E' morto Luca Coscioni
Un uomo radicalmente libero
Era stato colpito 10 anni fa dalla SLA(sindrome laterale amiotrofica)
21 febbraio 2006
E' morto Luca Coscioni. La notizia, improvvisa quanto in realtà attesa e temuta, è di ieri mattina. Moltissimi in queste ore hanno citato, raccontato, ricordato in lui il presidente dei Radicali Italiani e dell'associazione per la libertà della ricerca scientifica che porta il suo nome. Ma Luca in questi anni è andato oltre il semplice attivismo pubblico.
A 28 anni, giovane destinato ad un lungo e brillante avvenire, professore universitario, si stava preparando per gareggiare alla maratona di New York. Ma tutto questo venne fermato da un mostro che gli si parò davanti sbarrandogli la via del futuro. Quel mostro si chiamava SLA, sindrome laterale amiotrofica, che lo porta alla paralisi totale. "Il deserto è entrato dentro di me" disse. Ma a quel deserto Luca Coscioni non si arrese, decidendo di continuare a lottare costantemente e incessantemente. La sua finestra di comunicazione con il mondo in questi dieci anni è stato un computer, attrezzato con un sintetizzatore vocale che lui manovrava con il movimento degli occhi, l'unico che gli era consentito dalla malattia. E quello sguardo testimoniava Luca, segno di una persona tenace, combattiva, guizzo di una vita che non si voleva e non si è arresa.
La straordinaria storia d'amore con la moglie, testimoniata pubblicamente e vissuta nel privato, le battaglie e l'impegno politico per la libertà di ricerca scientifica. Libertà di speranza e di vita per moltissimi. Davanti ad una società e ad una politica che tende ad emarginare, etichettare, ghettizzare i diversi, i malati, gli handicappati o comunque il superficialismo e l'aridità sociale li ha chiamati, la storia di Luca Coscioni è stata un atto di ribellione. Schiaffo duro al perbenismo quanto carezza, dolce carezza, per chi in lui si è visto riscattato da un destino considerato incommensurabile da molti, tanti, troppi. Luca ha dimostrato che non è così, che si è e si resta sempre uomini. Uomini degni di rispetto, dignità, senza pietismi e commiserazioni inutili quanto degradanti. Atti d'amore verso la vita, amore mai sazio e mai domo.
E' stato il regalo di Luca, il preziosissimo regalo che ci ha lasciato.
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