Solidarietà del Pmli allo storico Carlo Ruta
Il PMLI.Sicilia esprime la più sentita solidarietà allo storico Carlo Ruta per la assurda condanna fascista ad otto mesi di carcere che lo ha colpito perché svolgeva il suo lavoro di inchiesta, durante il quale ha chiarito alcune vicende torbide verificatesi nella provincia di Ragusa
In una intervista rilasciata, nel dicembre del 2004, a "il bolscevico", Organo di stampa del PMLI, Carlo Ruta ha detto:
"Oggi, come in passato, i poteri ufficiali dell'isola, al pari delle mafie, cui sono sovente correlati, fondano il loro dominio sul silenzio sostanziale, garantito dal ricatto, dall'intimidazione, dalla coartazione costante dei cittadini. E l'informazione più influente dell'isola, che ne è tradizionale portavoce, finisce un po' con il dettare le regole su quello che conviene dire. Chi decide di parlare, di indagare, di ricostruire verità e fatti, passati e presenti, in piena autonomia, può ritrovarsi quindi in un pericoloso isolamento. Almeno otto giornalisti, dagli anni sessanta a oggi, hanno pagato, infatti, con la vita. Più di frequente si paga con uno stringente assedio giudiziario. E' noto quello che hanno dovuto subire Danilo Dolci, Michele Pantaleone, e tanti altri. L'obiettivo rimane in ogni caso quello di ripristinare le sordine."
Ecco, certamente, la condanna di Carlo Ruta, un giornalista coraggioso ed onesto intellettualmente, che non si lascia dettare le regole di ciò che bisogna dire e di cosa è meglio non dire, è finalizzata a ristabilire il silenzio.
L'attacco alla libertà di opinione, di ricerca storica e di inchiesta è un sintomo del neofascismo che avanza e si radica a livello istituzionale, grazie all'azione politica antipopolare dei governi nazionali di Prodi e, precedentemente, di Berlusconi. E' parimenti un preoccupante segno della mafia che avanza, grazie ai provvedimenti antipopolari del governo Cuffaro.
L'appoggio del "centro-sinistra" regionale a Cuffaro se da un lato ha zittito la piazza, impedendo di cacciare via il governo della mafia dalla Sicilia, dall'altro, in maniera complementare, ha contribuito ad isolare gli intellettuali antifascisti e antimafiosi siciliani. La vicenda di Ruta non è l'unica di tal genere, ed ha preoccupanti similitudini con altre vicende dello stesso tipo, come quella dello storico Casarrubea, che sta pagando perché ha osato indagare per chiarire i contorni istituzionali e politici della strage di Portella.
In una terra come la Sicilia, in cui gli intellettuali antimafiosi e antifascisti hanno sempre pagato con l'isolamento, e, spesso, con la vita, il silenzio del "centro-sinistra" siciliano su queste vicende di repressione fascista e mafiosa, risulta criminale. Ma non c'è da stupirsi, hanno taciuto per anni sulle devastazioni commesse da Cuffaro. Perché dovrebbero indignarsi se uno storico antifascista e d antimafioso finisce in carcere?
Il PMLI rinnova la sua solidarietà allo storico e si rivolge ai sindacati, ai centri sociali, alle Organizzazioni studentesche, culturali e religiose che fanno dell'antifascismo e dell'antimafia un perno della loro lotta in Sicilia, nonché alla base sana dei partiti come il Prc, il PdCI, i DS, perché stringano un cerchio della solidarietà intorno a Carlo Ruta.
Palermo, 2 ottobre 2006,
La Responsabile del PMLI per la Sicilia
Giovanna Vitrano
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