Mappe concettuali, mappe mentali e apprendimento attivo
E' importante capire se l'interesse sviluppato attorno alle mappe concettuali sia basato su una loro effettiva efficacia nel promuovere l'apprendimento.
Per rispondere su questo punto è utile leggere questo saggio di Marta Pellegrini e Anna Mensurali:
"L’efficacia delle mappe concettuali per l’apprendimento: analisi critica di evidenze empiriche"
("The effectiveness of concept maps for learning: critical analysis of empirical evidence")
Marta Pellegrini
Università degli Studi di Firenze, marta.pellegrini@unifi.it
Anna Mensuali
Università degli Studi di Firenze, anna.mensuali@stud.unifi.it
https://oaj.fupress.net/index.php/formare/article/download/3564/3564/
L'efficacia delle mappe concettuali
Nella ricerca vengono raccolte varie evidenze scientifiche che documentano come un buon uso delle mappe concettuali abbia un impatto significativo sull'apprendimento. Inizialmente mettiamo fra parentesi il dibattito sulle differenze fra le mappe concettuali (collegate alla rappresentazione della conoscenza in tutta la sua complessità) e le mappe mentali (collegate ad attività del tipo "brainstorming").
Nell'abstract del saggio si legge: "In questo contributo ci si chiede quando e come le mappe concettuali possano facilitare l’apprendimento degli studenti. Per rispondere a questa domanda è stata compiuta una ricerca sui repository in rete più noti attraverso criteri di selezione ispirati alle metodologie dell’Evidence Based Education, considerando le meta-analisi, le critical review e gli studi sperimentali. Il risultato di questa indagine ha portato a individuare il grado generale di efficacia delle mappe concettuali e le condizioni che le rendono più utili per l’apprendimento: il momento in cui è più adeguato introdurre una mappa concettuale, le modalità attraverso cui gli studenti possono utilizzarla e chi, fra insegnante e allievi, dovrebbe costruirla al fine di migliorare l’apprendimento".
Una buona mappa concettuale
Per prima cosa è importante chiedersi come realizzare una buona mappa concettuale: "Le mappe concettuali si realizzano dall’alto verso il basso, in alto è posto il concetto focale che definisce l’ambito di riflessione unito per mezzo di linee agli altri concetti, di solito espressi con sostantivi chiamati nodi; le relazioni, spiegate generalmente con verbi, connettono i concetti formando una proposizione. Una buona mappa concettuale non dovrebbe contenere troppi concetti né molti collegamenti poiché provocherebbe sovraccarico cognitivo perdendo la funzione di supporto all’apprendimento (Bonaiuti, 2011; Novak, 2012)".
Il merito dell'efficacia
Per seconda cosa è importante chiedersi se l'efficacia delle mappe sia collegata a ciò che riesce a fare l'insegnante o piuttosto lo studente. La risposta è che "attraverso una meta-analisi composta da 19 studi affermano che fra l’uso di una mappa costruita dall’insegnante e una costruita dagli studenti non sussiste una significativa differenza sui risultati di apprendimento, anche se si ottengono risultati leggermente superiori con mappe concettuali preparate dai docenti".
Dove sono efficaci le mappe concettuali
Nel saggio di Pellegrini e Mensuali emergono i settori in cui le mappe concettuali facilitano gli apprendimenti: "Nesbit e Adesope (2006) con una meta-analisi che ha considerato 55 studi sperimentali o quasi-sperimentali (5.818 allievi in totale), hanno studiato le condizioni e i contesti didattici che rendono più efficace una mappa concettuale per l’apprendimento (...) e dai loro studi è risultato che l’impiego delle mappe concettuali per la memorizzazione e il trasferimento delle conoscenze è più efficace rispetto ad attività come la lettura di un testo e l’ascolto di lezioni. Questo può essere dato dal maggiore coinvolgimento e impegno richiesto allo studente nella costruzione o nello studio di una mappa concettuale".
