Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 229

4 maggio 2004
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


Informazione 1. E' Genevieve Makaping, africana, la prima giornalista
immigrata a dirigere un quotidiano in Italia. Il giornale e' "La
Provincia" di Cosenza e l'editore commenta: "Una persona di grandi
capacita' professionali e dotata di uno spirito che la rende
sicuramente forte e capace di affrontare qualsiasi genere di sfida".
Molti anni fa un altro giornale di provincia, a Siracusa, inauguro' una
nuova epoca offrendo a una giornalista donna - Giovanna Quasimodo - la
prima direzione di quotidiano in Italia. Adesso, naturalmente, una
direzione al femminile e' normale. Fra qualche anno lo sara' anche una
direzione "immigrata".

Informazione 2. La Giornata mondiale della liberta' di stampa, indetta
dall'Unesco per il 3 maggio, si celebra anche in Italia per iniziativa
della Flip, Federazione internazionale dei giornalisti free-lance con
tre manifestazioni a Roma, Milano e Catania. A Roma, alla Sapienza,
dibattito su "La liberta' di stampa tra guerra e pace", con Giulio
Albanese di Misna, Maria Rita Saulle del comitato diritti umani
dell'Unesco, Virgilio Violo della Flip e numerosi altri colleghi. A
Milano, in Sala Stampa, conferenza di Giovanni Puglisi della
commissione Unesco per l'Italia e di Pablo Turini dell'Associazione
Giovani Giornalisti. A Catania, alll'auditorium della Cavour, dibattito
con Santo Ligresti della Commissione nazionale Unesco, Nicolo' Marino,
magistrato, e i giornalisti Marco Benanti (responsabile Flip per il
Sud) e Simone Spina.

Informazione 3. Se sei un cantante rock, ti censuriamo. Se sei un
serial killer no. Fra il faccia a faccia di Bonolis e la differita del
primo maggio c'e' tutta l'etica della nuova Rai.

Dialogo di un Quacchero e di un Ottentotto.

- Ma perche' ce l'avete con noi?
- Voi ci invadete, ci togliete il nostro poco bestiame, se siamo donne
ci violentate, se siamo prigionieri ci torturate, se siamo una folla
che protesta ci sparate addosso. Ammetterete che sono modi un po'
barbari per farci diventare civili.
- Comprendo: ma qui c'e' un equivoco. E' vero che noi siamo al seguito
dell'armata mongola, che fa tutte le cose che voi dite, ma non ne
facciamo parte propriamente. Dei Mongoli, non siamo che dei servitori:
nei nostri cuori, in realta', non proviamo che affetto per il popolo
Ottentotto.
- Avevamo capito male. D'ora in avanti, ogni qualvolta troveremo un
Mongolo isolato non mancheremo, prima di prenderlo a morsi e farlo a
brani, di chiedergli se egli sia un Mongolo puro o soltanto un seguace.
Fra le nostre preoccupazioni attuali, infatti, la principale fra tutte
e' di non essere scortesi.


Gasparri. La legge permette finalmente un riordino dei "midia", ha
detto il mezzobusto senza arrossire. Ovvio. L'informazione e' diventata
"comunicazione", la comunicazione e' diventata "media", i media son
diventati "midia" all'americana, e alla fine logicamente tutto e' stato
gasparizzato.

Step one: "Ti caccio a calci in culo". Step two: "Scusami, ero un poco
arrabbiato". Step tre: "Ma perche' non hai accettato le mie rose?".

Contrordine Moratti. Riabilitato Darwin, si continuera' a studiarlo a
scuola. Possiamo continuare a discendere dalle scimmie. Mugugni solo
allo zoo, dove Lucy (gorilla) e Cita (scimpanze'), che seguono la
politica italiana, avevano accolto con soddisfazione il precedente
decreto della ministra.

Prescrizione. Il presidente del Consiglio ha avuto contatti con Cosa
Nostra. Pero' sono passati vent'anni, c'e' la prescrizione. I generali
hanno mentito, su Ustica. Pero' sono passati tanti anni, c'e' la
prescrizione. E poi piazza Fontana, Portella delle Ginestre, i massacri
nazisti mai perseguiti, il bandito Giuliano... L'Italia e' una
repubblica fondata sulla prescrizione.

