Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 272

21 febbraio 2005
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)

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E finalmente si torna a parlare di centro-sinistra. Stranamente, a
parlarne e' Bertinotti, non esplicitamente ma evocando ("Vogliamo un
ministero per l'Economia e il Piano") il centro- sinistra vero, quello
degli anni Sessanta. Nenni, Lombardi, Moro, La Malfa - i keynesiani.
L'unico riformismo vero della nostra storia, l'unico a non essere
carota di qualche bastone. Duro' pochissimi anni (la destra minaccio'
un golpe, col generale De Lorenzo, e subito le riforme calarono la
cresta) ma furono gli anni, o i mesi, in cui davvero venne al nodo
qualcosa.

Fino a quel momento, i riformisti (facciamo finta di essere ancora fra
gente seria, e dunque di poter usare questa parola seriamente) avevano
governato l'Italia, e neanche tutta, solo per brevissimi momenti.
Pertini in piedi sul camion dei partigiani, in quella primavera.
Lombardi prefetto di Milano. Parri, Santhia', Di Vittorio, Olivetti:
buona parte operai o ingegneri, legati alla fabbrica comunque, a quel
poco di macchina che s'intravvedeva dietro gli spagnoleggianti
industriali (il "senatore" Agnelli, il "conte" Augusta, ecc.) di
quell'Italia agricola e franchista, profondamente pre-europea.

L'Italia era confine, a quei tempi, aveva appena perso una guerra.
Nessun politico serio riusciva a immaginare qualcosa che non fosse la
sopravvivenza immediata del paese. Nessuno pensava di poter tirare la
corda piu' di tanto. Da potenza a potenza, il Partito Communista e
l'Italia Cattolica trattarono cosi' (da un lato l'unione dei poveri,
dall'altro l'antichissimo notabilato civile) i confini reciproci,
smussando gli spigoli, riconoscendosi a vicenda. Sovente ai due lati
del tavolo c'erano compagni di classe, lettori dello stesso Croce.

* * *

Di riforme, in un mondo cosi' (di quelle che cambiano tutto, non quelle
concesse per tener buoni), non se ne parlava nemmeno. S'incunearono
tuttavia, dagli angoli opposti del sistema, delle articolazioni di
riforma, dei flussi per lo piu' senza nome, ma che nel loro complesso
erano Europa.

In Emilia, ad esempio, nella fierissima regione "rossa", si sviluppo'
una societa' terza, non capitalista e non sovietica, basata sui piccoli
contadini e sul credito collettivo. Il "sommerso", che due generazioni
dopo porto' alla deculturizzazione del Veneto, la' e allora funziono'
veramente, tenendo le radici civili. Tortellini, operai, Maranello,
maiali, coop, bandiere rosse, Rimini, Peppone... Tutto cio' funziono'
benissimo tutt'insieme, fece l'unica socialdemocazia vera di quegli
anni e dette un modello concreto alla sinistra. Che pero', per
particulare storico, non poteva governare. E dunque trasformava i
modelli, in mancanza di meglio, in miti innocui e trascendenti. Ma
questo comunque fu uno dei riformismi che poi - per vie traverse -
portarono a quel primo centro-sinistra.

Un altro fu l'Ingegnere. Un ingegnere vero, allora gli ingegneri erano
pochi e difficili da imitare. La Olivetti di Adriano Olivetti non era
una "bolla", non aveva nulla a che fare con le quotazioni in borsa e le
altre odierne truffaldinerie. Era semplicemente tecnologia, antica,
solida e buona tecnologia italiana. E certo da questa tecnologia,
essendo tecnologia e non truffa, non poteva non germogliare della
politica. Non forzitalie, non lobby, non imbonimenti, ma l'Idea -
assolutamente utopistica: ma quanto europea - di sposare citta' e
fabbrica, di dare una filosofia industriale ai cittadini.

