La storia delle Hawaii
Tra 1782 e 1792, Kamehameha riuscì ad impadronirsi delle isole, con l'eccezione di Kauai e Niihau che resisterono al governo di questa dinastia fino al 1810. Durante la dinastia Kamehameha, l'economia delle Hawaii crebbe significativamente grazie al commercio di legno di sandalo con Cina, le coltivazioni di ananas e canna da zucchero (prodotti introdotti tra il 1810 e il 1830), ed il commercio con le navi baleniere che facevano scalo nei suoi porti, poiché queste navi dovevano rifornirsi di acqua e carbone per le loro caldaie.
Con il re Kamehameha III che cominciò a governare nel 1824, alle Hawaii iniziarono profondi cambiamenti. La capitale venne stabilita in Honolulu, si aprirono le prime scuole pubbliche e si pubblicò il primo giornale. Nel 1840 venne approvata la prima costituzione, e le Hawaii riuscirono a farsi riconoscere dagli Stati Uniti, come stato indipendente. Durante questo regno, venne approvata la legge che permise la proprietà privata della terra, modificando la tradizione che assegnava tutta la terra delle isole al monarca.
La prosperità delle Hawaii durante questa dinastia, attrasse numerosi immigrati che provenivano principalmente da Cina, Giappone, Filippine, Corea ed altre isole della Polinesiana. Arrivarono anche immigrati da Porto Ricco per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero.
Tra il 1874 e il 1891 regnò alle Hawai Kalakaua, conosciuto come il re Felice che si preoccupò di recuperare le tradizioni del suo paese; alcune delle tradizioni che recuperò e che oggi sono simboli della cultura delle Hawaii, furono "importate" da altre isole della Polinesiana. Nel 1885, iniziò alle Hawaii la coltivazione massiccia di ananas, pianta proveniente dalla Giamaica. Durante il regno di Kalakaua, nel 1887, gli Stati Uniti acquisirono il diritto di utilizzare in esclusiva Pearl Harbor, che in seguito divenne la base emblematica delle forze navali statunitensi nel Pacifico.
Alla morte di Kalakaua nel 1891 assunse il potere sua sorella, Liliuokalani. Nel 1893, nove americani, due britannici e due tedeschi organizzarono un colpo di stato che, con l'aiuto della marina americana, riuscì ad abbattere la regina; questa aveva cercato per due anni di riaffermare il potere della monarchia, attraverso misure che annullavano le cessioni dei suoi predecessori agli stranieri. Nel 1894, Sandford B. Dole assunse l'incarico di presidente della nuova Repubblica che governò appoggiato dagli Stati Uniti. Nel 1898 il Congresso di Washington decretò che le Hawaii divennero un possedimento degli Stati Uniti, e nel 1900 diede l'autorizazione per convertirlo in territorio degli Stati Uniti. La decisione si prese, in parte, per la pressione dei produttori di canna da zucchero statunitensi che controllavano questa attività nelle isole, ed in gran parte, per gli interessi militari, che ebbero un influenza enorme su questa decisione, poiché poco prima della prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti cominciarono già a trasformare le isole in una base navale nel Pacifico.
Nel dicembre del 1941, le forze giapponesi attaccarono a sorpresa Pearl Harbor e la base aerea di Oahu. Questo attacco anticipò l'entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale (1939-1945). Le Hawaii diventarono il quartier generale statunitense della campagna del Pacifico contro il Giappone. Dopo la Guerra, le isole servirono come basi delle operazioni nella Guerra di Corea, 1950-1953. Terminata la guerra, si intensificarono le pressioni per far diventare le Hawaii, il 50° stato dell'Unione. La sua ammissione venne approvata nel 1959. Il primo senatore hawaiano nel Congresso USA, fu Daniel Alaka.
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Per un approfondimento storico si veda Wikipedia.
Sulla regolarità dell'annessione delle isole agli Stati Uniti, ai sensi del diritto internazionale, si veda la parte storica di questa pagina web sa cui sono tratte le note di approfondimento qui sotto.
Si veda https://readitaliano.com/wiki/it/Apology_Resolution
Qui si legge: "La legge pubblica degli Stati Uniti 103-150 , nota informalmente come Risoluzione di scuse , è una risoluzione congiunta del Congresso degli Stati Uniti adottata nel 1993 che "riconosce che il rovesciamento del Regno delle Hawaii è avvenuto con la partecipazione attiva di agenti e cittadini degli Stati Uniti". e riconosce inoltre che il popolo nativo hawaiano non ha mai ceduto direttamente agli Stati Uniti le sue pretese sulla propria sovranità intrinseca come popolo sulle proprie terre nazionali, né attraverso il Regno delle Hawaii né attraverso un plebiscito o referendum" (US Public Law 103-150 (107 Stat. 1510))".
Si veda anche questa pagina web sul Movimento di sovranità hawaiano https://it.upwiki.one/wiki/Hawaiian_sovereignty_movement
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