Il cuore è uno zingaro e va...
Rossana Rossanda dal Manifesto esprime il suo orrore per la tragedia di Tor di Quinto e il comportamento istituzionale che lei ritiene sciagurato, roba da fascisti, degno di ricordi collegati ai rastrellamenti di ebrei…Indubbiamente il termine rastrellamento ben si confà dati i tempi e i metodi con cui sono state sbaraccate intere famiglie, caricate poi su autobus per ignota destinazione. Che pena certe scene, immagini da far abbassare lo sguardo. Immagini che sono abituate a sfilare nei pollici dei nostri tv provenienti dai sud del mondo. Queste invece riprendono i posti nostri e quel “nostri” è diventato una specie d’intruglio misto tra rabbia, razzismo, violenza e oggi anche punte di rimorso. Troppo lungo e difficilmente dimostrabile sondare rabbia, razzismo e violenza . Proviamo a lavorare sul rimorso, giusto per verificare se sia il caso.
Zingari, romeni, albanesi, popoli dell’est che spesso impinguano i già nostri senz’arte né parte, accattoni, abitanti di scatoloni sotto i portici o in baracche fatiscenti: quelli buoni ad essere nomati untori alla bisogna , che così servano almeno a qualcosa, dato che sono parassiti.
I più non ci avranno fatto caso, sconvolti e intimoriti dal susseguirsi di notizie via via più frenetiche lanciate nel pomeriggio del 31 ottobre, che l’orribile evento era accaduto nel tardo pomeriggio del 30, dunque quasi 24 ore prima. Infatti i lanci in web sono cominciati a vedersi nella serata del 30 e al mattino del 31. All’edicola del 31 sono stati consegnati alcuni quotidiani nazionali che riportavo un trafiletto di qualche riga in cronaca cittadina. Tutti i testi riportavano pressappoco queste frasi: “Ragazza è stata picchiata selvaggiamente e gettata in un fossato, profondo circa due metri, in via della Stazione di Tor di Quinto. La giovane, priva di documenti, dell’apparente età di circa 20 anni e probabilmente dell’est, è stata ricoverata ieri sera in gravi condizioni all’ospedale Sant’Andrea, dove un’ambulanza l’ha portata in codice rosso. Ad accorgersi dei lamenti della giovane è stato un autista di un autobus” (Si riportano sotto alcuni link )
E’logico chiedersi perché in quel lasso di tempo non ci sono stati clamore, odio, rabbia, l’esasperato “dagli allo zingaro” e dunque la presa di provvedimenti immediati? Si è logico ed è lecito, ancorché umano. Il tutto si è scatenato quando abbiamo imparato (ufficialmente) chi era quella donna e soprattutto di che nazionalità era, da qui la macchina italiana si è messa in moto con quella velocità che pretenderemmo quotidianamente nella sanità, nelle scuole, nelle aule giudiziarie, insomma negli affari istituzionali. Ciò che ha prodotto lo conosciamo, ivi compresi gli articoli stranieri poco generosi nei confronti degli italiani razzisti, la presa di posizione del presidente romeno Basescu , le opportunistiche bassezze (chi più, chi meno) dei politici, il decreto d’urgenza firmato in pochi minuti e…qualche articolo simile a quello della Rossanda.
Pensiamo che qualche rimorso su cui riflettere ci sia, eccome. Primo fra tutti l’adoperare le vittime ad usum delphini a quanto pare secondo una graduatoria supportata dai media: extracomunitaria massacrata di botte, 10 righe - italiana trucidata da immigrato dell’est in città strategica, caso nazionale.
…Le farfalle si posano indifferentemente sui volti dei vincitori addormentati così come sui volti morti dei vinti...gli umani evidentemente no
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