Catena di SanLibero n. 148
Italia. Approvata alla Camera la legge Capone.
Poli. Dopo le dimissioni del coordinatore di Forza Italia (aveva
ricevuto una telefonata da Dell'Utri) Berlusconi si e' chiuso per due
giorni nella sua villa di Arcore a riflettere. "Escluso Confalonieri -
ha pensato - non c'e' nessuno in questo stramaledetto partito di cui io
mi possa fidare. Chi chiede, chi minaccia, chi ricatta... qua e' il
momento di prendere una decisione". Il giorno dopo, le agenzie hanno
battuto il comunicato: "Svolta al vertice di Forza Italia. Berlusconi a
sorpresa si ritira e nomina il suo successore. Un uomo duro e
autorevole, ha dichiarato Berlusconi. Uno che condivide tutti i suoi
ideali e che percio' non lo potra' mai tradire". E, poche ore dopo:
"Esclusivo. Intervista al nuovo presidente di Forza Italia. Ha i baffi,
si chiama Massimo ed e' un ex presidente di partito...".
* * *
Piu' o meno nelle stesse ore, nella sede nazionale dell'Ulivo volavano
le sedie. "Viva lo sciopero!". "No, viva gli industriali!". "Guerra e
bombe!". "No, pace e benedizioni!". "Botte ai no-global!". "No, morte
alla Coca-Cola!". Tre volte la riunione s'e' sciolta e tre volte sono
tornati indietro. Rutelli, Diliberto, Fassino, Pecoraro e tutti gli
altri sapevano infatti benissimo di non essere nessuno, ognuno per se',
e di contare qualcosa solo come rappresentanti della cara vecchia
sfigata sinistra italiana. Ciascuno pero' credeva in buona fede di
essere piu' rappresentante degli altri. Ovvio che le sedie volassero.
Verso le nove di sera qualcuno, non si seppe mai chi, fra un insulto e
l'altro esalo' un "Basta! Qua dobbiamo prendere una decisione!".
"Bravo! E chi lo fa il leader!". "Io ho un'idea". Il seguito s'e'
svolto a bassa voce e percio' non siamo piu' in grado di riferire le
esatte parole. Il senso comunque era che il leader dell'Ulivo doveva
essere uno in grado di mettere insieme operai e girotondini,
industrialotti e no-global. Uno che riuscisse a farsi amare da tutti
alla stessa maniera. "Oppure anche a farsi odiare da tutti: e' lo
stesso. In fondo e' stato lui che ci ha tenuti insieme finora".
* * *
Da quel momento in poi la politica in Italia comincio' a farsi chiara.
Da un lato c'era il Polo delle Liberta', guidato da Massimo D'Alema,
che stroncava spietatamente ogni tentativo di fronda da parte di Fini,
Bossi e dei mafiosi siciliani. Dall'altro c'era un Ulivo finalmente
compatto e monolitico sotto la guida di Berlusconi. In mezzo c'erano
sessanta milioni di italiani. Ma loro, come al solito, non contavano un
cazzo.
Sexy. La solita inchiesta fra le casalinghe sugli uomini piu' sexy
d'Italia. Agnelli e' ancora in classifica, poiche' l'inchiesta e' stata
fatta prima del crollo Fiat. Berlusconi naturalmente e' al primo posto.
Ben piazzato La Russa, bello quanto un coleottero ma al potere. Assente
Sgarbi, figo-da-casalinga per antonomasia ma caduto in disgrazia, e
dunque non piu' figo. Manca Fazio, e questo significa semplicemente che
le signore dell'Associazione Casalinghe non seguono con sufficiente
attenzione le vicende del potere.
Blob. Blobbato Blob da Sacca'. Il governatore della Rai si e' esibito,
con straordinaria naturalezza, in un bellissimo sketch in cui recitava
la parte del politico trombone tante volte blobbato dal Blob vero. Alla
fine, prima di andarsene, s'e' voltato: "Ragazzi, questa e' l'ultima.
