Antimafia: altro che ponte sullo Stretto di Messina…!
Anche questa estate, per il secondo anno consecutivo, l’Associazione Libera e la Fondazione Culturale Banca Etica hanno organizzato, con la collaborazione della Regione Toscana, dei campi di lavoro sui territori confiscati alla mafia. Sull’orma dell’anno passato, il progetto era rivolto ai giovani di età compresa dai 18 e i 30 anni, ma la richiesta di partecipazione da parte di ragazzi minorenni è stata molto alta, quindi l’iniziativa si è estesa (a partire, addirittura, dai 15 anni).
Questa è stata solo la prima delle sorprese per gli organizzatori: nel 2005 erano stati organizzati 2 campi, uno a Canicattì ed uno a Corleone ed i volontari erano 84, quest’anno sono stati organizzati ben 7 campi per accettare tutte le richieste presentate: 5 in Sicilia e 2 in Calabria. In totale i partecipanti sono stati 204 ed ha stupito la partecipazione femminile: il 67%! Pensando anche che i compiti da svolgere non sono stati leggeri…
I volontari toscani per due settimane hanno affiancato nell’attività agricola, in Sicilia, i ragazzi della Coop. Sociale Lavoro e non Solo che hanno in gestione i terreni espropriati nelle zone di Corleone (Pa) e di Canicattì (Ag); in Calabria hanno aiutato la Coop Valle del Marro che lavora nella piana di Gioia Tauro (RC).
Le attività da svolgere variano a seconda del periodo in cui viene effettuato il campo: è stata svolta la trebbiatura del grano, l’estirpazione ed il
reimpianto di alcuni vigneti, la raccolta di pomodori con i quali è stata fatta la passata, la raccolta di peperoncini, mandorle e melanzane, l’apicoltura e la ripulitura degli uliveti per facilitare la raccolta delle olive.
Il programma dei campi è articolato in due parti: la mattina il lavoro nei terreni e ed il pomeriggio è dedicato alla parte culturale, con approfondimenti ed incontri volti a fornire un’educazione alla legalità.
Le conferenze sono state tenute da ospiti d’onore come Don Luigi Ciotti (Presidente di Libera), Rita Borsellino, Giovanni Impastato, il Sostituto Procuratore alla Repubblica di Palermo Antonio Ingroia, il Parlamentare Beppe Lumia, nonché vari esponenti degli enti locali e di amministrazioni Toscane, di Forze dell’Ordine, di rappresentanti dell’Arci e di Banca Etica.
Sono state organizzate, inoltre, visite ai luoghi simbolici della storia del fenomeno mafioso e dell’antimafia.
Il fatto che un così grande numero di ragazzi abbia deciso di trascorrere le proprie vacanze faticando per far valere i propri ideali, per contribuire in maniera attiva e non solamente simbolica nella lotta alla mafia, è un dato estremamente confortante, che intende cancellare lo stereotipo dei giovani italiani.al covo di di provenzano.JPG
E questa esperienza è solo il punto di partenza di un lungo percorso che questi volontari hanno intrapreso…è davvero difficile esprimere con parole l’emozione, l’orgoglio e la commozione che si prova nel mettere piede sui campi sottratti alla potenza dei mafiosi. Ed ancor più complicato è descrivere le sensazioni che si provano nel raccoglierne i frutti, nel racchiudere nelle proprie mani il risultato della lotta alla mafia, nell’ammirare un bel pomodoro rosso, rosso come il sangue delle numerose vittime cadute sotto la prepotenza della mafia.
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