Schede

Ci ha lasciato il 31 maggio 2022

Toni De Marchi

E' stato l’autore misterioso del libro “Bella Italia, Armate sponde”, a cura del Dipartimento Pace di Democrazia Proletaria, Irene Edizioni, 1989
Alfio Nicotra
Bell'Italia armate sponde
Caro Toni, ora che te ne sei andato, dopo aver per anni lottato contro una malattia terribile come la sclerosi multipla, lo possiamo dire. L’autore misterioso di “Bella Italia, Armate sponde”, a cura del Dipartimento Pace di Democrazia Proletaria, Irene Edizioni, 1989, eri tu. Solo tu e la tua unica conoscenza del mondo militare italiano, poteva mettere insieme una infinità di dati fatti di basi militari, caserme, presidi, polveriere, in ogni angolo del Paese. Quando uscì “Bella Italia, Armate sponde”, le copie in libreria andarono immediatamente esaurite. Scoprimmo dopo che dalla Stato Maggiore della Difesa era arrivato l’ordine di acquistare tutte le copie per impedire che girassero liberamente. Una passione, quella per la controinformazione militare, nata con il Movimento dei Soldati democratici nella tua Venezia. Tu uomo del Pci ma così curioso del mondo militare che, al contrario del tuo partito, non ti accontentavi delle versioni ufficiali e scavavi a fondo sugli elenchi secretati, intervistavi e ti facevi amico centinaia di militari, annotavi scrupolosamente tutto. Sei stato un grande giornalista, uno dei pochi che, insieme al deputato in Commissione Stragi Luigi Cipriani, ti studiasti ogni centimetro dei tracciati radar di Poggio Ballone, scoprendo quei minuti di buco nella vicenda di Ustica. Tuttora eri uno dei principali esperti del sistema della difesa e non facevi sconti a nessuno, studiandoti ogni carta, aprendo gli archivi del Congresso Usa per scoprire cose che nel parlamento italiano non potevamo sapere.
E poi ci sono i nostri giri per l’Italia, quando ancora la tua statura da gigante ti consentiva di muoverti, le mangiate con i compagni di La Spezia e quel tuo continuo prendermi in giro, insieme a Carosi Massimo, per il mio pacifismo. Poi le cene a casa tua (diventate uno splendido film grazie alla regista Elisabetta Pandimiglio) anche quando eri sulla tua sedia a rotelle circondato da colleghi e amici e dai tuoi inseperabili gatti. E poi ancora le collaborazioni prese con diversi gruppi parlamentari, le tue staffilate sul blog del Fatto Quotidiano che costringeva anche i Capi di Stato Maggiore a telefonarti per cercarti di tenerti buono…
Toni, mio dolcissimo amico, adesso come farò a leggere gli Atti del Governo con le quali a decine approvate negli ultimi anni, si prevedono autorizzazioni per sistemi d’arma, per centinaia di milioni di euro, non avendo la tua capacità e pazienza di leggersi tutti gli allegati e consultare ogni rivista specializzata in modo da metterne in risalto contraddizioni e limiti?
Il giornalismo è stata per te una missione, da Paese Sera, Italia Radio, all’Unità di cui inventasti la pagina on line. Mi manchi già, mio gigante dal cuore enorme.
Fonte: Facebook

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