Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 154

25 novembre 2002
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


Grazia e Giustizia. Allo studio (in Italia) una legge per eliminare le
tradizionali tutele giudiziarie nei confronti dei minorenni. In
particolare, si pensa di allargare la punibilita' ai tredicenni e di
rinchiudere i diciottenni nelle carceri per adulti. Questa legge segue
peraltro un trend comune a quasi tutti i paesi industrializzati, dove
la "paura dei giovani" e' ormai un dato costante: a parte gli Stati
Uniti (dove i minori non hanno mai goduto delle tutele "europee"), le
leggi anti-ragazzini sono state introdotte sia in Inghilterra che in
Francia: le iniziative del ministro della giustizia italiano non
possono quindi esere lette come un allontanamento dall'Europa. E'
triste, semplicemente, il fatto che questo ministro sia lombardo: la
Lombardia, che un tempo dava alla giustizia italiana i Beccaria, adesso
da' i Castelli.

Poste e Telegrafi. Francollo commemorativo delle Poste Italiane per il
cinquantenario della morte di Vittorio Emanuele Orlando, lo statista
siciliano che fu presidente del Consiglio durante la prima guerra
mondiale. Il bollettino illustrativo che accompagna i francobolli
"importanti" sara' firmato, in questo caso, da Giulio Andreotti e cio'
viene visto come un piccolo gesto di solidarieta' delle Poste nei
confronti del senatore. Al ministero delle Poste pero' ignorano,
purtroppo, che Vittorio Emanuele Orlando, oltre che per il suo ruolo di
poresidente, e' celebre fra gli storici anche per un comizio
pronunciato a Palermo nel 1919 in cui, per difendere dei colleghi da
alcune antipatiche accuse, disse testualmente: "Se mafia e' onore,
senso del coraggio ecc. ecc., allora anch'io mi onoro di essere
mafioso!". La frase viene riportata da allora su tutti i testi di
storia della mafia, e non dovrebbe essere ignota al senatore Andreotti.

Telecomunicazioni. Aumenta il canone Rai, di circa diecimila lire
l'anno. Parallelamente crollano gli ascolti e diminuisce, come
programmato, la qualita' dei programmi. Probabilmente sara' raggiunto
in anticipo sui tempi previsti l'obiettivo, affidato a Baldassarri e
Sacca' dal management Mediaset, di portare la Rai sotto gli indici
d'ascolto di Canale 5 e Italia 11 entro la primavera 2003.
L'eliminazione completa della Rai, prevista invece per l'autunno dello
stesso anno, procede invece piuttosto a rilento ma il consiglio di
amministrazione annuncia opportune iniziative al riguardo.
A parte questo, i dirigenti annunciano il trasferimento di tutte le
redazioni dalla storica sede di via Teulada a quella, piu' periferica,
di Saxa Rubra dove la Rai possiede un grande edificio, originariamente
progettato come struttura carceraria e successivamente riconvertito ad
usi televisivi.

Inghilterra. Ancora scandalo a palazzo Buckingham: la corgie prediletta
dalla regina aveva da quasi vent'anni una relazione segreta con una
cavalla del Black Watch Regiment. La rivelazione del tabloid "The Sun"
(che pubblica l'intervista esclusiva con lo stalliere) ha diviso gli
inglesi: alcuni vogliono abolire senz'altro la monarchia, altri
propongono semplicemente di castrare i Windsor, altri ancora di
regalarli senz'altro agli italiani che, se si riprendono i Savoia,
debbono essere abbastanza di bocca buona. Ne' corgie ne' cavalla ne'
regina hanno comunque rilasciato dichiarazioni.

Malagiustizia. "Badalamenti molto amareggiato non commenta la sua
condanna".

Carabinieri. Il comando smentisce le affermazioni di noglobal e
sinistra sulle presunte scorrettezze dei Ros (il Raggruppamento
speciale dei carabinieri, istituito a suo tempo per la lotta alla
mafia) che avrebbero "cercato una procura compiacente" cui sbolognare
un dossier non attendibilissimo sui noglobal meridionali. Dal comando
dei carabinieri, pero', noi vorremmo sapere solo perche' il capitano
Ultimo e' stato allontanato dai Ros, e se i Ros sono ancora li' per la
lotta alla mafia.

Bolletta. Riattaccata la luce al museo degli Uffizi a Firenze (non
pagavano la bolletta). In pericolo pero' i musei di Napoli, Venezia e
Roma: non ci sono i soldi per pagare la luce e il resto. Per sicurezza,
portatevi una candela.

Onorevoli. Forse non hanno scelto il momento piu' opportuno, i deputati
regionali siciliani, per aumentarsi lo stipendio di 650 euri in piu' al
mese.

