno cominciato a scannarsi giusto li'). E
alla fine delle guerre balcaniche, e in diretta conseguenza di esse,
arriva l'attentato di Sarajevo e la Grande Guerra.
Noi non abbiamo idea neanche lontanamente di che apocalisse sia stata
quella guerra. Mio nonno ce la faceva appena a raccontare. La prima
guerra grossa dai tempi di Napoleone, la prima in cui tutti dovevano
stare in trincea senza eccezioni: e questo in un mondo pacifico fino a
un istante prima. Immaginate una guerra a morte fra America ed Europa,
una Croazia in tutt'Europa che duri cinque anni. L'Italia, fra tutti i
paesi europei, era l'unico che poteva evitare la guerra. Ma gli
intellettuali italiani, gli Sgarbi e i Ferrara di allora, insorsero:
"La guerra e' bella! Viva il sangue rigeneratore! Viva la morte!". E
vai, Brasi! Il re - il Parlamento non voleva - mando' la cartolina e il
contadino siciliano parti' un'altra volta. E sono due.
Dalla guerra i giovani - che erano partiti cristiani - tornarono
inferociti. Ci fu il fascismo. L'impero! Non si poteva assolutamente
stare senza un impero (a Caltanissetta l'acqua continuava ad arrivare
una volta al mese). Guerra fra selvaggi e civili, fra italiani e
abissini. I civili si difesero a colpi di lancia, i selvaggi buttarono
gas velenosi sui villaggi. I selvaggi eravamo noi, gli italiani. Fra di
loro, per ordine del podesta' del paese, in prima fila marciava il
contadino siciliano. "Vedrai, Brasi! Alla fine ti daremo la terra!". E
tre.
Poi i contadini votarono (ma lontano, in Ispagna: da noi era vietato) e
cambiarono il governo. Chiedevano, pensa un po', di coltivare le terre.
E i padroni fremevano, perche' la legge e il governo non erano piu'
loro. Allora, non sapendo che fare, chiamarono dei banditi: "Vi
pagheremo bene! Ma aiutateci ad ammazzare quei contadini". E i banditi
arrivarono, e ci fu un massacro: un milione di morti, per lo piu'
fucilati. Chi erano quei banditi? Noi italiani. La Spagna fu la nostra
quarta guerra (nessun altro, in Europa, ne aveva ancora fatte cosi'
tante). E Brasi, a due euri al giorno, sparava "volontario" contro gli
altri contadini. E quattro.
Poi la Francia, la Grecia, l'Albania... Il conto delle guerre si perde.
Ha mandolini e chitarre, l'italiano, e poesie e statue antiche e chiese
e cose belle dappertutto. Eppure questo popolo cosi' gentile fu quello
che fece piu' guerre. I suoi re, i suoi duci, i suoi generali, i suoi
preti! "Vai Brasi!". E Brasi partiva ad ammazzare dappertutto: i greci
che difendevano le loro montagne, i francesi che gia' erano a terra e
noi li accoltellavamo, gli inglesi ("Reclamo l'onore di bombardare
Londra!") che ci avevano aiutato a fare l'Italia e tutti gli altri.
Alla fine, poiche' l'odore del sangue fa sentire leoni pure gli
sciacalli, eravamo in guerra con tutti quanti: i russi, gli americani,
i cinesi, i canadesi, i polacchi, persino il Brasile. Gli unici amici
che avevamo erano i tedeschi feroci e neri, loro i padroni e noi i
servi.
Brasi, quando finalmente torno' al paese, non aveva piu' fucile. E mai
piu' voleva vederne uno. E questo gli disse ai politici: a tutti i
politici, d'ogni tipo e partito. Allora, i partiti erano due: o la
falcemmartello dei poveri, oppure la croce del Signore. E ciascuno
sceglieva. Ma una cosa era certa: nessuno dei due voleva guerra. Tutto
potevano fare: rubare, fare intrallazzi, litigarsi gli avanzi. Ma
guerra no: perche' Brasi era vivo, e lui la guerra - fin troppo - la
sapeva.
* * *
Adesso, in questo preciso momento, i nipoti di Brasi - chi veneto, chi
siciliano, chi abruzzese: tutti belli puliti, ma ognuno con un nonno
soldato che sorride impacciato dalla foto ingiallita - stanno sbarcando
dall'aeroplano della guerra. E questi sono i primi (gli alpini, come
sempre), ma tutto e' gia' preparato anche per gli altri. Sette guerre
in un secolo non gli sono bastate, ai re e ai duci (che ora si chiamano
politici e manager, ma sono sempre la stessa razza). Vogliono battere
il record, col secolo nuovo: siamo ancora allo zerotre', e loro gia'
sono pronti per la prima guerra.