In tutto è corredato con tabelle in cui sono documentate le evidenze empiriche a livello di efficacia dell'apprendimento. "Evidenze provano che il concept mapping - si legge nel saggio - è leggermente più efficace di altre attività di strutturazione delle conoscenze come scrivere riassunti o delineare le idee principali di un argomento" E inoltre "si è constatato che studiare attraverso le mappe concettuali risulta più efficace per conservare nella memoria le conoscenze piuttosto che studiare con testi o elenchi di informazioni".
Piaget, Papert, Dewey, Lego e Gestalt
Le mappe concettuali hanno molti collegamenti con approcci innovativi all'apprendimento quali ad esempio:
- il costruttivismo di Piaget, che mette al centro la costruzione delle proprie strutture mentali (costruttivismo);
- il linguaggio Logo di Papert, che si basa sulla modularità e sul gioco cognitivo (costruzionismo); secondo Papert l’apprendimento diventa più consapevole se chi apprende è produce oggetti reali e gioca con essi; nella visione educativa di Papert quando si costruiscono procedure per la "tartaruga" del Logo, costruiamo modelli anche nella nostra mente (questa filosofia è stata poi ripresa dal coding mediante Scratch);
- la scuola attiva di Dewey, che privilegia una apprendimento non passivo ma basato sul gioco e la motivazione;
- il Lego, come learning by doing (con connessioni ludiche al Logo e alla robotica didattica) e come oggetto per pensare e apprendere (e su questo è nato Lego Serious Play); (1)
- la percezione globale della Gestalt, come capacità di pensare globalmente, attraverso visioni globali come sono appunto le mappe; secondo la Gestalt quando entriamo in contatto con la realtà noi ne percepiamo la sua globalità, pertanto la questa teoria psicologica privilegia un approccio olistico, e le mappe - benché non contemplate nella teoria stessa - possono oggi offrire quella visione globale che serve a inquadrare problemi complessi.
In questi approcci chi apprende costruisce e articola passo dopo passo la propria conoscenza, sviluppando un apprendimento attivo e seguendo in buona sostanza la saggezza di questa massima:
"Se ascolto dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco”.
Confucio
Le mappe come strumento per uscire dal labirinto
La sfida del labirinto di Italo Calvino (che proponeva di costruire mappe sempre più precise della realtà) è un'affascinante invito a promuovere un pensiero capace di comprendere la complessità della realtà. Le mappe concettuali possono aiutare a costruire strategie di cittadinanza attiva, di educazione ecologica e di democrazia cognitiva in un mondo che non può essere compreso attraverso semplificazioni ma attraverso un'articolazione maggiore delle categorie del pensiero, dei modelli concettuali. Di fronte al rischio di una semplice delega ai tecnici e agli esperti, la scuola costituisce un laboratorio in cui educare alla complessità e al controllo democratico delle strutture complesse (economiche, ecologiche, ecc.) come quelle basate sulla scienza e la tecnica.
Una pagina web di approfondimento
Partendo da queste evidenze sull'utilità e l'efficacia delle mappe concettuali, in questa pagina web verranno raccolti documenti utili ad approfondire l'argomento in modo da focalizzare varie questioni come ad esempio:
- le differenze fra mappe concettuali e mappe mentali;
- l'utilità di questi strumenti per la dislessia;
- la capacità di produrre apprendimenti significativi al posto di quelli meccanici;
- la gestione della conoscenza (knowledge management) attraverso le mappe;
- la riduzione della complessità del mondo in cui viviamo;
- le basi concettuali di tipo psicologico e pedagogico a cui collegare la metodologia del mind mapping e del concept mapping;
- le applicazioni didattiche per sviluppare un apprendimento attivo usando le mappe (concettuali o mentali) a scuola.
Il Costruttivismo di Jean Piaget secondo cui il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo oltre ad essere un metodo di apprendimento più efficace e gratificante di quello tradizionale.
Il Costruzionismo di Seymour Papert secondo cui l’apprendimento avviene in modo più efficiente se chi apprende è coinvolto nella produzione di oggetti reali. Quando si costruiscono modelli nel mondo reale, costruiamo modelli anche nella nostra mente.