Disgressione: quando la Romania si ribello' e lascio' quel gran buco
tondo nella bandiera, il buco conteneva non tanto la stella rossa
communista, quanto i piloni-dighe-fabbriche-cantieri che erano il vero
oggetto della ribellione e del buco, quelli che la gente sentiva ormai
nemici - e che tuttora, all'est e all'ovest, continuano a Produrre e a
opprimere alla faccia del buco.

Ecco: la Fabbrica di Olivetti era un'altra cosa. Era una fabbrica
aristotelica, immersa serenamente nel verde, e non conteneva
consumatori-prolet, ma cittadini. Di essa ho sentito parlare ancora,
dieci anni fa, nel buco del meridione, a Matera, da vecchissimi
"riformatori" lucani. Parlavano di Olivetti (dei progetti Olivetti,
della Comunita' Olivetti, delle edizioni Olivetti: che erano arrivati
fin laggiu', dio sa come) con la stessa venerazione e nostalgia che per
Rocco Scotellaro.

* * *

I communisti, dunque, che nella realta' si assoggettarono invece alla
cogestione: e gl'industriali d'industria, che nell'Italia reale furono
invece i pescicani fnanziati per vie traverse (vedi Fiat) dallo stato.
E chi altri c'era, in questo riformismo mitologico, in questo
centro-sinistra possibile, che nacque, vagi' e fu strangolato?

C'era l'Italia-nazione, l'Italia con la sua bandiera. L'Italia che se
ne andava in giro per il mondo a parlare con i guerriglieri, i ribelli
e i movimenti di liberazione. Non gli portava volantini e promesse ma
contratti regolarmente firmati. "Vi diamo soldi qui, subito, anche per
fare la rivoluzione se volete. Domani, quando sarete liberi, ci
venderete il vostro petrolio". Quello che andava in giro a dire queste
cose (ai rivoluzionari algerini, agli africani, agli iraniani che
volevano la democrazia) si chiamava Enrico Mattei ed era un gran
mascalzone, un nemico delle societa' petrolifere e, nel '43 in
Valdossola, un comandante partigiano. Gli americani lo ammazzarono per
tramite della mafia, e poi fecero fuori gli iraniani democratici e, un
po' di tempo dopo, assunsero al loro servizio Saddam e Bin Laden. Con
Enrico Mattei, e col suo tipo d'Italia, questi due semplicemente non
sarebbero mai esistiti.

* * *

Bene. In tutto questo, se volessimo fare i centrosinistri veramente,
c'e' gia' la politica interna e estera di un buon paese. Altro che non
ritirarsi dall'Iraq, se ci fosse ancora Enrico Mattei. Altro che
corteggiare la confindustria, se ci fosse ancora Olivetti. Altro che
fare inciuci e invocare Craxi, se ci fosse ancora Di Vittorio. E Nenni,
Lombardi, Moro, l'Enel, l'Eni, la Rai... Tutti dimenticati e traditi, o
privatizzati o fatti fuori o, quelli che ancora esistono, in via di
privatizzazione. Il centro-sinistra vero, a quei tempi, non
privatizzava ma - con orrore della confindustria e del Corriere -
nazionalizzava. Vediamo che cosa fara' il prossimo, se arriva a sedersi
su quella poltrona.

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New economy. 1,55 miliardi di dollari sono stati versati
dall'industriale texano John B. Barleycorn all'imprenditore italiano
Antonio De Curtis per evitare l'acquisizione della Fontana di Trevi,
che in un primo momento il Barleycorn si era impegnato ad acquistare.

* * *

Un contributo straordinario di 1,55 miliardi di dollari - ha annunciato
il sindaco Veltroni in un'affollata conferenza stampa - e' stato
versato al Comune di Roma dal sultano di Brunei, Muda-Hassim II, con
l'unica condizione che il Colosseo rimanga di proprieta' italiana.