Rubate, cacciate i giudici, promettete imbrogliando ponti e stretti,
fate tutto quel che volete e magari ogni tanto (ma questo non c'e'
bisogno che ve lo diciamo noi) fate anche un po' i mafiosi: siamo
uomini di mondo e non ci scandalizziamo. Una cosa sola, a qualunque
costo, non vi lasceremo fare: un'altra guerra.
(L'acqua a Caltanissetta, fra l'altro, d'estate arriva ancora una volta
al mese).
Cultura. E' un pamphlet antisemita ("La rabbia e l'orgoglio", di Oriana
Fallaci), il libro piu' venduto in Italia nel 2002. Seguono,
distaccati, Mntalbano e Allende. Gli italiani, d'altra parte, anche a
quei tempi leggevano molto piu' Pitigrilli che Montale.
Italia. Rapidamente data e rapidamente dimenticata la notizia
dell'improvviso crollo dei Bot (sotto il due per cento: mai successo).
La spiegazione ufficiale e' che si tratterebbe di "distrazione di un
operatore". Dibattito chiuso.
Europa. "Un inmigrante muere y otros 13 desaparecen tras naufragar una
patera cerca de Fuerteventura. El cadaver de una inmigrante ha sido
hallado hoy en la playa de Solana Matorral, en el sur de Fuerteventura,
y Salvamento Maritimo busca a otros 13 desaparecidos. Todos viajaban en
una patera, con 26 personas a bordo, que ha naufragado cerca de la
costa" (El Pais).
Beppe Panella wrote:
< E meno male che c'e' rimasto Sciascia! Di Meli si puo' fare a meno
(se non si studia storia della letteratura italiana), ma di Sciascia
no. Come pure di Pasolini che era probabilmente agli antipodi di
Sciascia ma ugualmente essenziale nell'Italia anni '70. Ora che non ci
sono piu' se ne sente veramente la mancanza >
Franco Mistretta wrote:
< Caro Sergio, magari non ce la farai: in realta' prego gli dei
(essendo ateo li prego tutti per non sbagliare) che invece ce la faccia
e noi con te. Ma gia' il solo fatto che D'Alema e Bertinotti si
spacchino il fegato dall'invidia mi riempie di gioia e mi porta a
prometterti tutto il mio impegno per tutto il tempo che sara'
necessario >
Fronte Internazionalista per la Liberazione del Tapiro wrote:
< "Il fatto e' che oggi ci sono in movimento piu' donne. Non come noi,
che eravamo maschilisti. Noi avevamo il coraggio dei passamontagna,
delle bandiere, degli Erri De Luca. Loro hanno il coraggio mite,
"femminile", di Agnoletto in Palestina...".
Ma e' possibile che per un pezzo di poesia come la storia alla guisa di
A.C. su cio' che sostiene la Sicilia, Ella (come diceva Togliatti) ci
debba ammorbare con una cosi' gommosa e fetente massa di retorica? >
Daniele wrote:
< "Adel Smith (...) la prossima volta ci scappera' il morto". Secondo
me siamo anche alla vigilia di Matteotti, caro Riccardo. Sto meditando
se non sia il caso di andare in giro con una stella a sei punte fatta
di due triangoli di kefia...>
Jibril Mandel wrote:
< "Il fanatico "islamista" picchiatore e picchiato - tutto in diretta,
alla tv - e' musulmano, mi pare, quanto lo sono io...".
Io invece sono musulmano; e come musulmano non posso giudicare il grado
della fede di un altro essere umano: solo Dio lo puo'. Tuttavia posso
emettere una diagnosi - c'e' uno psichiatra che sia inibito in questa
sua possibilita'? Ci mancherebbe - Ecco la diagnosi: questo individuo
e' uno psicopatico, particolare devianza psichica detta anche
sociopatia. Qualsiasi dizionario di Psicologia da' una descrizione
esauriente dello psicopatico, descrizione che si attaglia del tutto a
questo individuo. Quel che ci vuole, allora, e' un manicomio. Cordiali
saluti >
"Un italiano indisgnato" wrote:
che ha l'Italia. Nella mia cittadina per colpa dei "tanto cari"
mussulmani nelle scuole sono stati tolti i crocifissi, non si serve
piu' certa carne nelle mense, le feste paesane verranno cambiate
perche' non e' giusto festeggiare le nostre tradizioni ma invece
bisogna aprirsi alle altre comunita' ed essere rispettosi con loro. Ma
io mi domando, loro sono rispettosi con noi?. Io sono stufo di essere
in una nazione che fra un po non potra' essere piu' considerata tale,
ma come un CALDERONE! Ha mai sentito dire "Si stava meglio quando si
stava peggio?". Forse con qualche metodo diverso da quelli perbenisti
che in 50 anni di Comunismo sono stai fatti, le cose cambierebbero. Se
forse si pensasse di piu' a Dio, alla Famiglia ed alla nostra Italia,
le cose sarebbero' + giuste per NOI ITALIANI! Concludo col dire che
Forza Nuova si sta battendo contro tutti per far si che certi valori
tornino a splendere alla luce del sole e non a farli stare oppressi
all'ombra di una falce e di un martello. Le porgo distinti saluti. So
che la colpa di queste cose non e' sua, lei fa un lavoro difficile, ma
che cmq, apporta voce in capitolo >
Gb wrote:
< Scrivi: "Non so se ora vogliono dare anche la medaglia ai brigatisti:
in fondo, non erano che dei precursori. Si comincia sempre con un
volantino". La battuta finale sig Orioles e' davvero infelice, e non
fa' nemmeno ridere... i brigatisti sono tut'ora rinchiusi nelle carceri
borghesi, mentre i fascisti vecchi e nuovi stanno seduti a Montecitorio
o a diffondere quei volantini xenofobi e razzisti altro che paradosso!!