Memoria. Resteranno in America i resti del boss Tano Badalamenti,
quello che fece uccidere Peppino Impastato. Recentente era stato
assolto, insieme al senatore Giulio Andreotti, dall'accusa di aver
fatto uccidere il giornalista Mino Pecorelli.

Fiat. I manganelli che si alzano e si abbassano, i celerini col casco,
le tute degli operai. Storia antica. Questa volta, pero', appare a
tutti retro', un vecchio documentario di Rai Sat. A differenza di Avola
o Genova, i celerini si sono comportartati - dicono - abbastanza
umanamente: manganellate leggere (dicono i giornalisti) e con
rincrescimento. Insomma, ci siamo civilizzati un po' tutti. Quelli che
non si sono civilizzati affatto sono i dirigenti di fabbrica, quelli
che anticamente si chiamavano "i servi del padrone". Leggendo
attentamente le cronache, infatti, si evince che dei pullmann di
crumiri che hanno cercato di rompere i picchetti la maggior parte erano
semivuoti: uno solo era pieno, ed era esattamente quello in cui erano
stati imbarcati tutti i capireparto. Ora, questa e' una cosa vecchia
come il cucco: la direzione, in via ufficiosa, fa sapere che chi vuol
conservare i gradi deve dimostrare coi fatti il proprio attaccamento
all'azienda. Non c'e' un ordine scritto ma una di quelle proposte, come
diceva quel tale, che non si possono rifiutare.
E' esattamente la tecnica adottata in tutti gli stabilimenti Fiat
negli ultimi sessant'anni: mobilitare i capetti, portarli al
tafferuglio con gli operai, e poi scatenare la celere per "calmare la
massa". Io personalmente l'avro' vista una trentina di volte. E' il
modo con cui la famiglia Agnelli ha gestito generazione dopo
generazione la principale azienda italiana, tecnologicamente cosi'
cosi', managerialmente medievale, e protetta con tutti i mezzi dallo
stato italiano. Altro che communismo!
Non c'e' mai stata una fabbrica piu' communista della Fiat, nel senso
di grande azienda di stato, finanziata coi soldi pubblici per produrre
Trabant e ville per la nomenklatura.
Adesso la famiglia allargata Agnelli, le cui centinaia di membri
possiedono la Fiat pur non avendo mai fatto un cazzo in vita loro
(unico caso al mondo a parte la famiglia saudita) torna a battere cassa
dallo stato: per salvare la Fiat, difendere l'industria nazionale e
altre menate. Bene: stavolta gli Agnelli se vogliono i soldi nostri
imparino un po' l'educazione. Comincino a licenziare i dirigenti che
hanno organizzato i pullmann di crumiri. Oppure nazionalizziamo la
Fiat, come diceva Cossiga, pagandola esattamente un euro: con tutte le
migliaia di miliardi che gli abbiamo regalati, il conto fra lo stato
italiano e la famiglia Agnelli e' esattamente questo.

Muri di Roma. Il solito megamanifesto "1.558.000 pensioni aumentate ai
pensionati piu' poveri!", e accanto il signor B. sorridente. Commento a
pennarello: 'A Robin Hood... vaffanculo.

Parole. "Se viviamo, viviamo per calpestare dei re".

L'Italia e' piena di patrioti in Svizzera.

Elezioni. "La Sicilia torna ad essere un laboratorio politico
nazionale" sostiene l'ex ministro Enzo Bianco. Difatti i movimenti sono
notevoli, dalla destra alla Democrazia Cristiana, che qui si chiama
Ulivo. Da Forza Italia e' passato all'Ulivo il catanese Latteri, col
sostegno ufficiale di Salvo Ando' (da poco assolto per prescrizione per
lo scandalo del Centro Fieristico di Catania) e i complimenti di Prodi
in persona. Dall'Udc il palermitano D'Antoni, e qui il traghettatore e'
stato addirittura Leoluca Orlando il quale, non contento di avere gia'
appoggiato il discusso e trombato Cocilovo, adesso racconta a chiunque
voglia intervistarlo i bei tempi in cui tutti insieme giocavano nella
vecchia Dc...
Insomma, la nuova politica avanza. Ma e' un argomento cosi' palloso
che, almeno per 'sta settimana, meglio chiuderla qui. Quanto al resto
d'Italia, velo pietoso. Facciamo i buoni e limitiamoci a dire che
stanno candidando la Gigliola Cinquetti.