Valori. Circa cento milioni di lire quello di un bambino morto sotto il
terremoto. E' la somma offerta dalla Ras (l'assicurazione delle scuole)
alle famiglie di San Giuliano.

L'Asse. "Sintonia di visione fra Italia e Germania", "unita' d'intenti
sui Balcani", "consultazioni bilaterali prima di ogni futura
decisione", "totale accordo fra Roma e Berlino". Sembra andato bene
l'incontro berlinese fra Berlusconi e Schroeder. Questi
(socialdemocratico di destra, salvato alle ultime elezioni
dall'inaspettato successo dei Verdi) sara' prossimamente accolto a Roma
da Berlusconi, che ha gia' dato ordine di rifare la stazione Ostiense
per degnamente accogliere l'alleato tedesco.

Progresso. Agenzia: "Un'azienda americana, gia' da tempo impegnata
nella clonazione, annuncia di essere adesso in procinto di procedere,
in laboratorio, alla creazione di nuclei di sostanza vivente".
* * *
Al principio Dio creo' il cielo e le stelle... Ma il settimo giorno, un
giorno di cinquant'anni fa, ai luminari creati dal Signore l'uomo ne
aggiunse uno nuovo, creato dall'uomo e destinato a roteare con tutti
gli altri per sempre. Si chiamava lo Sputnik (Quasimodo ci fece su una
bella poesia illuminista) e la gente guardava in cielo con ottimismo e
forse con orgoglio. Tempi di ricostruzione, di dopoguerra: il mondo,
diviso in due, sembrava tuttavia volersi reincontrare a poco a poco; a
tutte le creature, la parola guerra faceva ancora orrore. Due vecchie
facce di contadini e una baldanzosa di ragazzo - Krusciov, Kennedy,
papa Giovanni - mostravano un volto umano del Potere.
Il giorno dopo il settimo, a differenza di Dio, l'uomo non si riposo'.
Continuo' freneticamente a lavorare, sospinto da qualcosa. E alla fine,
l'uomo creo' l'uomo.
Non c'e' piu' bisogno di Dio, oramai, ne' per creare le stelle ne' per
l'uomo. Da soli, possiamo dare il soffio della vita; questa e' la
novita'. D'ora in avanti, Dio potra' servire forse da portafortuna per
le nostre guerre (God bless America, Allah akbar, Gott mit Uns), ma per
il resto e' inutile. Siamo gli dei di noi stessi, artificiali.
Oh come tutto questo - a chi non e' gia' impazzito - fa paura. Giovani
e ingenui, cinquant'anni fa, ci congratulavamo da pari a pari col
vecchio Dio, noi uomini, tutti insieme. Adesso, grandi e vissuti,
spingiamo da parte il vecchio con uno strattone e ci guardiamo attorno
ferocemente alla ricerca degli altri creati insieme a noi. L'ultima
generazione umana creata da un dio e non da un database commerciale.

E il Giappone? Non c'e' piu' un giapponese, a Roma, che non sia
perlomeno biondo. I giapponesini d'antan, quelli a plotoni di cento in
grisaglia e sorrisi e con la bandierina dell'hotel in testa, ormai si
vedono solo a San Pietro o al Pantheon e sospetto molto che in realta'
siano reclutati per motivi d'immagine dal Comune. Tutti gli altri ormai
sono ragazzi "occidentali", fra i venti e i quarant'anni, rigorosamente
trendly e con la plasticosa soavita' facciale d'un cubista di Rimini.
Occhiali neri (trendly anche quelli) nelle belle giornate: i giapponesi
di Andrea Pazienza, se mai Pazienza ne avesse disegnati. Si muovono
come se volessero dimenticare qualcosa.
Molti eoni d'anni fa, probabilmente, un'impressione simile dovevano
farla, a Tebe d'Egitto o a Stonehenge, coloro che provenivano da
Atlantide (per lavoro, per studio; chi lo sa. Atlantide a quei tempi
era il posto piu' techno del pianeta) e anch'essi si muovevano con la
medesima malinconia disinvolta, la stessa mimesi inconsapevole di chi
aspetta, ormai senza troppa emozione, la notizia dell'inabissamento del
proprio mondo. Un giorno sulle banchine di Tebe approdera' una trireme
e ne sbarchera' la notizia "Atlantide non c'e' piu'. Abbiamo navigato
sopra un oceano". E l'atlantideo, ormai egizianizzato nel costume e nei
gesti, ascoltera' la notizia stringendo appena appena (da tempo
metabolizzati i sentimenti) gli occhi.
Qualcosa di simile ora. Giappone, misteriosa Atlantide dei tempi
nostri. Uscire da una guerra nucleare, niente risorse e credito, niente
di niente. Reinventare le tecnologie e il mercato (il patron della
Sony, poeticissimo, che abbozza i marketing con la spietata levita' di
chi stia componendo un haiku), giapponesizzare - culturalmente - vasti
scantinati del mondo. La Qualita' Totale, lo Stato-Azienda, il Partito-
camera-di-compensazione (ma senza mai uno sbandamento, mai un Di
Pietro). Tenere a galla ogni giorno, per tre generazioni successive,
quattro isole e ottanta milioni d'abitanti a pura forza di maestria e
di volonta'. E infine un giorno accorgersi, improvvisamente, che tutto
sta franando (e potrebbero, se lo volessero, calcolarne esattamente il
giorno e l'ora e il momento) perche', nella modernizzazione generale,
non ci si era curati di modernizzare il pilastro che stava sotto a
tutto e reggeva tutto quanto. Le banche.
Le banche del Giappone sono tuttora banche medievali, soggette al
potere politico (e spesso alle yakuza) e da costui manovrate in cento
logorantissime fazioni. L'industria e' in mano alla banca, la banca e'
in mano al suo debitore (politico o yakuza o altro) che non potra'
pagarla mai, e il tutto gorgoglia e ribolle nelle profondita' come un
vulcano. "In calo la borsa di Tokio..." e' la prima notizia, da
parecchi mesi, della giornata. Il giapponese di Roma o di Milano,
ascoltandola sul suo hi-fi ultimo modello, sa benissimo che cosa questa
notizia significhi, e che cosa significhera' - inesorabilmente - un
giorno o l'altro. E si ossigena i capelli.
(Spero che tutto questo basti a soddisfare il tizio che quasi ogni
settimana, noiosamente, mugugna: "Bene, amico. Ma, e il Giappone?").

