Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 138

5 agosto 2002
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


Prostituzione. Lui fa il ministro, e ora si occupa di mettere fuori
vista (aiutarle davvero, non se ne parla nemmeno) le prostitute. Lei fa
la giornalista, e lo deve - ossequiosamente - intervistare. Lui, con
tono grave e ministeriale, spiega come si occupera' delle prostitute.
Lei, tutta sottomessa e mielosa, gli fa esattamente le domande che lui
vuole. Lui, una volta, non aveva alcuna simpatia per l'uomo di cui ora
e' ministro: gli dava del mafioso e del profittatore. Ma poi ha dovuto
concedergli una parte - la parte pubblica - di se stesso: senno', di
diventare ministro non se ne parlava. Lei non e' una cattiva
giornalista e sa benissimo, in realta', come si fanno le interviste.
Pero' deve concedere una parte - quella professionale - di se stessa:
senno', col cavolo che si fa carriera - ora - in Rai. E' il tg dell'ora
di pranzo: a quest'ora le prostitute non sono per le strade. Dormono
d'un sonno pesante, sognando - forse - qualche posto lontano. Stasera
ricominceranno a lavorare. Le puttane, infatti, ufficialmente sono
loro.

Scenari. Il processo di Milano, per corruzione di magistrati e altro,
si concludera' probabilmente negli ultimi sei mesi del 2002 con la
condanna (che ormai tutti prevedono) degli imputati. La condanna
comportera', come pena accessoria, l'interdizione dai pubblici uffici.
La presidenza del Consiglio dei ministri e' un pubblico ufficio. Cosa
succedera' a questo punto?
- Scenario A: l'opposizione non chiede la decadenza del presidente
(posizione dei Ds fino all'anno scorso);
- Scenario B: l'opposizione chiede la decadenza del presidente
(posizione probabile dei Ds dopo Moretti e dopo Cofferati).
A questo punto:
- Scenario A: il presidente della Repubblica non ritiene la questione
di sua competenza;
- Scenario B: il presidente della Repubblica invita il presidente del
Consiglio a dimettersi.
In questo caso:
- Scenario A: il signor B. accetta l'invito e si dimette;
- Scenario B: il signor B. fa un discorso in tv e non si dimette.
E quindi:
- Scenario A: il presidente della Repubblica, inascoltato, si ritira;
- Scenario B: il presidente della Repubblica, facendo uso dei suoi
poteri, scioglie le Camere e indice nuove elezioni.
A questo punto:
- Scenario A: il signor B., avendo mantenuto le sue (larghe) promesse
elettorali, vince le elezioni e forma un nuovo governo;
- Scenario B: il signor B., non potendo mantenere a causa della crisi
economica le promesse elettorali, viene sconfitto o non riesce comunque
a mantenere una maggioranza assoluta.
In questo caso:
- Scenario A: viene incaricato egualmente di formare un governo,
sperando che la (eventuale) esigua maggioranza regga;
- Scenario B: viene incaricato un esponente "neutro" per un governo
piu' o meno di solidarieta' nazionale, anche in considerazione
dell'aggravarsi della crisi.
Gli alleati del signor B.:
- Scenario A: rifiutano sdegnosamente l'ipotesi;
- Scenario B: scaricano l'antico alleato in nome degli "interessi
superiori della nazione".
Gli avversari del signor B.:
- Scenario A: cercano un altro accordo del tipo bicamerale;
- Scenario B: non lo cercano affatto (per non essere presi a morsi
dalla loro base) e cercano bene o male di mettere in piedi un governo
alternativo.
* * *
Variabili ulteriori:
1) In un qualunque passaggio fra queste fasi, e specialmente fra le
prime, un'ondata terroristica (brigatisti, falangisti, islamici o
qualunque altra cosa) potrebbe interromperne il regolare flusso e
congelare la situazione in nome di superiori esigenze d'ordine
pubblico. Queste ultime, l'anno scorso in una citta' italiana, hanno
prodotto 1500 feriti - e un morto - nel giro di ventiquattr'ore).
2) L'opposizione potrebbe ottenere una vittoria elettorale tale da
permetterle di governare senza bisogno di cercare alleati nella
maggioranza attuale;
3) La crisi economica potrebbe diventare *molto* acuta (e' gia' fuori
dal sistema la principale industria del paese); in questo caso tutti i
passaggi tenderebbero a spostarsi verso forme accelerate e estreme.
* * *
Ecco. Buone vacanze.