Sicilia 1. Senza vittime finora il drammatico confronto fra i militanti
di "Forza Italia - Comando Generale" e quelli di "Forza Italia -
Cartello dei Produttori" capeggiati rispettivamente da Marcello
Dell'Utri e Gianfranco Micciche'. Il contrasto fra le due formazioni,
da tempo impegnate in accese competizioni per il controllo del
territorio, e' esploso dopo il fallimento del tentativo di mediazione
del vecchio leader Ber Luscon che aveva invitato i due capi locali a un
accordo pacifico per le prossime elezioni.

Sicilia 2. Appello dell'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando alla
comunita' internazionale perche' disponga l'invio di osservatori
neutrali in occasione delle prossime elezioni in Sicilia. La presenza
di osservatori internazionali, non legati ad alcuna delle fazioni in
conflitto, potrebbe essere un mezzo - secondo l'ex leader della Rete -
per scongiurare brogli e violenze nella piccola isola caraibica che
nelle prossime settimane verra' chiamata a confermare o respingere la
propria adesione all'Europa. Il governo dell'isola viene accusato da
molti osservatori di ispirarsi all'ideologia forzista della vicina
Italia.

Sicilia 3. "Abbiamo in mano il paese" dichiarano, nelle conversazioni
telefoniche intercettate dai carabinieri, i capi delle Famiglie mafiose
di Palma di Montechiaro, ridente cittadina dell'agrigentino (e,
ovviamente, "Comune d'Europa"). Il controllo di Cosa Nostra sul
territorio e' ufficiale anche a Niscemi (Catania) e Villabate (Palermo)
dove sono state quindi disciolte le amministrazioni comunali, e nella
provincia di Enna, dove i boss locali discutono tranquillamente di
appalti coi vertici istituzionali della Regione.

Sicilia 4. "Sono ancora a piede libero - comunica l'Ufficio Stampa
della Regione Siciliana - numerosi assessori ed esponenti del governo
regionale". La precisazione si e' resa necessaria dopo l'ultima
incriminazione della settimana, quella dell'assessore alla presidenza
Costa. L'accusa e' la solita, concorso esterno in associazione mafiosa.
Un reato di moda, di cui non riesce a fare a meno nessuno, dal
presidente della regione Cuffaro all'ex commissario urbanistico
D'Arrigo: il trend quest'anno va decisamente verso il gessato grigio
con sigaro e occhiali scuri, possibilmente con distintivo della Dc
(oppure dell'Udc) all'occhiello. Per una banale estorsione contro una
squadra di basket trapanese e' stato invece condannato (due anni con la
condizionale) il senatore Dell'Utri: sinceramente da un bomber del
calibro di Marcello ci si attendeva qualcosa di meglio.

Buio. Centoventisette tombe di ebrei sono state oltraggiate con
svastiche e scritte antisemite in un cimitero ebraico in Alsazia. Il
mostro dorme e ogni tanto si desta.

Altro buio. Ricordate i ventotto emigranti pakistani accusati di essere
pericolosi terroristi a Napoli, l'anno scorso, e alla fine scarcerati
perche' non c'entravano niente? A loro e' andata relativamente bene, se
la sono cavata con dei giorni di carcere e molta paura. Un anno e mezzo
di carcere hanno invece subito, prima di essere scarcerati perche'
innocenti, i dodici emigranti (un pakistano, un tunisino, un algerino e
nove marocchini) che erano, secondo le "indagini", la cellula romana di
Al Qaeda. Veleno negli acquedotti, attacchi alle ambasciate, legami con
Bin Laden: di tutte le accusa alla fine ne e' rimasta in piedi solo una
per... ricettazione di motorino. In Spagna, i terroristi li hanno
beccati subito perche' hanno indagato sul serio. In Italia, retate di
poveracci.

