I misteri del rapimento e dell'uccisione di Aldo Modo nel 1978

Moro rivelò alle BR l'esistenza di Gladio

Le carte in cui Aldo Moro parla della struttuta segreta Gladio non emergono nel 1978 ma nel 1990, ed erano occultate in un'intercapedine dell'appartamento di via Montenevoso
11 aprile 2020

Aldo Moro, il corpo senza vita

L’argomento probabilmente più spinoso che Moro affronta con i suoi carcerieri – e che non a caso verrà tenuto nascosto ancora per dodici anni dopo la sua morte – riguarda Gladio. 

Le Br che avevano scritto: “Tutto verrà reso noto al popolo e al movimento rivoluzionario”.

Lo scopo dichiarato del rapimento era infatti quello di svelare i retroscena e i misteri della DC durante i suoi anni di governo.

Ma le BR, quando Moro rivela l'esistenza della struttura segreta Gladio, non ne faranno menzione sostenendo che non era emerso nulla di importante negli interrogatori del Presidente della DC, trascritti dai brigatisti.   

Le carte in questione non emergono nel 1978 (anno del rapimento di Moro) ma nel 1990, quando viene scoperta documentazione BR su Gladio mai resa nota e tale documentazione viene trovata in modo inaspettato nell'appartamento-covo di via Monte Nevoso. Gli atti della Commissione di inchiesta sono inequivocabili. Un archivio importante è quello dell'onorevole Gero Grassi (qui vi è un'ampia esposizione).

Per un elenco delle zone oscure del rapimento Moro si può cliccare qui. Fra queste, la presenza di uomini estranei alle BR durante il rapimento di Aldo Moro, in particolare chi fece fuoco scendendo da una moto Honda.

Il memoriale Moro rimane ancora oggi una delle pagine meno chiare della storia italiana. Infatti gli interrogatori delle BR a Moro vennero registrati su un registratore, ma le cassette con le domande di Moretti e le risposte di Moro non sono mai state ritrovate. Aldo Moro durante il rapimento delle BR nel 1978

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