(Che poi, quest'estate, e' andata ancora bene. Ai miei tempi, appena la
gente cominciava a voltare gli occhi e ad andarsene in vacanza
bombardavano Bologna o facevano saltare per aria qualche treno. Adesso
invece il massimo che sono capaci di fare e' qualche gabola per tener
fuori dalla galera qualche ladrone).


Solidarieta'. Ancora solidarieta' - dopo gli ottocento milioni di
Feltri - per il "carabiniere" che ha sparato a Giuliani.
Un sindaco calabrese gli ha offerto un lavoro. Il sindaco si chiama
Costantino Belluscio, e noi cronisti vecchi ce lo ricordiamo come
esponente autorevole - non solo in Calabria - della P2.

Il coccodrillo. Ricordate il coccodrillo di Peter Pan, quello con la
sveglia nella pancia e che si voleva divorare a ogni costo Capitan
Uncino? Ogni tanto si sentiva il ticchettio della sveglia e Uncino -
che non aveva paura di null'altro al mondo - impallidiva. Un ruolo del
genere, nel nostro film, ce l'ha il giudice Garzon, quello che a tutti
i costi vuole estradare in Spagna per reati locali. Il signor B., di
fronte ai Peter Pan italiani, o sogghigna o ride. Ma quando sente il
ticchettio di Garzon non ride affatto.

Pro e anti. Il capo dell'antiterrorismo, un tale Luperi, e' stato
filmato con una busta di plastica contenente un paio di "molotov" da
depositare dentro una scuola. Questi sarebbero gli antiterroristi.
Figuriamoci i terroristi.

Privatizzazioni. In corso quella della mafia. O almeno dei beni dei
boss mafiosi, che dovrebbero essere messi all'asta (e possibilmente
comprati da altri mafiosi) e non piu', come ora, utilizzati per dare
lavoro e per fini di utilita' sociale. Contrariamente a quel che si
potrebbe pensare, pero', l'obiettivo del provvedimento non e' di fare
un favore ai boss ma semplicemente di evitare che i giovani siciliani,
trovando lavoro grazie all'antimafia, si affezionino troppo all'idea
che vivere senza mafia si puo'.

Carburante. Continua a peggiorare la qualita' della cocaina utilizzata
nei ministeri italiani. Le ultime forniture erano decisamente schifose,
e gli effetti si vedono nelle interviste dei ministri e nel corso dei
dibattiti parlamentari. Da quando e' stato arrestato il povero Sandro
Martello (il collaboratore di Micciche' che riforniva i ministeri) la
roba non e' piu' quella di prima. E che cazzo! Si fatica, si salva
l'Italia, si lavora, e poi neanche si puo' avere una sniffata di quella
buona. Qua - ha intimato qualcuno - bisogna provvedere. Senno' ci
buttiamo a sinistra, e chi s'e' visto s'e' visto.

Indagini 1. Vanno a rilento quelle sul tizio di cui sopra, e sui suoi
illustri amici. "Io? Ma manco lo conosco!" dichiara l'onorevole. E il
povero Sandro Martello, zitto. Difatti hanno gia' minacciato il suo
avvocato, e siccome i personaggi di 'sta faccenda sono tutti siciliani,
non c'e' pericolo che qualcuno di loro dimentichi la virtu' del
silenzio. A parte questo, se vedete gli spot della Saatchi&Saatchi
sulla regione siciliana ("grandi eventi d'estate, da Agrigento a
Palermo") non cambiate canale perche' Sandro Martello si offenderebbe:
alla Saatchi, per fare gli spot, hanno chiamato la sua societa'.
"Quello spot sa di coca", si scandalizza Luca Orlando. Ma via! Se non
li fa la Sicilia, gli spot cocaleri, chi li deve fare a questo mondo?

Indagini 2. Vanno invece sveltissime quelle su Santoro, il quale - e'
stato accertato - e' communista, e dunque va sbattuto via dalla Rai, a
costo di perdere qualche milione di ascoltatori. Lui minaccia causa. E
se ne va, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle strane parole:
- a questo mondo c'e' giustizia, finalmente! - Tant'e' vero che un uomo
sopraffatto dal dolore non sa piu' quel che si dica.

Italiani 1. Uno su dieci - secondo i dati Istat - e' decisamente obeso.
Tre su dieci invece non hanno ancora raggiunto un'obesita' patologica
ma sono decisamente molto al di sopra del loro peso-standard. Rispetto
a cinque anni fa, il tonnellaggio globale degli italiani e' aumentato
del venticinque per cento.