Persone. Gianni, quarant'anni fa, era un ragazzo con i baffetti alla
Clark Gable (fuori moda gia' allora) e una forte passione per la
politica. Purtroppo, era socialdemocratico: Saragat, il centrosinistra,
il rinnegato Kautsky e tutto il resto. Una volta che i fascisti
assalirono l'universita', si presento' a difenderla insieme a tutti gli
altri compagni, ma armato di ombrello. A differenza di molti valenti
rivoluzionari di allora, e' rimasto fedele alle sue idee:
socialdemocratico e antifascista era allora, socialdemocratico e
antifascista e' rimasto. Di solito a Roma l'incontravo alle varie
manifestazioni di sinistra a cui cercava sempre di non mancare venendo
su dalla Sicilia. L'ultima volta che l'ho visto e' stato appunto a una
di queste, e naturalmente l'ho preso in giro per i suoi baffetti retro'
e la sua socialdemocrazia, come sempre.

Spot. Parma. Foto di Cettina Calabro' in mostra per tutto maggio da
Feltrinelli. Le foto sono state scattate nel corso di una "Operazione
Fahrenheit" e hanno dunque a che fare - per quel che ci pare di capire
- con la conservazione della memoria in situazioni difficili. Comunque,
se v'interessa parlatene direttamente con l'autrice.

Info: cettica@msn.com


Spot. L'Ostile (il magazine di fumetti che ha chiuso pochi mesi fa)
ostinatamente continua, per terra, per mare, su carta e per internet.
In rete, hanno aperto un sito non male: racconti di Fabio Zanello,
Daniela Gambino, Alejandro Torreguitart Ruiz e Gianluca Morozzi,
illustrazioni e fumetti di Simona Petrucci, Salvo Santonocito,
Alessandra Sabatini e Alessio Spataro. E in edicola? Basta edicola:
l'Ostile cartaceo si trasforma in un fogliaccio di due pagine,
distribuito gratuitamente per le strade. "Sara' la cosa piu' ostile che
riusciremo a concepire. Un'orgia di arte, fumetti, fotografia,
scritture, mode e politica". La redazione, formata da Roberto Carvelli,
Luisa Montalto, Dario Morgante e Alessandra Sabatini, ci sta gia'
lavorando: se volete collaborare sbrigatevi perche' il 7 chiude il
primo numero.

Bookmark: http://www.lostile.org


Giovanni wrote:

< Il mio medico, quando e' a studio, tiene la porta aperta. I clienti
entrano e si siedono in attesa del loro turno. Tempo fa ci sono andato,
la porta era socchiusa, sono entrato, non c'era nessuno e mi sono
seduto. Dopo un po' si e' aperta una porta ed e' uscita una donna. La
paziente prima di me, ho pensato e mi sono alzato. Appena mi ha visto
ha urlato. Mi ero infilato nel salotto della vicina! Con la nuova
legittima difesa se mi avesse sparato non sarebbe stata incriminabile.
Nuove frontiere del diritto, importate dal lontano ovest (far west).
Altra conquista di civilta': finalmente il reato di tortura anche in
Italia, per le vittime piu' resistenti, quelle che non cedono subito e
per le quali c'e' bisogno di piu' trattamenti. E i piu' deboli? Ma
questo e' il commento del solito massimalista, che vuole tutto e
subito. In compenso sono aumentate le pene per chi maltratta gli
animali. Se pesti un noglobal fermato sei assolto ma se dai un calcio
ad un barboncino becchi un anno e mezzo. Si sa: anche Hitler amava
tanto i suoi canarini. Queste novita' legislative hanno provocato
reazioni scomposte del popolo delle e.mail. E Fassino che ha detto?
Dov'era? Michele Serra, su Repubblica, ce l'ha svelato: era dal
parrucchiere della Ferilli per prepararsi alla puntata di Porta a
Porta. Gli ha dato una sistemata alla testa ma non ha potuto salvargli
la faccia >


umberto pavoncello wrote:

< Non capisco come si fa a imputare la responsabilita' della situazione
alla cosiddetta passeggiata sulla spianata di sharon e non al rifuto di
arafat della proposta barak (proposta che comprendeva parti di
territorio che purtroppo oggi non vengono piu' offerte ai
palestinesi) >


Toto wrote:

< In metropolitana si siedono vicino a me due sbarba di max tredici. E
il piu' furbo passando l'auricolare all'altro (un po' "pacchiotto")
ripeteva: "Senti qui! Sono i Black Sabbath... Ascolta un po' questo
attacco dei Deep Purple...ecco i Led Zeppelin, questa e' stata votato
come il pezzo piu' bello del Novecento". A quel punto non ne ho potuto
piu' (non si parla di A starway to the Eden senza sapere il come e il
perche'. Ma che cazzo gli insegnano a scuola!) e sono esploso:
"Ragazzi, ma ascoltate la stessa musica che ascoltavo io alla vostra
eta'". "Davvero?" (in coro). Ho dato loro qualche dritta. Ascoltavano
rapiti. Alla fine sono scesi alla fermata prima della mia e m'hanno
salutato: "Ciao compare". Potenza della musica. Ciao compare >


Enzo wrote:

< Torturare i prigionieri e' una cosa che i carcerieri hanno sempre
fatto. C'e' sempre il sadico che si diverte, qualche collega che gli
da' una mano, altri che si fanno trascinare e qualcuno troppo
spaventato dalla forza e dalla violenza del gruppo per protestare.
Succede anche nelle carceri italiane: se sei giovane e carino e nessun
detenuto potente ti protegge ti fanno il culo. Valli a denunciare:
fuori hanno amici che ti aspettano sotto casa e ti regalano un conto di
diecimila euro dal dentista. Ieri pomeriggio passeggiavo a Bolzaneto:
non ho dimenticato che li' la nostra gajarda polizia, al servizio del
cittadino, nel luglio torrido del G8 ha picchiato, intimidito,
spaventato e torturato cittadini italiani e europei. >


Dario Morgante & Antonio Pepe wrote:

< un po' a spizzichi e un po' a bocconi abbiamo finalmente una parvenza
di sito internet, strutturato come va di moda adesso come un blog.
Abbiamo appena iniziato a buttarci dentro roba - quindi siate
tolleranti per la sua pochezza. Per invogliarvi a visitarlo abbiamo
inserito un breve fumetto, assolutamente inedito:-) >

Bookmark: http://www.senzapensareaniente.splinder.it


Francesco wrote:

< Sono un giovane studente universitario, mi fa piacere mandarti le
parole del buon vecchio Lorenzo Milani tratte dalla "Lettera ai
cappellani Militari": "Rispettiamo la sofferenza e la morte, ma davanti
ai giovani che ci guardano non facciamo pericolose confusioni tra il
bene e il male, fra la verita' e l'errore, fra la morte di un
aggressore e quella della sua vittima. Se volete diciamo: preghiamo per
quegli infelici che avvelenati, senza loro colpa da una propaganda
d'odio, si son sacrificati per il solo malinteso ideale di Patria
calpestando senza avvedersene ogni altro nobile ideale umano" >


giapagg wrote:

< A leggere quello che avete scritto vorrei essere Americano, cioe'
figlio del popolo che volontariamente ha combattuto e ci ha liberato >


Flavio wrote:

< Il successo del film di Gibson nei paesi islamici non e' ascrivibile
a motivazioni religiose, legate all'antisemitismo od altro, in quanto i
musulmani non credono affatto che Cristo fu crocifisso, ma credono alla
sua assunzione in cielo e che al suo posto fu crocifisso un "sosia" >


Mim al Lombez wrote:

Ode a Buriana Fallaci

< Tremate o talebani!
e piangete Infedeli
La penna di Buriana
tagliera' barbe e peli!

Strisciate voi serpenti!
Turchi Beduini e Traci
I tomi intelligenti,
firmati da Fallaci
colpiranno i turbanti
di imam e sicofanti!

Voi con i caffettani
uguali siete tutti:
piu' o meno talebani
ma sempre farabutti!

La penna-con-le-palle
non fara' distinzione:
v'aspetta a Roncisvalle
brandendo lo spadone.

Scacciati come cani
verrete rispediti
nei deserti africani
che vi hanno partoriti!

E' il gioco che ora accende
Tv e cinecitta'.
Lo vince chi piu' offende.
"Scontro di civilta'" >


Coro:

< Padron nostro
che sei al potere
sia massmedizzato il Tuo nome
fiat (e mediaset) voluntas tua
dacci oggi il nostro pane interinale
rimetti a noi i nostri crimini
come noi li rimettiamo ai nostri superiori
e non c'indurre in tentazione di pensare
ma liberaci da ogni legge
e cosi' sia >


