Comunicato dello staff di GiovanieMissione.it

Calabria senza pace - solidarietà alle coop. di mons. Bregantini

Lo staff di giovaniemissione esprime solidarietà e appoggio alle cooperative promosse da mons. Bregantini in Calabria, vittime di un grave attentato mafioso. Stringiamoci a chi r...esiste e crea alternative di speranza!
28 marzo 2006

Grave sabotaggio della ’ndrangheta Colpito a Locri il lavoro giovanile
(tratto da www.avvenire.it )

Questa volta l'intimidazione è stata più raffinata e più subdola; è arrivata con la distruzione di oltre diecimila piantine di piccoli frutti di bosco mediante l'uso di sostanze chimiche velenose. Un danno enorme per l'azienda "Frutti del sole", partner del consorzio di cooperative "Valle del Bonamico", la realtà agricola della Locride con il numero più alto di persone occupate, nata con il sostegno del vescovo Giancarlo Maria Bregantini, proprio per contrastare il coinvolgimento dei giovani nelle attività criminose. Solo per il mancato raccolto, ormai prossimo, ci sarà un danno economico di quasi 200 mila euro ed a queste vanno aggiunti gli oneri fin qui sostenuti per coltivare le piantine.
La scoperta dell'incredibile episodio è avvenuta ieri mattina, quando l'agronomo dell'azienda ha notato l'appassimento improvviso ed inspiegabile delle piante dei lamponi, in un settore ben preciso delle serre. Dopo una prima ricognizione, si arrivava alla convinzione che nella cisterna utilizzata per la concimazione fogliare, era stato immessa una sostanza di cui ancora non si conosce la natura: forse un acido o forse un diserbante. Lo si saprà a conclusione delle analisi che verranno effettuate su alcune parti delle piantine e sul contenuto rimasto nella cisterna. I prelievi sono stati effettuati dai carabinieri intervenuti nelle serre subito dopo la denuncia presentata dal presidente della cooperativa "Valle del Bonamico", Pietro Schirripa. Il professionista (di mestiere fa il medico) non riesce a trovare una spiegazione a questa ennesima intimidazione: «Non sappiamo che pesci prendere - ci ha detto a caldo - l'impressione è che qualcuno non ci vuole qui». Evidentemente c'è chi preferisce il male di questo lembo di terra e non gradisce affatto il tentativo di togliere dalla strada tanti giovani che altrimenti potrebbero diventare facili prede delle cosche. Il Consorzio Goel (che raggruppa le varie realtà cooperativistiche della Locride sorte grazie al Progetto Poli coro) non ha fatto attendere la sua condanna a questo gesto definito che viene definito senza alcun dubbio "aggressione mafiosa". In un documento diramato ieri sera, è stata ribadita la ferma volontà di non mollare e di continuare nell'opera intrapresa. «Ormai è evidente che il Consorzio Sociale Goel e tutti i suoi soci sono divenuti una grande e scomoda anomalia nel territorio - affermano - La gente ci apprezza e ci segue e le forze sane della Calabria cominciano a pensare che forse è veramente possibile cambiare».
Parole coraggiose contro la criminalità organizzata: «La 'ndrangheta che opprime la Locride e la Calabria per i propri biechi interessi, invece comincia veramente a mal tollerarci e - continuano - c'è qualcuno che vorrebbe espellere dal territorio l'anomalia di tante presenze virtuose perché tutto sia palude e degrado. C'è qualcuno a cui non piace che ci sia una pastorale ed una Chiesa impegnata nelle opere di bene comune, che ci sia un modo etico di fare imprenditoria che rimette in seria discussione le ormai consolidate regole del gioco».
I giovani soci del Goel sono convinti che alla 'ndrangheta non piacerà affatto che questo movimento si allarghi, come sta avvenendo, dalla Locride all'intera Calabria. «Noi siamo decisi a non fuggire - garantiscono - continueremo a difendere e presidiare la nostra terra per lasciarla migliore ai nostri figli. Anzi - concludono - episodi come questi, ci convincono ancora di più di essere sulla strada giusta e danno ancora più forza ed entusiasmo al nostro movimento». Però sanno che avere il sostegno della società civile può incoraggiare la loro scelta e pertanto chiedono una larga mobilitazione della gente ed allo Stato «una risposta durissima a questo gesto grave e simbolicamente inquietante».