Le neuroscienze mettono in evidenza come le nostre mani siano connesse con circa il 70/80% delle nostre cellule cerebrali: la stimolazione simultanea di mani e cervello. La costruzione materiale di un modello con i mattoncini LEGO permette un migliore apprendimento, l’abilitazione del pensiero creativo e l’applicazione del problem solving.
Cfr. https://lspdays.it/2018/09/07/le-origini-della-metodologia-lego-serious-play/
Allegati
L’efficacia delle mappe concettuali per l’apprendimento: analisi critica di evidenze empiriche
Marta Pellegrini , Anna Mensuali
Fonte: Form@re - Open Journal per la formazione in rete409 Kb - Formato pdfIn questo contributo ci si chiede quando e come le mappe concettuali possano facilitare l’apprendimento degli studenti. Per rispondere a questa domanda è stata compiuta una ricerca sui repository in rete più noti attraverso criteri di selezione ispirati alle metodologie dell’Evidence Based Education.Le mappe concettuali sono efficaci nella didattica?
Laura Menichetti, Marta Pellegrini
Fonte: SAPIE - Università degli Studi di Firenze (laura.menichetti@unifi.it e marta.pellegrini@unifi.it)1834 Kb - Formato pdfL’impiego delle mappe concettuali per la memorizzazione e il trasferimento delle conoscenze è decisamente più efficace rispetto alla lettura di un testo e all’ascolto di lezioni; inoltre può essere altrettanto efficace o anche più efficace di altre attività di strutturazione delle conoscenze come scrivere riassunti o delineare le idee principali di un argomento.Insegnare e imparare con le mappe
Fulvio Fogarolo e Marco Guastavigna
Fonte: Erickson318 Kb - Formato pdfStrategie logico-visive per l'organizzazione delle conoscenzeMappe concettuali e mappe mentali: modelli teorici e utilizzo didattico
Annapaola Capuano, Franca Storace, Luciana Ventriglia
Fonte: Loescher234 Kb - Formato pdfLe mappe sono strumenti che sostengono l’apprendimento di tutti gli alunni, non solo di quelli con difficoltà e possono essere utilizzate agevolmente dagli insegnanti curricolari nella didattica per tutta la classe. Proprio per la loro connotazione, struttura e logica (la teoria dell’apprendimento significativo) ben si adattano ad una didattica inclusiva e significativa attraverso cui guidare gli alunni a porsi domande, ipotizzare, analizzare, stabilire connessioni, concettualizzare, verificare ipotesi. Questo saggio si sofferma anche sulle differenze fra mappe concettuali e mappe mentali.Un utile strumento di lavoro: le mappe
Solidea Libanore
Fonte: http://www.edscuola.eu/2685 Kb - Formato pdfMappe concettuali e mappe mentali - Lo scopo di questo breve manuale d’uso è quello di spiegare, soprattutto a chi è inesperto in materia, l’utilità dello strumento trattato, le mappe, dopo aver evidenziato solo pochi studi fatti in tale ambito ed alcune esperienze personali di particolare rilievo.Le mappe concettuali
Giuseppe Valitutti
Fonte: Università di Urbino – Progetto “Le Parole della scienza” www.leparoledellascienza.it1138 Kb - Formato pdfGuida al software gratuito CmapTools che consente all'utente di creare mappe concettuali e di collegare risorse (foto, immagini, grafici, video, tabelle, testi, pagine web o altre mappe concettuali) costruendo modelli di conoscenza attorno a un particolare argomento.Mappe per imparare
Anna Giglioli e Gilberto Collinassi
Fonte: https://mcbertarelli.files.wordpress.com/5810 Kb - Formato pdfNel saggio vengono evidenziate le differenze fra mappe concettuali e mappe mentali. Si sottolinea in particolare che le mappe concettuali non sono una riduzione della complessità per realizzare un "bignami didattico" ma sono invece strumenti metagognitivi per riflettere sulla conoscenza e per rappresentarla in modo più efficace. Si evidenzia come le mappe sono utili nel passaggio da un'accumulazione nozionistica a un appredimento significativo che sviluppi competenze nuove e costruzioni di senso.
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