Italiani 2. Record degli animali abbandonati per strada, quest'estate.
Sarebbero gia' centodiecimila, secondo gli animalisti, i cani e gatti
buttati fuori da padroni desiderosi di andarsene senza impicci in
vacanza.

Italiani 3. In America saremo rappresentati, a quanto pare, dal
principale fabbricante d'armi italiano, il Cavaliere del lavoro Ugo
Gussalli Beretta. L'Italia e' uno dei maggiori esportatori mondiali di
armi leggere (pistole e mitra); gran parte dei bambini uccisi in Ruanda
e in Zaire sono stati fatti fuori con armi Beretta. Negli Stati Uniti,
d'altra parte, il nome Beretta - fra gli italiani illustri - viene
subito dopo quelli di Cristoforo Colombo e Al Capone: molte polizie
americane sono equipaggiate con le calibro nove Beretta (e anche molti
privati, naturalmente: la vendita delle armi, la', e' libera, con gran
beneficio dei fabbricanti di casse da morto e dei cronisti di nera).
Una scelta oculata, insomma. Ed ecco spiegato perche', pur non essendo
piduista, il cavalier Beretta e' cosi' tanto stimato dal Capocavaliere.

Italiani 4. In Iraq, e col fucile! Appena Gei Dabbliu' ci fa un
fischio, noi partiamo. O meglio, partite voi, ha annunciato con un
ghignetto il ministro dando l'annuncio.

Italiani 5. Qualcuno e' ancora iscritto al sindacato. Ma in corso
d'identificazione: schedature della polizia qua e la' per le fabbriche,
strani furti notturni dei computer con le liste nelle sedi sindacali.

Regali. "Il complotto comunista" - un bel libro - e' il dono di fine
stagione che l'onorevole Nania, capo dei senatori di An, ha fatto a
tutti i suoi colleghi prima di partire per le vacanze. Meritate: Nania,
che qualche anno fa fu fra i mediatori della famosa cena dell'inciucio
a casa Letta, anche nell'ultima crisi non s'e' comportato male: e' sua
l'idea di fare il gioco delle tre carte con le commissioni senatoriali
per far passare subito la Legge Salvaladri rel.3.1.
Non so dove passera' le vacanze: spero non in Sicilia, dove all'inizio
della sua carriera capeggiava - a Barcellona - una sezione di Ordine
Nuovo, movimento successivamente disciolto per terrorismo.

New Economy. Seattle. E' stato indetto un concorso, aperto alla
partecipazione di tutti gli architetti ed artisti che intendano
prendervi parte, per un "Monumento ai disastri della New Economy". Il
soggetto e' libero. I progetti verranno esaminati da un'apposita
commissione, che provvedera' a scegliere il piu' idoneo e a collocarlo
in un luogo centrale della citta'.

Old Economy. Secondo l'Adusbef, associazione di utenti bancari
italiani, i premi (e i profitti) delle assicurazioni auto in Italia
sono aumentati del 67,8 per cento negli ultimi cinque anni.

"Cento ebrei a morte per ogni nostro ufficiale ammazzato!". Il rapporto
delle Ss era di uno a dieci: dieci ebrei - o partigiani - per ogni
tedesco ucciso. I dirigenti di Hamas, organizzazione terroristica
palestinese, non si contentano - a quanto pare - delle semplici
rappresaglie naziste. Una decina di studenti ammazzati, con una bomba
nella tavola calda: e poi via ai festeggiamenti.
Le rappresaglie della Wermacht non si limitavano alle fucilazioni.
"Achtung! I parenti dei terroristi saranno deportati!". E infatti. I
parenti dei terroristi, colpevoli o meno che siano, vengono prelevati
dai soldati israeliani e deportati: e questa e' la "politica"
dell'altra organizzazione terroristica operante in Palestina - il
governo israeliano.
Una decina di bambini ammazzati, coi missili dentro le case: e poi via
alle congratulazioni reciproche, "e' stato un bel successo".
A Gerusalemme dovrebbero tornare gli inglesi o i turchi, o chiunque non
sia ne' arabo ne' israeliano. Legge marziale, e tribunale
internazionale, sulla Spianata del Tempio, con giudici di paesi civili.
Processo per genocidio ai danni dei palestinesi e degli ebrei. Alla
fine due forche, una per lo sceicco di Hamas e l'altra per Sharon.
Fargli gridare un'ultima volta "a morte i palestinesi", "a morte gli
ebrei". E poi lasciarli la' a dondolare.