* * *

"Non trattiamo latte, e poi non ci fidiamo". Con questa motivazione il
Ceo della McDonald, Donald McDonald, ha rifiutato l'acquisizione del 65
per cento del capitale della Parmalat. La McDonald ha pertanto versato
alla Parmalat la somma di 1,55 miliardi di dollari.

* * *

Arrestati dai carabinieri due giovani estortori di Secondigliano,
Napoli, rispettivamente di sedici e diciassette anni. Avevano
minacciato un coetaneo di non rapinargli il motorino se non avesse
consegnato loro la somma di 1,55 miliardi di dollari.

* * *

1,55 miliardi di dollari: e' la somma che il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi promette di regalare a tutte le famiglie italiane che
non voteranno per lui e anzi lo cacceranno via, a calci nel sedere,
alle prosseme elezioni.

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Fiat. "La Fiat e' italianissima. Non la venderemo mai ai cinesi".
L'annuncio e' stato accolto con soddisfazione dagli operai alle catene
di montaggio della Du-nang e della nuova Legata. Quest'ultima, su cui
l'azienda torinese conta molto per uscire dall'attuale crisi, con un
litro di benzina sarebbe in grado di percorrere almeno centoventi li a
seicentocinquanta li all'ora.

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A proposito. La Ford modello T, nel 1924, agli operai Ford costava 2
mesi di paga. La Stilo, agli operai Fiat, 6 anni di cambiali a tasso
zero.

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Politica 1. E' mezzanotte e i radicali sono ancora li', sotto il
lampione.

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Politica 2. Il giudice Papalia e' ancora vivo.

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Liste. "La maggior parte dei giornalisti Rai, ho visto la lista, e'
iscritta ai sindacati di sinistra". Questa e' la seconda volta in una
settimana che si parla di liste. L'altra, era quella dei ferrovieri che
avevano scioperato contro il governo.

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Amicizia. Secondo un'indagine della Facolta' di Psicologia della
Washington University, circa due bambini su tre s'inventano un amico
immaginario con cui giocare.

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Genova. Su un cartellone pubblicitario:?
"La Sampdoria a 3 euro". Oggi, il pane e' a 3 euro e mezzo. [a.pa.]

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Guatemala. Annullato il processo contro sedici militari per la strage
del villaggio di Dos Erres di dieci anni fa. L'uccisione dei 226
abitanti, sospettati di simpatizzare con la guerriglia, avvenne
nell'ottobre del 1995 nel quadro dell'operazione "Tierra asada". Per
una strage analoga, nel villaggio di Xaman, l'anno scorso di era
arrivati al processo di alcuni militari, e questo faceva sperare in una
timida apertura democratica nel paese. Adesso pero' e' stato ribadito
che i delitti di questo genere, commessi fra il 1960 e il 1996,
ricadono nell'amnistia.

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Cina. Almeno duecento minatori morti in una minera di carbone presso
Fuxin, nel nordest. Esplosione di grisou. E' il piu' grave incidente
degli ultimi quindici anni. In Cina muoiono circa quattromila minatori
l'anno, per crolli o esplosioni causati in genere dalle scarse misure
di sicurezza. Le consuete dichiarazioni di cordoglio e di
inspiegabilita' della tragedia sono state fatte questa volta non da un
alto funzionario del Partito - ma direttamente dal proprietario della
miniera, Zhang Yunfu della Fuxin Coal Mines.

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Cina 2. Arrestato un dissidente di provincia che s'era recato fino a
Pechino per fare le condoglianze alla famiglia di Zhao Ziyang (quello
che aveva difeso i ragazzi di Tien An Men, morto il 17 gennaio).
L'hanno fermato al ritorno, nella sua citta' di Bengbu nell'Anhui. Da
allora non se ne hanno piu' notizie.