Da oggi nun se blobba piu'".
Facciamo i conti. A settembre la Rai ha perso il 2,78 per cento dei
telespettatori, mentre Mediaset ha guadagnato il 2,02 per cento. Ogni
punto percentuale, in termini di mercato, vale circa trentacinque
milioni di euro, settanta miliardi di lire. In un mese, gli
amministratori della Rai hanno fatto dunque guadagnare quasi
centocinquanta miliardi a Berlusconi, e hanno fatto perdere circa
duecento miliardi alla Rai. In un anno fa una bella cifra: io
personalmente avro' regalato a Berlusconi una quarantina di milalire,
mentre tutti i proprietari della Rai messi insieme (cioe' tutti i
cittadini italiani) gli avremo regalato quasi duemila miliardi. Chi ce
li torna, questi soldi? Io, le mie quarantamila le voglio indietro
personalmente da Baldassarre.
Cristiani. "Ci vorranno vent'anni per disfare il male fatto da questo
papa", disse un cardinale conservatore (credo Ottaviani) a proposito di
Papa Giovanni. In effetti, ce ne sono voluti molti di piu': nella
Chiesa dei padri pii e delle folle acclamanti, esiste ancora una solida
base di cristiani umili, umani, attenti al loro prossimo e ai dolori
del mondo. Questo modo di essere cristiani, che ormai e' "normale"
dovunque, un tempo non lo era affatto: per quasi tutto l'Ottocento e
buona parte del Novecento essere cristiani significava essenzialmente
dire signorsi' a tutto, delegando ai signori e ai preti la faticosa
incombenza di ragionare.
Le due categorie (preti e signori) peraltro coincidevano
frequentemente: una serie di encicliche proibirono sotto pena d'inferno
la democrazia, il diritto di voto, la liberta' e i socialisti.
Naturalmente non e' facile far passare queste cose quando si ha alle
spalle un vangelo che, alle sue origini, predicava esattamente
l'opposto; ma per generazioni e generazioni i papi passarono sopra la
folla dei fedeli su portantine ieratiche, ingioiellati e immobili come
divinita' egiziane. (Le immagini di Pio dodicesimo, ossuto e cupo, col
suo fanatismo feudale; o del cardinale di Palermo, grasso, benedicente
e gioviale: "La mafia e' un'invenzione dei comunisti" diceva, mentre a
decine nelle campagne gli sgherri fucilavano i contadini).
Poi venne un uomo.
* * *
Quaranta anni fa, l'undici ottobre del 1962, si apriva a Roma il
Concilio Vaticano II, voluto da papa Giovanni. Il vecchio contadino
bergamasco annuncio' al mondo che la Chiesa cambiava: non piu' frusta
dei poveri e rassegnazione al dolore, ma aiuto reciproco e anche,
quando l'ingiustizia e' troppo grande, ribellione. Nella folla dei
vescovi, sorrisi diplomatici e saputi: ma anche qualche viso felice,
qualche cuore determinato a portare avanti la Chiesa nuova. Molti di
quei vescovi - nominati dal papa nuovo - erano gia' campesinos e
africani. Alcuni di loro, negli anni che seguirono, dettero serenamente
la vita per la causa dei poveri e del loro Dio.
* * *
Non si parla piu' molto, e per buoni motivi, di quel papa. Oggi si
preferisce cercare i miracoli nelle statue, piuttosto che nella vita di
ogni uomo. Il vangelo e' obsoleto, oggi che il dio e' il mercato. Al
quarantennale del Concilio, che fu uno dei due o tre massimi
avvenimenti del Novecento, si dedica qualche pagina rituale. Pero' i
ragazzi dell'azione cattolica, i boy-scout, i preti di paese, oggi sono
una cosa completamente diversa da quel che erano quarant'anni fa: sono
cristiani. E in ogni parte del mondo, fra quelli che affrontano
l'ingiustizia, ormai trovi dei cristiani. Don Milani, Camilo Torres, i
parrocchiani di Brancaccio, don Meli, don Di Liegro, don Camara -
persone diversissime e lontane, che tuttavia vanno avanti e crescono
non nelle cattedrali e nei palazzi ma con gli esseri umani.
