Alla lettera aperta di Fabio rispondono Clic.it e Micso con due offerte di connessione; su forum e blog apprezzamenti dai più, ma anche perplessità e qualche offesa gratuita.

Disabilità e connessioni a banda larga

E’ giusto o sbagliato che aziende private si facciano avanti per risolvere i problemi delle fasce sociali svantaggiate?
3 dicembre 2007

logo handicap Torniamo ancora sulle vicende di Fabio, il nostro amico (oltrechè socio di Metro Olografix) affetto dalla distrofia muscolare di Duchenne, che già in passato aveva scritto alle amministrazioni pubbliche locali per chiedere (a tutt’oggi, senza ottenere nulla se non inutili promesse) un rimborso per l’acquisto di un particolare mouse a fiato.

Recentemente Fabio ha sollevato un’altra questione spinosa: abitando in un piccolo centro dell’entroterra abruzzese, Cappelle Sul Tavo, Fabio ha seri problemi di connessione, non essendo il suo comune servito dalla banda larga. Ha deciso così di rivolgersi direttamente ai principali gestori di telefonia, e per conoscenza all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e alla UILDM con una lettera aperta.
Le risposte dei gestori di telefonia sono state sconfortanti; scrive Fabio
Ho preso alcune informazioni per cercare di capire i motivi di questa carenza nel territorio.
Tutte le risposte avute dai vari operatori indicavano la mancanza di convenienza economica, da parte loro, per l’attivazione di tale servizio.

La notizia è stata quindi ripresa da Primadanoi.it e da PuntoInformatico.it, e sono arrivate a Fabio due offerte da Internet Service Provider locali, la prima da Daniele di Clic.it (Modena), la seconda da Emiliano Bruni, R&D manager di Micso (Pescara), e anch’egli socio di Metro Olografix. Non solo, Emiliano preannuncia che a breve l’intera comunità di Cappelle sul Tavo sarà servita dalla tecnologia Wadsl. Forse senza volerlo, Fabio è diventato persino “uomo immagine” per i suoi concittadini sprovvisti delle più moderne tecnologie di connessione ad Internet.

Tutto bene dunque? Si e no.
Si, perché Fabio ora ha solo da scegliere quale delle due offerte preferisce; si perché a prescindere dalla scelta di Fabio una piccola comunità locale, che non è sufficientemente interessante dal punto di vista economico per le grandi TelCo, avrà un servizio di connessione internet.
No, per le discussioni, alcune di dubbio gusto quando non proprio cattive, che sono scaturite in rete, su blog, forum pubblici, ed anche all’interno di Metro Olografix.

Ad aprire il dibattito online è il forum di Anti Digital Divide [1], seguono i commenti agli articoli di Punto Informatico [2]; tralasciando i post più sgradevoli (qualcuno insinua che Fabio non sia un vero handicappato ma solo un approfittatore, qualcun altro rilancia che, anche se fosse davvero un handicappato questo non significa che ha maggiori e/o diversi diritti da altri utenti digital-divisi, ed altre amenità simili), come oggetto principale del contendere resta un quesito: è giusto o sbagliato che aziende private si facciano avanti per risolvere i problemi delle fasce sociali svantaggiate?
Sintetizza bene l’utente citus in una risposta sul forum di ADD:
Possibile che migliaia di persone svantaggiate come Fabio debbano essere tenute in considerazione solo quando si presenti un ritorno economico di fatto?

Possiamo prenderla da tre punti di vista:
Micso e Clic sono ciniche aziende che hanno fiutato l'affare
Micso e Clic sono aziende che uniscono “l'utile” al “dilettevole”
Micso e Clic sono emeriti benefattori che pensano al bene della società

Non credo all'affermazione uno, come non penso sia vera la tre.
Penso che Micso e clic siano due aziede PROFIT che erogano servizi “di nicchia” (a paragone con le grandi TLC italiane come telecom, wind/infostrada ecc) che badano si ai loro affari, ma se questi in qualche modo possono coincidere con i bisogni/le esigenze del cittadino, tanto meglio (esiste un concetto in economia che si chiama responsabilità sociale dell'impresa, concetto che spesso, troppo spesso, praticamente sempre, l'azienda si scorda facendo coincidere questo concetto con il concetto di responsabilità verso i propri azionisti, ovvero “chissenefrega del cliente finale, l'importante è che i nostri azionisti a fine anno abbiano il loro utile sempre più in positivo).

Il tornaconto di Micso e Clic è un ritorno d'immagine? ma in una società come la nostra dove l'immagine è praticamente tutto, questa vale ancor più degli investimenti in infrastrutture e risorse umane. ed essendo micso e clic aziende PROFIT, fan bene ad investire in “immagine sociale”.

Del resto, cosa fanno Tiscali e Fastweb per Telethon, Wind per Trenta Ore per la vita, Telecom che ha realizzato un intero sito, “Progetto Italia”, per le sue iniziative di carattere sociale nel campo della cultura, della Formazione, dello Sport e della Solidarietà, e Vodafone che ha costituito una Fondazione per il finanziamento di progetti sociali?. Non leggo però strali contro queste sponsorizzazioni, né vedo gente stracciarsi le vesti contro queste aziende. Come mai?

Micso e Clic sono associazioni filantropiche perché offrono connessioni gratuite a soggetti svantaggiati e/o investono in una parte di territorio dove aziende come Telecom o Fastweb ritengono non convenga investire? A parte la questione puramente tecnica (si può fare, non si può fare), immagino che gli amministratori di Micso si siano chiesti se convenga/non convenga anche economicamente. Cosa c'è di sbagliato in tutto questo oggi, qui, in Occidente? Assolutamente niente, anzi. funziona esattamente così. Ma la “colpa” (o responsabilità) è di Micso o Clic? No.

La colpa è dello Stato che ha abdicato completamente la sua funzione sociale, in nome del “libero mercato”, della privatizzazione spinta, della “soddisfazione del cliente” piuttosto che della “risposta al bisogno del cittadino”; la colpa è delle amministrazioni locali, sempre attente a non scomodare i “poteri forti” e a legiferare in modo clientelare pur di mantenere le poltrone; la colpa è di noi cittadini, che pensiamo solo al nostro orticello invece di essere “massa critica” per fare pressione sulle aziende e sulle pubbliche amministrazioni.

Fabio avrà la sua connessione, la comunità di Cappelle sul Tavo anche. Grazie all’interessamento di due ISP locali. Questo è ciò che conta.
Il resto sono solo inutili chiacchiere.

Note: [1] La discussione sul forum di AntidigitalDivide http://forum.antidigitaldivide.org/showthread.php?t=5922

[2] Le discussioni sui forum di Punto Informatico
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=2129243#posts
http://www.pitelefonia.it/b.aspx?i=2125240#posts
http://www.pitelefonia.it/b.aspx?i=2118200#posts

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