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Brasile. Un'anziana missionaria cattolica, Dorothy Mae Stang delle
Sorelle di Notre Dame di Namur, e' stata uccisa a colpi di pistola da
due sicari probabilmente ingaggiati da proprietari terrieri della zona
di Amapu, in Amazzonia. La suora, di nazionalita' statunitense, si
opponeva al disboscamento selvaggio della regione e si era piu' volte
distinta nella difesa dei contadini senzaterra contro gli imprenditori.

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Svezia. "Se non mangi tutta la pappa diventerai come Berlusconi!". Il
leader italiano e' diventato molto popolare come spauracchio fra le
mamme svedesi da quando la Rai locale ha cominciato a dire "Noi siamo
seri e indipendenti, non come la tv italiana" accompagnando gli slogan
con riprese di Berlusconi che saluta la folla, con sottofondo di
italian mandolino.

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Padania. Accordo fra Compagnia delle Opere (Comunione e Liberazione) e
UniCredit Banca (finanza emiliana, Unipol) per andare a fare affari
insieme in Est Europa. L'amministratore di Unicredit, Nicastro,
sottolinea la storicita' dell'evento: "L'accordo con Compagnia delle
Opere non ha per noi solo una valenza commerciale, gli obiettivi sono
molto piu' ambiziosi. Cdo e' un partner di alto profilo con il quale
avvieremo un colloquio continuo e profondo".

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Italia. Riceveranno una pensione dallo Stato italiano i superstiti
delle formazioni di Ss italiane che operarono al comando dei tedeschi
durante la Prima Repubblica (quella di Salo').

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Sicilia. Strano come persone che hanno avuto il coraggio di fronte alle
pistole non abbiano avuto poi quello dell'impopolarita' e della
solitudine.

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Il percorso piu' breve e' una retta. Ma il piu' naturale e' un
frattale. La natura non e' rettilinea, ma frattale.

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"Civilta' occidentale"? Non esiste: non puo' esistere, in un mondo
globale.

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"Mettete fine all'occupazione, lo chiedo al governo italiano, lo chiedo
al popolo italiano perche' faccia pressione sul governo"

* * *

Non c'era bisogno di coltelli alla gola perche' lei dicesse questo. Da
giornalista seria e democratica, da cittadina, e' esattamente quel che
andava scrivendo da anni. Come le due Simone, come Baldoni.

Adesso, pero', le cose sono cambiate. La ritirata degli americani non
e' piu' sufficiente. Voglio la ritirata degli americani, *e* la testa
degli assassini. Siano mafiosi indipendenti, mafiosi al servizio di
qualcuno, fanatici "in buona fede", non ha importanza. E' bene che
gente cosi' diventi un esempio, che non venga dimenticata.

Questo compito spetta, politicamente e moralmente, alla resistenza
irachena e senza averlo assolto essa difficilmente potra' avere vera
credibilita' e solidarieta' da parte dei democratici italiani. I
partigiani nostri, quando prendevano assassini e banditi, li fucilavano
senz'altro, non li usavano contro i tedeschi e non facevano finta di
niente.

Mi auguro che la vicenda della nostra compagna possa essere risolta
pagando un riscatto. Vorrei pero' che una somma eguale fosse messa da
parte, subito dopo, come compenso non ufficiale per chi consegnera' -
anche fra anni - i vari rapitori e assassini, sia "politici" che
"comuni". Capisco che questo non e' un discorso da democratico, e me ne
scuso.

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alessandro.paganini@cheapnet.it wrote:
< Oggetto: Offresi 200 euri per NON pubblicare questa lettera! General
Motors paga 2 miliardi di dollari per NON comprare FIAT. E' come se mi
dessero 2 mila euro per NON comprare il mio motorino usato! O come se
andassi dal verduraio: "Guardi ha dei carciofi che fan schifo! Le do 5
euri se non cerca di rifilarmeli!". Un espertone al GR1 delle 8 ha
detto che coi 2 miliardozzi ci pagan piu' o meno un anno di perdite. E
l'anno prossimo? >