Bookmark:
- La mafia dietro il deragliamento del treno in provincia di Messina.
Gli appalti ferroviari mafiosi e gli interessi di Cosa Nostra.
Inchiesta di Antonio Mazzeo su: http://www.terrelibere.it.
- Chi ha mandato in galera. Due magistrati di destra, gli unici a non
scioperare il giorno dello sciopero dei magistrati; uno dei due avrebbe
omesso delle indagini sugli abusi edilizi nella sua zona. Inchiesta di
Shining su: http://www.girodivite.it
- Bandiere rosse e lavoro. Professionisti di sinistra sfruttano giovani
disoccupati facendoli lavorare in nero e senza diritti. Inchiesta di
Gianluca Ferro su: http://www.erroneo.org
(i tre siti indicati sono in procinto di fondersi per dar vita a un
nuovo grande portale siciliano).

Persone. Trent'anni dalla morte di Ennio Flaiano, siciliano a Roma e collega.

Carmelo Intersimone wrote:
magistratura: mi piacerebbe vedere pero' la tua faccia se un Caruso
qualsiasi entrasse in casa tua, ti impedisse di farti il caffe', di
lavare per terra e di usare la tv, dipingendoti scritte demenziali sui
muri. E uscendo dichiarasse alla RAI "questo e' un atto di guerriglia
di comunicazione". Mi piacerebbe ancora vedere la tua faccia se un
Casarini qualsiasi entrasse in casa tua e segasse le porte dicendo che
"lui e' contro la barriere". E ancora, mi piacerebbe vedere come
reagiresti se fossi dentro una Land Rover coi vetri rotti a sassate,
con una pistola in mano, con davanti un "povero ragazzo" incappucciato
che brandisce pacificamente un estintore (anch'io viaggio sempre
tenendo un estintore sopra la testa, tu no?), mentre dietro uno cerca
di colpirti con una trave... >

Mimmo Lombezzi wrote:
< Gli applausi scroscianti che hanno accolto il Papa in Parlamento
cioe' nel Tempio laico della Democrazia nascevano forse dal timore che
fosse venuto a scacciare i Mercanti o a esorcizzare i demoni che
infestano l'aula. Per la prossima visita il Papa sara' accompagnato da
un confessionale mobile dove potra' ascoltare e (in alcuni casi)
assolvere la piu' alta percentuale di inquisiti che sia mai stata
eletta. La domanda "Da quanto tempo non ti confessi?" sostituira' una
pratica giudiziaria - la Confessione - da tempo caduta in disuso,
specie fra i rei-confessi. >

