A qualcuno i tromboni, ad altri neanche le trombette
30 anni fa, e forse anche qualcosina in più, Karl Popper disse che con la Tv non ci sarebbe mai potuta essere democrazia. Passati gli anni ci siamo accorti di quanto si sbagliava. Con questa Tv non è possibile nulla, assolutamente nulla. Ormai la Tv è diventata la fiera dei tromboni e delle trombette (mancate). A seconda delle convenienze, delle decisioni dei direttori di rete e dell'audience notizie vengono taciute o riferite solo parzialmente. Rignano Flaminio, sono settimane che i riflettori sono puntati sulla cittadina laziale. Sono settimane che ci parlano di "presunti abusi", di richieste di scarcerazione accettate, di indizi e accuse non certe. Interviste alle maestre, all'autore televisivo, all'amica e alla vicina di casa che proclamano innocenze, che si dichiarano vittime di un inganno e di macchinazione. Magari, come scrive sarcasticamente Antonella Serafini, sono vittime di un complotto "della lobby dei bambini". Vogliamo andare a rivedere la cronaca degli ultimi anni? Vogliamo andare a ricontrollare quante volte si sono celebrati processi mediatici, si sono alzate forche mediatiche e quante si è invece parlato di presunzione di colpa, si è lasciato spazio agli innocentismi?
Ricordate la strage di Novi Ligure, la caccia agli albanesi subito cominciata e poi platealmente smentita? E la caccia ai rumeni che stupravano ragazze agli angoli delle strade? E la forca già innalzate a Erba per il marito della vittima? Le grida inorridite, di Pisanu prima e ora di Amato, gli allarmi sugli anarco-insurrezionalisti che colpiscono ovunque, che vogliono incendiare l'Italia?
Trombe, tromboni. E trombette silenti. Ma perché nessun quotidiano ha urlato in prima pagina che gli psicologi hanno riscontrato sui bambini tracce di "sofferenza", tipiche della violenza sessuale? Perché nessun telegiornale ci ha mostrato in quale situazione è la cittadina, in quale stato d'assedio sono costretti a vivere i cittadini? Nessuna voce per i bambini, ancora una volta vittima della ferocia, della violenza degli adulti. Un telegiornale nazionale in questi anni ci ha abituati a servizi morbosi, lacrimevoli, pietistici ad ogni evento di cronaca nera. Oggi nulla, niente di niente.
Alla fine qualcuno sbotta, butta a mare tv e giornali e decide di muoversi di persona, colmando le lacune dei grandi media. Antonella Serafini, collaboratrice di PeaceLink e di altri media indipendenti, è stata a Rignano Flaminio, ha parlato con le famiglie delle vittime, ha tastato con mano la reale situazione. E ha scelto di decidere con la propria testa, di affidarsi alla propria indignazione e alla propria materia grigia. Da alcuni giorni sul suo sito, http://www.censurati.it, è disponibile una petizione di solidarietà con i bambini di Rignano e con le loro famiglie. In pochissimo tempo già oltre cento sono le adesioni giunte da tutta Italia.
Quanto i tromboni suonano solo da una parte, quando neanche una trombetta viene lasciata libera, facciamo da soli. Alle armi di distrazioni di massa rispondiamo con l'auto-organizzazione e con l'attenzione delle menti pensanti, di ognuno e di ciascuno.
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