Spot. Il secondo Salone dell'editoria di pace (promosso dalla
Fondazione per la Ricerca sulla Pace) si svolgera' a Venezia, alla
Scuola grande san Giovanni Evangelista, dal 6 all'8 dicembre, con oltre
centocinquanta editori, riviste, associazioni e movimenti pacifisti. Il
catalogo pero' e' in preparazione gia' ora: chi vuol partecipare
dovrebbe chiedere subito la traccia per la compilazione dei vari
contributi, che sara' inviata immediatamente a chi ne fara' richiesta.
Il filo conduttore - soprattutto per la produzione editoriale - e':
potevano essere dieci anni di pace e invece sono stati (e sono) anni di
guerra.
Lo spazio espositivo (gratuito, salvo l'autogestione delle spese) sara'
dato in base alle esigenze di ciascuno; per chi avesse problemi ad
essere presente in modo autonomo ci sono gia' due librerie che sono
pronte a prendere accordi con chi vuole garantire comunque la sua
presenza.
Info: Giovanni Benzoni, responsabile del Progetto Iride della
Fondazione, Cannaregio 6057, 30131 Venezia. Tel: 041. 5206960 (anche
fax) o 328. 2517362. Mail: gbenzoni@tin.it

Beppe Sini nbawac@tin.it > wrote:
< Contro il giornalismo. Tra i principali difetti del movimento
pacifista c'e' la diffusa abitudine di essere imprecisi, generici,
esagerati, semplicisti, di prendere spesso per buone sciocchezze
sesquipedali, di dire sovente inquietanti idiozie. Si abusa di fonti
giornalistiche: la cui attendibilita' e' vicina allo zero. Il fatto che
una corbelleria e' stata pubblicata su un giornale o e' stata detta in
televisione non ne muta la natura di corbelleria. Sono cose che tutti
sappiamo ma che di frequente dimentichiamo quando a dire scempiaggini
sono i nostri amici, o comunque si tratti di scempiaggini che ci pare
possano venir comode all'uso. Ma una scempiaggine e' come una
menzogna: mai puo' servire alla buona causa, e sempre la danneggia. Si
prendono per buone analisi cosi' semplicistiche che invece di essere
strumenti che aiutano a districare questioni complesse divengono
narcotici che aiutano solo a godere della propria stupidita'. Se si
studiasse un po' di piu' e si cianciasse un po' di meno, il movimento
pacifista migliorerebbe di gran lunga la propria credibilita', e la
propria autostima. >

Andrea wrote:
< Vittorio Alfieri, "Della Tirannide", wrote: "Tirannide
indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo in cui chi e'
preposto alla esecuzion delle leggi puo' farle, distruggerle,
infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto
deluderle con sicurezza d'impunita'. E quindi, o questo infrangi-legge
sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o
tristo; uno, o molti; a ogni modo chiunque ha una forza effettiva che
basti a cio' fare, e' tiranno; ogni societa' che lo ammette, e'
tirannide; ogni popolo che lo sopporta, e' schiavo". O non sara' mica
communista anche l'aristocratico Alfieri? >

* * *

Troppa paura facevi, alle anime grige, tu che amavi.
Percio' t'hanno insegnato ad odiare il tuo amore.
"Noi l'avevamo detto!" sentenziano felici,
liberi finalmente da chi li giudicava.

Certo, non e' difficile ammazzare i gabbiani.
Stringetegli il cielo attorno, appannategli il mare.
nel giorno-dopo-giorno buttateli nudi e soli:
la miseria assassina sa fare il suo lavoro.
Fra le pareti tristi della povera casa
come s'appanna l'elmo del tuo bel cavaliere!
Son scarafaggi e topi i nemici che hai,
altro che vecchi draghi! Qui non serve la spada.
E se anche questa e' guerra, chi la sa piu' vedere?
Qui non ci sono trombe, e si combatte soli.

Resta il povero riso, coraggiosamente forzato
alla mattina - bandiere d'amore lise e fiere -
resta la bottiglia e il dolore e la malinconia
e cadere ogni giorno e rialzarsi pian piano
ogni giorno piu' piano e disperatamente agitare
le ali affaticate e stridere senza poesia.
"Noi l'avevamo detto, non poteva durare!".
E ostinato ricredere, sul volto indurito, al tuo sorriso.

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