Giorno della Memoria

Leggere Anna Frank oggi

Durante la lezione abbiamo compreso che il razzismo nasce in periodi di crisi. Ciò rispecchia la società odierna, animata da personaggi politici che cercano di addossare tutti i problemi su un determinato gruppo di persone, creando così un capro espiatorio.
27 gennaio 2020
Antonio Matichecchia (studente IISS Righi Taranto)

Narrare il dolore, conquistare la libertà

In occasione del Giorno della Memoria abbiamo voluto dedicare del nostro tempo scolastico alla commemorazione di tale evento. In particolare abbiamo fatto una profonda riflessione sull’accaduto focalizzandoci sul pensiero puro e semplice di una ragazzina che ha vissuto sulla propria pelle questa orribile tragedia, Anna Frank.

Anna Frank è una ragazzina nata in Germania, da genitori ebrei, nel periodo in cui si stava affermando il regime nazista. Durante quel periodo la Germania era in una profonda crisi economica, caratterizzata da povertà e scarsità di lavoro. Adolf Hitler, che allora ricopriva la carica di dittatore, da antisemita qual era, scaricò tutta la colpa della crisi tedesca sugli ebrei. Essi infatti divennero un vero e proprio capro espiatorio su cui addossare tutte le colpe. A seguito di tale avvenimento vennero emanate le leggi razziali che limitavano considerevolmente la vita di tutti gli ebrei; di conseguenza molte persone furono costrette a fuggire dalla Germania per cercare riparo in altre nazioni. Anna Frank - insieme al padre, alla madre e alla sorella maggiore - si trasferì nei Paesi Bassi ad Amsterdam. In questa città si ambientarono facilmente anche grazie all’impresa che il padre portava avanti per poter sfamare la propria famiglia.

Però tutto all’improvviso cambiò, nel 1940 la Germania nazista invase i Paesi Bassi, emanando anche lì delle leggi razziali ben precise, volte allo sterminio del popolo ebreo.

Con l’avanzare del tempo la situazione si complica, inizia la vera persecuzione degli ebrei. Il padre di Anna Frank, consapevole dell’accaduto, costruisce un nascondiglio in cui fece nascondere tutta la sua famiglia, ma anche altre persone che cercavano di fuggire da tale persecuzione. La vita era dura all’interno di quel nascondiglio. Anna Frank per passare il tempo scriveva dei piccoli racconti che alludevano alla tragica situazione che stavano vivendo. Le piaceva molto scrivere, infatti il suo sogno era diventare una scrittrice.

Durante un annuncio radio il ministro dell’istruzione olandese, fuggito in Inghilterra, raccomanda a tutti di scrivere dei diari o dei documenti di guerra su tutto quello che stava accadendo. Così Anna Frank, anche per alleggerire in qualche modo tale situazione e passare il tempo, decise di scrivere un diario in cui racchiudeva tutti i racconti che aveva scritto durante le interminabili giornate passate ad aspettare. Questo diario, che noi ricordiamo come “Il Diario di Anna Frank”, in realtà aveva un suo titolo ben preciso, dato dalla stessa Anna Frank per ricordare le giornate passate in quel nascondiglio: “La casa sul retro”.

Purtroppo nel 1944 il nascondiglio viene scoperto e tutte le persone nascoste al suo interno compresa Anna Frank e la sua famiglia, vengono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.

Qui Anna Frank trascorre pochi mesi prima di essere di nuovo deportata, insieme alla sorella maggiore, ad un altro campo di concentramento; mentre i propri genitori rimangono ad Auschwitz.

E’ inverno e fa freddo, le condizioni di vita sono precarie e iniziano a diffondersi malattie letali. Anna Frank insieme alla sorella contraggono sfortunatamente il tifo, e muoiono entrambe nel febbraio del 1945.

L’unico a sopravvivere a tale tragedia fu il padre, egli fu liberato dall’Armata Rossa proprio il 27 gennaio del 1945, il Giorno della Memoria. Dopo aver letto ciò che Anna Frank scriveva durante quelle interminabili giornate, il padre, confortato dagli amici, decise nel 1947 di pubblicare tutto. In seguito “La casa sul retro” fu tradotta in diverse lingue, riscuotendo un enorme successo, tanto da trasformare la famosa “casa sul retro” (nascondiglio) in un vero e proprio museo.

Il Diario di Anna Frank, pur essendo una testimonianza molto personale, non possiamo catalogarla all’interno della letteratura “grigia”. Ciò succede perché Anna Frank scrisse tale diario in una maniera ben definita e non del tutto spontanea, quasi a voler comporre una vera e propria opera letteraria. Invece la letteratura grigia racchiude tutte le testimonianze spontanee che alcune persone hanno lasciato inconsapevolmente; come le lettere dei condannati a morte della Resistenza, sia italiana che europea.

Tutto ciò, durante la lezione, ha fatto emergere una riflessione importante, ovvero che il razzismo nasce sempre in periodi di crisi. Ciò rispecchia la società odierna, animata da personaggi politici che cercano di addossare tutti i problemi su un determinato gruppo di persone, creando così un capro espiatorio.

Quindi, in occasione del Giorno della Memoria, sarebbe importante capire che è doveroso non ripetere gli stessi sbagli commessi in passato, iniziando a pensare con coscienza e prendendo come esempio chi, come Anna Frank, voleva solo realizzare il proprio sogno.

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