LE LACRIME DELLA LOCRIDE

COMUNICATO STAMPA del Vescovo, mons. Giancarlo Bregantini, in merito agli atti di violenza attuati recentemente nella Locride.

Il dolore

Ancora una volta la Locride versa le sue lacrime, amarissime per la violenta morte del giovane Enzo Cotroneo di Bianco, ucciso proditoriamente sulla strada di casa, nella notte di domenica 19 marzo, proprio poche ore prima della sua attesa testimonianza nella delicata inchiesta sull'omicidio dell'onorevole Franco Fortugno. A ciò si aggiunge il ferimento ieri dell'agente di un periodico locale.

Ma Locride versa le sue lacrime anche per i tanti atti di intimidazione che hanno il terribile intento di scoraggiare chi vuole il bene e si è impegnato, con fecondi risultati, a creare tante occasioni di lavoro, in una terra avara di speranza e di futuro.

Tristissimo e preoccupante è infatti l'avvelenamento di 1 ettaro di piante di piccoli frutti, nella serra chiamata Frutti del Sole, vicino a San Luca. Lacrime, quindi, sempre più amare.

La condanna

Il gesto intimidatorio contro l'agricoltura e il lavoro difficile dei contadini lo sento come un'offesa a Colui che, come Creatore di ogni cosa, ci ha dato una terra bellissima, con delle potenzialità immense e ancora poco valorizzate. Distruggere la campagna è un atto contro Dio, nostro Creatore .

È una bestemmia contro il cielo. Ed è un'orrenda offesa a quel giardino , la Calabria, che Dio ha affidato alle mani di tutti i Calabresi per trarne ricchezza e dignità .

Questo vile gesto di distruzione, attuato con raffinata volont à di male, assolutamente preparato, è poi un atto che viola l'intera attività cooperativistica della Locride, che vede tanti giovani, fiduciosi nel futuro della Calabria, impegnati con le loro mani a farla bella. Tutti insieme. Senza paura. Ormai da 10 anni, con realizzazioni ammirate in tutta Italia. Siglate dal Progetto Policoro, intelligente strumento per la crescita dei giovani, voluto dall'intera Chiesa Italiana e attuato in quasi tutte le Diocesi del sud.

Qui c' è una strategia mortale, che vuole spezzare le nostre intelligenze e minaccia le nostre risorse. Per questo, è un atto che, come Vescovo, condanno nel pi ù forte dei modi. Lo condanno con la scomunica . Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l'aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani - uccidendo e sparando - e delle nostre terre - avvelenando.

Impegni

La solidarietà della Chiesa di Locri-Gerace è immediata e piena. Sia nei confronti della famiglia di Enzo Cotroneo, ucciso a due passi da casa, che dei lavoratori delle serre. Ci impegnamo a star vicino alla famiglia colpita, come abbiamo sempre fatto in ogni atto in cui Caino uccide Abele. Ci impegnamo inoltre a ricostruire il danno attuato. A sanare il giardino. A recuperare la dignità dei nostri lavoratori agricoli. A ridare speranza alla nostra gente.

Le forze dell'ordine e la magistratura siano sempre sensibili e immediatamente operative nella difesa della nostra regione. E come restiamo consolati dalla notizia dell'arresto dei presunti autori del delitto Fortugno (anche per merito di chi, con coraggio, si è posto come testimone di giustizia, per permettere la soluzione di indagini difficili e complesse), cos ì speriamo che anche in questi casi si impegnino, con la stessa determinazione, a scoprire autori e mandanti di tali vili gesti di morte.

Possa il Signore della Vita avere pietà di noi. E ci dia la forza di ricominciare con decisione e speranza.

24 marzo 2006, memoria dei missionari martiri

† p. GianCarlo Bregantini, Vescovo

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