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Giancarlo wrote:
< Ancora una volta la merda e' venuta a galla grazie ai grandi
riformisti Rutelli e Marini, questa volta il "desiderio di distinguersi
da Bertinotti" dimenticandosi ancora che "l'Italia ripudia la guerra"
anche se a fini petroliferi. Prossimamente dovranno distiguersi da Di
Pietro sulla Questione Morale e sulla Giustizia. Poi dai Verdi sulla
turela dell'ambiente. Poi dai DS sull'azzeramento totale delle leggi
vergogna. E da altri per il referendum sulla fecondazione assistita, il
riconoscimento della feccia di Salo', etc. etc. Caro Prodi fai in
fretta a toglierteli dai marroni; fai un tuo partito e prenditi i voti
che questi due hanno tenuto in caldo per te anche troppo a lungo, prima
che succedano danni non piu' riparabili >

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g.orsi@email.it wrote:
< In Italia nel trasporto ferroviario si hanno mediamente meno di 100
morti all'anno. E' uno dei sistemi ferroviari piu' sicuri del mondo, in
relazione al numero dei viaggiatori ed alle distanze percorse. Riguardo
all'incidente di Crevalcore, c'e' da domandarsi come possa essere
accaduto, tenendo conto che:
1. In cabina c'era il macchinista, e un capo treno con mansioni di
aiuto macchinista;
2. L'aiuto macchinista f.f. aveva in dotazione, come di consueto, il
libretto descrittivo della linea, ove sono riportati i semafori, gli
ingressi in stazione, e le relative progressive chilometriche, e che
pertanto consente di prevedere il succedersi e l'ubicazione dei
semafori;
3. ogni semaforo e' preceduto da 10 pannelli distanziometrici;
4. che con la nebbia che c'era i pannelli erano sufficientemente
visibili;
5. che pertanto si sarebbe stati consapevoli dell'esistenza e della
ubicazione del semaforo, e pertanto in grado di frenare e poi fermarsi
qualora per qualche motivo non si fosse riusciti a distinguere il
colore del semaforo stesso, salvo il caso, improbabilissimo, di guasto
ai freni del treno >

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G.E. wrote:
< Le mie aspettative sono state, devo dire, deluse. I comunicati sono
retorici e spesso riferiti alla sola zona "Sicilia". Il sottoscritto e'
un comunista internazionalista e non sopporta cio' che e' "patetico".
Chiedo di non ricevere piu' la "catena di S. Libero" >

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Pasquale Iacopino wrote:
< Non vi sembra che dare la colpa al Comunismo, per gli errori ed
orrori compiuti da Stalin e dai suoi epigoni, sarebbe come se della
Santa Inquisizione e di altri orrori compiuti sotto l'insegna della
Croce, incolpassimo il Cristianesimo? Ed inoltre, secondo la logica di
Salvadori, che salva la Falce e Martello, ma butta via il Comunismo:
salviamo la Croce e buttiamo via il Cristianesimo? >

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giovannigalluccio@libero.it wrote:
< Eravamo in pochi a dire che Craxi era un grande statista. Ora siamo
tutti >

