No alle intimidazioni delle mafie, no al silenzio sulle mafie

Solidarietà di Libera al Sindaco di Buccinasco

E' in gioco la convivenza civile, l'attività amministrativa
di molti comuni, l'economia stessa dei nostri territori.
9 aprile 2005
Lorenzo Frigerio (Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Referente per la Lombardia)

Il grave atto intimidatorio ai danni di Maurizio Carbonera, sindaco di
Buccinasco - al quale sono stati recapitati gli auguri di Pasqua in una
busta con un proiettile di mitragliatore - ripropone drammaticamente il
pericolo costituito dalla 'ndrangheta in provincia di Milano e nella nostra
regione.

Al primo cittadino di Buccinasco, già in passato al fianco della nostra
associazione, va tutta la piena solidarietà di Libera, nella profonda
convinzione che proprio dal contrasto degli interessi criminali sui
territori debba prendere rinnovato vigore l'azione di contrasto alle mafie.

Sicuramente la corretta attività amministrativa procura fastidi agli
interessi delle cosche, che in quell'area della provincia di Milano si
concretizzano soprattutto in investimenti immobiliari, attività speculative
ed edilizie connesse. La salvaguardia del territorio dagli appetiti mafiosi
e l'osservanza delle procedure non sono gradite a chi ha come unico
obiettivo il massimo profitto possibile, da raggiungere con il minimo sforzo
e il mancato rispetto della legge.
L'azione di legalità a livello amministrativo deve essere accompagnata da
una rigorosa opera di repressione e gli stessi clan che oggi sembrano
rialzare la testa nel decennio scorso erano stati decimati dalle inchieste
dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano.
A distanza di quasi dieci anni, la maggior parte dei giudici allora membri
della DDA milanese è oggi passata ad altri compiti, in virtù della ben nota
e sciagurata "rotazione" nell'applicazione dei magistrati imposta dal CSM e
la memoria storica di quei fatti - fondamentale nel contrastare una
criminalità come quella mafiosa - è ormai patrimonio di pochi.
È forte quindi la necessità di aggiornare il quadro di riferimento e gli
organigrammi delle cosche, anche perché, dopo tutti questi anni, il rischio
che le stesse cosche - dopo lo sbandamento successivo alle numerose condanne
passate in giudicato - si riorganizzino è davvero molto alto; le
intimidazioni al sindaco Carbonera ne sono una prova più che lampante; gli
auguri con la pallottola seguono l'attentato incendiario ai danni della sua
auto nel marzo 2003.
Se occorre gridare forte il nostro "no!" alle mafie, occorre con altrettanto
vigore chiedere che sulle mafie a Milano e in Lombardia non cali, dopo
questo terribile atto intimidatorio, ancora una volta il silenzio di mass
media e opinione pubblica.
È proprio nel silenzio che le mafie prosperano e occorre evitare la
sottovalutazione di questi e di altri segnali, una sottovalutazione che si
nutre dell'ostinata convinzione che le mafie siano un problema del sud,
mentre da almeno cinque decenni hanno esteso il loro raggio d'azione anche
in Lombardia. Non è quindi in gioco il "buon nome" di Milano e della nostra
regione: evidenziare il rischio mafia in questi territori non è un attentato
alla reputazione della regione e del salotto buono della finanza italiana.
Ad essere in gioco è invece la convivenza civile, l'attività amministrativa
di molti comuni, l'economia stessa dei nostri territori.

Invitiamo le associazioni, i cittadini, gli amministratori comunali di
piccoli e grandi comuni che condividono l'allarme per i rischi che le mafie
portano con sé a partecipare alla FIACCOLATA DI VENERDÌ 1 APRILE che
prenderà il via alle ore 20.30 dal PALAZZO COMUNALE in via Roma e si
concluderà nella piazza dei Giusti a Buccinasco (MI).

Milano, 30 marzo 2005

Lorenzo Frigerio
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Referente per la Lombardia

Note: Libera. Associazioni, Nomi e numeri contro le mafie
Sede Regionale Lombardia
c/o ACLI, Via della Signora, 3 - 20122 Milano
Tel. 02/7723201 - Fax 02/780968
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Sede Nazionale
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