Alessandro Paganini wrote:
< L'informatica e' la punta di diamante del consumismo piu' sfrenato e
idiota. Esempio (sono un informatico) per i non addetti ai lavori:
Aquisto una casa di 100 metri quadrati, di cui 10 sono il bagno. Dopo
due anni voglio (o mi convincono a) cambiare i sanitari. Ahi, i nuovi
sanitari non sono compatibili con: salotto, camera da letto, impianto
elettrico. Inoltre se li installo non potro' piu' usufruire del
pianerottolo, e per parlare con il vicino dovro' telefonargli. In
compenso i nuovi sanitari possono sopportare pesi di 1200 kilogrammi
(peccato che io ne pesi solo 72). Quindi devo cambiare anche salotto,
camera da letto, impianto elettrico, e comprare un prodotto di una
terza parte che mi garantisce l'accesso al pianerottolo. Mi consigliano
di cambiare casa del tutto, tra l'altro e' uscita l'ultima versione di
casa automatica, sempre piu' potente e facile da utilizzare. Mi
indebito per comprarla, passando per tutte le traversie del trasloco.
Poi, dopo due anni, si ricomincia.
L'informatica e' una truffa. Fate i conti per bene, e non lasciatevi impressionare dal gergo e dal marketing! >

Teofrasto caratteri@eleuteros.el > wrote:

L'Informato. "Di dove vieni? - fa - ma non lo sai, che e' successo?".
Riflette un attimo: "Eh - aggiunge - certo, qui non lo potete
sapere...". E qua ti cita uno che e' tornato fresco fresco da Pergamo o
ha il cugino al ministero o lavora alla Rai. Mica gente qualunque:
autorita'. E comincia la cronaca: Poliperconte ha vinto, il re ha fatto
un'altra battaglia, Cassandro ha perso e non si sa dove sia. "Ma tu ci
credi?" gli fai. "Beh, sai, con le mie fonti...". Del resto, aggiunge,
lui di politica se ne intende: basta che veda Antigono in tivvu', e
gia' dall'espressione della faccia capisce che cosa sta maturando. "Ma
tu non dirlo a nessuno! Lo sto raccontando solo a te!". E gia' sta
scappando per correre all'Ansa. Di solito, difatti, fa il giornalista.
* * *
Il Leccaculo. Contegno indecoroso in se' ma vantaggioso per chi lo pone
in atto. Se il principale apre bocca per dire qualcosa, il leccaculo
invita gli altri a far silenzio, e poi, quando quello sta per
concludere, applaude fragorosamente; se racconta una barzelletta si
contorce tutto e si caccia in bocca il lembo del mantello come se non
riuscisse a frenare le risate. Quando quello deve andare a trovare
qualcuno, lo precede di corsa e da' l'avviso: "Sta per arrivare a casa
tua". Poi torna indietro a dire: "Ecco, ho avvisato". Capace di correre
su e giu', senza respirare un momento, per fargli le commissioni.
* * *
Il Coatto, anzi Er Coatto, e' - diciamo cosi' - scurrile. Non e'
cattivo, e' solo che segue la moda. Scherza pesante, tocca i culi,
applaude da solo, oppure - nella scena piu' lacrimosa - fischia gli
attori. Si fa silenzio? E lui, giu' un rutto. Passa uno che non
conosce, a Campo de' fiori. "Aho, ando' vai? E fermete!" gli sbraita
dietro, cosi', tanto per far cagnara. L'altra volta, all'uscita del
Palazzaccio, ferma uno che sta uscendo tutto ingrugnato (e capirai:
appena persa una causa da un milione). "Aho, sor paino! - gli fa -
tutto bene?". Miracolo che quello non chiama il socio siculo per farlo
incaprettare. Si serve, senza permesso, nelle bancarelle. "Bbone ste
cilieggie! - fa a bocca piena - sor mae', ne volete? ". Una
parruccheria: lui s'affaccia alla porta: "A pischella! Stanotte, prima
me sbronzo e poi ciaddivertemo!".


Kosta kavafis@koine.el > wrote:

"mamma", "casa", "papa'". Nessuno ha idea
di dove fossero i suoi vecchi, dove
la sua citta': soltanto, che era greco.
Lo seppellimmo qua, sotto il suo remo.
Da qualche parte, chissa' dove, stanno
aspettando il ragazzo che ritorni. >

* * *

< In quella stanza sporca, malfamata,
sul vicolo, fra grida d'osteria,
la' in quel letto di poveri io ho avuto
il dolce corpo e la bocca amorosa
- si' che ancora ne sento l'allegria
mentre che sto scrivendo, vecchio e solo. >

* * *

< Non volevano, no. Ma fu la vita
a separarli: America, emigrare
e vedersi mai piu'. Certo, da un pezzo
l'amore s'era smunto a poco a poco.
Ma separarsi no, non l'avrebbero fatto.
Fu colpa della vita. O forse il caso
fu buon regista dividendo, prima
che si spegnesse tutto, il loro amore.
Cosi sono rimasti le due belle creature,
giovani insieme entrambi nel ricordo:
ne' vecchiaia li potra' disamorare. >

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