Bookmark: http://www.namaste-ostiglia.it/lasthelp/concilio.asp
Libero. Non c'e' solo San Libero, in rete. Se avete la fortuna di
essere utenti di Iol, Libero o Wind, nella vostra casella postale
arriva puntuale come la peronospera una e-zine obbligatoria, che si
chiama Libero pure lei ma (a differenza di altre) e' fatta da un
battaglione di giornalisti aziendali e ben pagati. Nell'ultimo numero
c'era una sensazionale inchiesta su: "VELINE: PREFERISCI LA BIONDA O LA
BRUNA?".
Seguono importanti servizi su "I segreti di Giorgia ed Elena: si
fidanzeranno anche loro con un calciatore?", su "Belli e vincenti: un
corpo sexy aiuta a far carriera".
Antimafia. Il Tribunale di Viterbo ha assolto Peppe Sini (gia'
consigliere provinciale di Viterbo e presidente della commissione
d'inchiesta sulla penetrazione dei poteri, attualmente responsabile del
"Centro di ricerca per la pace") dall'accusa di diffamazione a mezzo
stampa intentatagli per il suo "Sistema di potere andreottiano e
penetrazione dei poteri criminali a Viterbo".
info: nbawac@tin.it
La mattina. Mi alzo e porto a spasso me stesso.
Manganello. Saranno restituiti alla fabbrica i nuovi manganelli
americani (comprati dall'ex ministro degli interni Bianco) usati contro
i cortei no-global a Napoli e a Genova l'anno scorso. La decisione
viene interpretata come un'apertura al dialogo nei confronti della
societa' civile. "Stateve boni, regazzi, che d'ora in poi ve meniamo
coi manganelli normali".
Gerusalemme. "Israele ammette l'errore: i morti di Gaza erano solo
civili". "62 uccisi da agosto di cui 18 bambini". "Missile su Gaza: sei
morti fra la popolazione civile". "Notte di sangue a Gaza: nove i
morti". "Altre quattro vittime nei Territori, fra cui una bambina di 14
mesi". "Il governo dichiara: guerra preventiva". Sono i titoli dei
ritagli che avevo messo da parte per scrivere qualcosa sulla Palestina.
Ma ormai e' impossibile scrivere qualcosa.
Gerusalemme. Attesa ormai di settimana in settimana la visita del
vicepremier italiano Fini a Gerusalemme. Un ex fascista che va a
visitare degli ex ebrei.
Cronaca. Treviso. E' ancora latitante la mucca fuggita alcuni giorni fa
dal camion che la portava al mattatoio. Nella fuga, ha intralciato la
strada a diversi veicoli, provocando due incidenti stradali. Poi si e'
dileguata, facendo perdere definitivamente le proprie tracce.
Cronaca. Roma. Record delle vendite di Viagra in citta': 668mila
pillole vendute nel 2001, contro le sole 572mila dell'anno prima.
Cronaca. Modena. Scarcerato in attesa di processo il giovane bergamasco
arrestato l'altra settimana mentre tentava di rubare il portafoglio,
all'uscita di una ditta in via Balbo, a un operaio ghanese. Il
magistrato ha derubricato il reato da tentata rapina a tentato
esproprio padano.