Antimafia. Anche quest'anno, a Cinisi e Terrasini, sara' ricordato
Peppino Impastato con un Forum Antimafia che durera' tre giorni e fara'
il punto sui problemi, le esperienze e i progetti. Ecco il calendario:
Venerdi' 7. Ore 9: iniziative nelle scuole di Cinisi e Terrasini. Ore
16: Forum Resistenza antimafia e resistenza antifascista. Ore 21:
L'ultima violenza, di Giuseppe Fava, a cura dell'Associazione "Giuseppe
Fava".
Sabato 8. Ore 10: Forum: Uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi.
Ore 15: Forum: Mafia, precarieta' e salario sociale. Ore 17: Forum: Il
saccheggio del territorio, dalla terza pista al ponte sullo Stretto.
Ore 21: spettacolo di musica popolare.
Domenica 9.Ore 10: Forum: Mafie e potere nel villaggio globale. Ore 15:
Corteo da Radio Aut di Terrasini a Cinisi. Ore 21: concerto in piazza.
* * *
"Parleremo dell'intreccio tra guerra e terrorismo che ha reso il mondo
sempre piu' invivibile. Le mafie prosperano sull'intensificarsi dei
traffici di droghe e di armi, sul riciclaggio del denaro sporco,
favorito dal neoliberismo, sulle nuove schiavitu', sull'immigrazione
clandestina che ha condannato circa mille persone a morire nelle acque
dei nostri mari.
Metteremo a fuoco i temi dell'antimafia sociale, dall'uso dei beni
confiscati al saccheggio del territorio, all'aggravarsi della
precarieta' e al sempre piu' massiccio ricorso al lavoro nero e
sommerso.
Porteremo alla luce le forme che il fenomeno mafioso assume
attualmente, rilanciando il dominio territoriale e allacciando legami
con il potere, senza distinzione di colore politico ma con l'unico
scopo di condizionare le decisioni e accaparrarsi il denaro pubblico.
In Italia e' in atto una sorta di golpe, che affianca a una dissennata
devoluzione il rafforzamento dei poteri del capo del governo, per dare
vita a un regime blindato, che legalizza l'illegalita' ed e' sicuro
dell'impunita', presidiato da un'informazione monopolizzata.
Il movimento che si e' sviluppato in questi anni, da Seattle a Porto
Alegre, da Genova a Firenze, da Parigi a Bombay, e' la grande risorsa
per contrastare guerre e terrorismi, difendere e diffondere la
democrazia, costruire concrete alternative fondate sulla partecipazione
e l'impegno di ciascuno. E non e' un caso che buona parte di esso si
riconosca nell'esempio di Peppino."
* * *
Promotori: Famiglia Impastato, Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", Associazione "Peppino Impastato" di
Cinisi-Terrasini, "Radio Aut", Arci Palermo, Libera Palermo, Forum
sociale Palermo, Laboratorio Zeta, Box 4 Aula "Carlo Giuliani" di
Palermo, Ciss, Centro sociale "S. Saverio", Gruppo Nemo Marsala,
Circolo Metropolis di Castellammare del Golfo, Csoa ex carcere di
Palermo, Attac Palermo, Unione degli Universitari, Laboratorio Coska,
Lega ambiente Partinico, Patto l'ambiente di Partinico, Rifondazione
comunista.

Info: Centro Impastato 091.6259789, csdgi@tin.it ,
http://www.centroimpastato.it
* * *
Ma il Forum Sociale Antimafia non rimarra' confinato nella sola Cinisi.
Venerdi' 7 maggio alle 18 al Gebel, via Politi 13 a Catania, si terra'
un incontro sul tema "Catania e Messina: cento passi tra dire e fare
informazione" in cui il catanese Marco Benanti (della redazione de
l'Erroneo) e il messinese Antonello Mangano (di "Terrelibere")
analizzeranno i meccanismi che rendono possibile il monopolio
dell'informazione in Sicilia. Questo incontro verra' mandato in
streaming audio via internet in diretta da radiocybernet e sara'
ascoltato a Cinisi nello stesso spazio dove si tengono gli altri
dibattiti. Analogamente, Radiolina coprira' gli eventi di Cinisi e
sara' ascoltata pubblicamente al Gebel. Chi non puo' essere ne' a
Catania ne' a Cinisi potra' seguire gli eventi in tempo reale sul
proprio computer.

Bookmark: http://www.papuasia.org/radiocybernet
http://www.inventati.org/radiolina


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