Si comincia sempre con un volantino?? A fare che cosa? A raccogliere
consensi in campagna elettorale? Per fare realmente controiformazione,
il volantino dato davanti ad una fabbrica, una scuola , e' una delle
poche armi rivoluzionarie rimasta a chi crede realmente in un futuro
migliore... non sminuiamo anche quella.!! >
* * *
Davanti a una fabbrica o a una scuola si' di certo. Con roba xenofoba o
razzista, naturalmente, no. Pero' nemmeno con le stelle a cinque punte.
L'assassinio di Guido Rossa (per esempio) fu preceduta dai volantini
che invitavano alla lotta armata. Forse andavano letti con piu'
attenzione. Sono passati trent'anni, e io non sono diventato ne'
riformista ne' berlusconiano: sono rimasto esattamente compagno come
allora. Pero' adesso non chiamerei piu' compagni che sbagliano quelli
la': che magari, umanamente e personalmente erano a volte anche brave
persone. Ma qui stiamo parlando di politica, non di persone. Saluti
communisti.
mauritv wrote:
< Anche se Clarence e' di chiara matrice sinistroide non trovo giusto
che tu offenda gli appartenenti al partito di Forza Nuova definendoli
'delinquenti'; oppure dicendo che e' un gruppo che andrebbe sciolto
perche' se no bisognerebbe sciogliere anche il pci o quello che ne
resta! Sarebbe anche giusto che tu pubblicassi lettere come queste! Poi
volevo farti notare che e' sbagliato definire i forzanovisti come
naziskin! >
* * *
Beh se uno va in banda di quindici a prendere a legnate un altro
perche' e' islamista non si puo' aspettare di essere definito una
persona perbene. Forse e' il momento di mettere qualche distanza fra
"politica" e legnate: il teppismo e' teppismo, punto e basta. Quanto al
Pci, tu puoi liberamente scrivermi e io posso liberamente risponderti
anche perche' in Italia c'e' stato un Pci. Leggiti le lettere dei
condannati a morte della Resistenza. Poi col Pci uno puo' essere
politicamente in disaccordo (io lo ero abbastanza), ma rispetto a Forza
Nuova non c'e' proprio paragone. I forzanovisti non sono naziskin, e'
vero. I naziskin hanno molte giustificazioni, come la rozzezza mentale,
la solitudine e l'ignoranza. Forza Nuova invece e' un gruppo di
politici lucidi, ricchi e bene organizzati. Sanno quello che fanno e
sanno benissimo anche che si puo' giocare a qualunque gioco, a patto di
non piagnucolare al momento di pagarne il prezzo.
Riepilogo
Avevo diciannove anni quando fui chiamato
era l'anno della grande piena
e della Prima Guerra Nazionale
(o la seconda, forse)
e una delle vacche s'era enfiata di stomaco
e il nonno aveva preso due lepri in un giorno.
Quando sono partito c'era molto sole
e mio padre era orgoglioso di me
mia madre aveva polvere in un occhio.
Ci misero in fila ci lessero il proclama
il tenente ci disse che la patria
ma noi avevamo passato la notte sui vagoni
ed eravamo stanchi e non capimmo molto.
Due giorni dopo ci mandarono in linea
tre giorni dopo mi presi la pallottola in faccia.
(Mio figlio si chiama Pablo
ha diciannove anni ma e' alto per la sua eta'
occhi e capelli neri
le orecchie a sventola
e' sempre stato con noi in campagna
per questo e' un poco timido in compagnia.
Se tu sei stato suo compagno in guerra
dimmi perche' non torna).
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