Cronaca. Roma. La Consulta Monarchica Italiana (spero di non sbagliare
il nome) ha deciso, poiche' S.M. Vittorio Emanuele e' troppo imbecille
e S.A.R. Filiberto troppo fighetto, di considerare decaduti i diritti
di successione al trono dei due e di nominare re al loro posto il duca
Amedeo d'Aosta, un produttore vinicolo toscano. Il nuovo re, per prima
cosa, ha chiesto l'iscrizione a Forza Italia. Poi ha rilasciato una
serie di dichiarazioni per elogiare, nell'ordine, Cofferati, l'Ulivo,
Berlusconi, il re di Bulgaria e il popolo italiano.
Cronaca. Milano. Derubricato anche (da falso in bilancio a Operazione
Gestionale) uno dei reati contestati all'on. Dell'Utri, assolto con
tante scuse dal tribunale di Milano.
riccardo.guido@libero.it wrote:
< Solo poche righe per informarti che presso la Commissione Difesa
della Camera e' in discussione una proposta di legge per istituire una
commissione d'inchiesta speciale sulla morte di Emanuele Scieri. Il
relatore e' Giuseppe Lumia. A volte la politica puo' arrivare dove la
magistratura non riesce, speriamo che questo sia un caso positivo. >
dario.voltolini@libero.it wrote:
< Carla Benedetti, autrice del "Tradimento dei critici", e l'editore
Bollati Boringhieri sono stati denunciati per diffamazione dal prof.
Walter Pedulla' (per un milione di euro) in riferimento al capitolo
finale del libro ("Il potere che ognuno conosce e nessuno racconta"),
in cui l'autrice ripercorre gli avvenimenti che hanno portato alle
dimissioni di Mario Martone dalla direzione del Teatro di Roma,
ricostruiti attraverso articoli apparsi da tempo su giornali e riviste
e altri documenti di dominio pubblico. Firmato: Adriana Cavarero,
Helena Janeczek, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Bruna Miorelli di
Radio Popolare, Julio Monteiro Martinez, Antonio Moresco, Giulio Mozzi,
Aldo Nove, Luciano Palandri, Tiziano Scarpa, Elena Stancanelli, Dario
Voltolini >
Riccardo.Adami@ens.fr wrote:
< Caro Riccardo, mi piacerebbe che in un prossimo San Libero ci fossero
due righe per ricordare Pierangelo Bertoli. Perche' lo merita, e
perche' non merita di essere ricordato come "il cantante sulla sedia
rotelle".
Era uno di noi molto piu' di altri dottissimi "pie' veloci" della
canzone, e lo era perche' ha cantato l'ecologia nel '74, quando in
Italia quella parola era semisconosciuta, il diritto all'aborto e il
riflusso nell'80, le prostitute e i travestiti, "i boss tutti liberi"
nel '92 (addirittura a Sanremo, dove oso' declinare il sacrilego
bisillabo "cu-lo"), l'arroganza e l'ipocrisia del potere, specie di
quello ecclesiastico, l'illusione e l'utopia, il "credere in se stessi"
e soprattutto "nell'odiata verita'". E tante storie piccole, alcune di
provincia, altre metropolitane. Senza mai indulgere al sentimentalismo
o ad altre scorciatoie retoriche, ma chiamando le cose con il loro
nome. A quelli della mia generazione ha insegnato la lucidita', la
chiarezza, la non disponibilita' a fare sconti, specie a se stessi.>
AntonellaConsoli libera@libera.it > wrote:
Domani i nostri passi
< Domani i nostri passi
risuoneranno separati
diversi marciapiedi, diverse citta' del mondo
lo stesso ricordo per tutt'e due,
poeti
senza piu' cielo.
Quando mi abbracciavi in silenzio. >
* * *
Tutte le donne che dissero ti amo
< Tutte le donne che dissero ti amo
ad una ad una, silenziosamente,
lasciano che i ricordi
vadano a rinfrescare l'amore.
Qualcuna, delle tante, lo dira' ancora. >
* * *
Tu che dipingi nell'aria liberta'
< Tu che dipingi nell'aria liberta'
vola anche per me
te ne prego
gabbiano >
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