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G.M. wrote:
< Tra i libri che tengo a studio, da tanti anni, ce n'e' uno intitolato
"Primavalle. Incendio a porte chiuse" Editore La Nuova Sinistra-Savelli
( A proposito che fine ha fatto Giulio Savelli dopo essere transitato
per Lega e Forza Italia?). L'editore precisa che il libro e' frutto
del lavoro di un collettivo di " Potere Operaio". Quelli della mia eta'
se lo ricorderanno, molti l'avranno pure letto e si saranno indignati
per l'ennesima montatura del regime poliziesco contro dei compagni
innocenti. E' un lavoro del tipo "Strage di Stato" su Piazza Fontana.
Si sostiene l'innocenza di Lollo e degli altri accusati e si segue la
pista delle faide interne alla sezione missina di Primavalle tra
rautiani ed almirantiani.
Ora, dopo trentadue anni, Lollo, prescritto, ci racconta che si' furono
loro ma non da soli e fa i nomi di altri tre complici. Il prof. Piperno
con il ciuffo grigio ma gli occhi ancora verdi ci dice che lo seppe
pure lui dopo un'inchiesta interna di Morucci. Quest'ultimo ci ha fatto
pure un libro nel quale parla di un interrogatorio fatto da lui ad uno
degli accusati, con una pistola sul tavolo (noti metodi rivoluzionari
tipo Starsky e Hutch). Presumo che lo si sapesse anche all'epoca del
lavoro di controinformazione da cui derivo' il libro. Il clima era
quello che era: stragi fasciste organizzate dai servizi deviati,
Valpreda in carcere, Pinelli giu' dal quarto piano, aggressioni e
violenze fasciste, repressioni poliziesche, tentativi di colpi di
stato.
I fighetti di Potop non mi erano simpatici all'epoca (ma ci ho
azzeccato visto che la maggior parte e' finita con Berlusconi) e,
quindi, direte che sono prevenuto, ma vi chiedo: fare addirittura un
libro sulle vittime del complotto poliziesco non vi sembra un po'
troppo? >

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A.P. wrote:
< Eason Jordan, direttore editoriale della Cnn, e' stato licenziato per
avere dichiarato a Davos di essere a conoscenza di 12 casi di
giornalisti uccisi deliberatamente, e non accidentalmente, da soldati
americani. Beh, tutto sommato a Jordan e' andata bene >

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giovapuglisi@libero.it wrote:
< Per la precisione. Ero al Congresso DS a Palermo e le cose sono
andate in modo un po' diverso: Crisafulli al termine del suo discorso
dove ha chiesto la pace (ecumenica) nel partito (anche con Fava,
ovviamente) e' sceso dal palco e passando davanti la sedia dove era
seduto Fava gli ha alzato il pugno in aria, tra la platea plaudente. La
pace pero' e' durata 1 ora sola e cioe' sino a quando non si e' votato
un odg contro il ponte sullo stretto favorevole Fava (non al ponte ma
all'OdG) contrario Crisafulli. Litigi strilli e richiesta di
annullamento del voto che ha visto vincitore Fava su Crisafulli per 120
a 65, ma cosa piu' importante ha stabilito che i DS siciliani sono
contro il ponte (cosa non da poco) >

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Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche neri,
marrocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti gli altri Paesi).

< Non voglio impietosire,
non lo mostro denudato,
con la fronte nera
che i grandi gli hanno spezzato
e potrei farvi piangere
saprei farvi gridare
ma non serve al difficile
lavoro che abbiamo da fare >
[franco fortini]
* * *
< Pinelli, da quando lo avevo
conosciuto, nel '58 o '59, era
sempre stato un compagno
allegro e gioviale, entusiasta
delle nostre idee, anche se
eravamo in pochi a professarle.
Ora Pino non c'e' piu'. Durante
i miei interminabili interrogatori
buona parte delle domande
vertevano su Pino. Mi
chiedevano di tutto e avevo
l'impressione che volessero
dimostrare la sua responsabilita'. >
[pietro valpreda]

* * *

< Paghero' con la mia vita la difesa dei
principi che sono cari a questa patria...
Ho fiducia nel Cile e nella sua sorte.
Supereranno altri uomini questo momento
grigio e amaro, in cui il tradimento
pretende di imporsi. Resisterete voi
sapendo che molto presto e non tardi
si apriranno i grandi viali in cui potra'
passare l'uomo libero per costruire
una societa' migliore. >
[salvador allende]

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AntonellaConsoli libera@libera.it > wrote:

< Curve ginocchia
sporgenti come fionde.
La mia valigia sebbene distesa
e' piu' alta di me.
Ho freddo nel letto straniero
e non so per quanto tempo vi dormiro' >
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