Antimafia e giustizia(?)

Lo Stato è un cancro all'interno della mafia. Ma tranquilli, è quasi debellato!

Le sentenze non valgono più: ora la giustizia è compito delle fiction. Intanto Casablanca va avanti nonostante l'abbandono di tanti e i giudici vengono trasferiti se indagano.
4 dicembre 2007

Totò Riina, Graziella Campagna, Clementina Forleo. Questi i protagonisti principali della nostra storia. Una storia che non ha molti fronzoli e non necessita di molti commenti. I fatti parlano, cantano, urlano da soli.

Cominciamo da Graziella Campagna, giovane ragazza uccisa dalla mafia perché venuta casualmente in possesso di informazioni su alcuni boss mafiosi. Si è celebrato, diverso tempo fa, il processo in primo grado ai suoi assassini. La sentenza è rimasta lettera morta perché non è stata depositata nei tempi previsti dalla legge, quindi è stata prescritta. La vicenda rimase più morta della sentenza e nessuno se n'è mai interessato. Ci fu un appello di alcune associazioni antimafia, ma siccome nessuno di loro è ancora saltato per aria le istituzioni e i politici non sono riusciti ad accorgersene. Il processo d'appello sta per iniziare. La settimana scorsa la RAI avrebbe dovuto trasmettere uno sceneggiato, titolo "La vita rubata". La trama ricalcava la vicenda di Graziella. Avrebbe dovuto, appunto. Perché alcuni giorni prima è stata bloccata, per ordine diretto del Ministero della Giustizia, con la motivazione che potrebbe influenzare il processo d'appello. Vorremmo ricordare che la prescrizione della sentenza di primo grado non è mai stata oggetto di nessuna attenzione istituzionale ...

Totò Riina. E' stato arrestato nel 1993 ma la sua vicenda sta catalizzando più attenzioni ora che durante la sua trentennale carriera mafiosa. Nelle scorse settimane Canale 5 ha trasmesso una fiction in 6 puntate sulla vita del boss di Corleone. Non parleremo del fatto che qualcuno si è accorto solo alla vigilia dell'ultima puntata della sua esistenza(mentre della fiction su Graziella Campagna in anticipo sulla prima). E neanche che "Il Capo dei Capi" (questo il suo nome) ha battuto tutti i record di durata di una fiction. Solo due incisi:

- tra gli autori è presente Claudio Fava, illustre europarlamentare nonché figlio di Giuseppe Fava buonanima. Buonanima perché Giuseppe fu assassinato dalla mafia 20 anni fa. La sua colpa era quella di aver fondato I Siciliani, una piccola rivista senza padrini e padroni che si occupava di mafia, malaffare e politica. I Siciliani, dopo la morte di Fava, fallirono. Graziella Proto Rapisarda si accollò i debiti de I Siciliani e questo ancora oggi comporta la presenza di una ipoteca che pende sulla sua abitazione. Ma nonostante tutto si è imbarcata in una nuova avventura, insieme ad Orioles che di antimafia si occupa anche lui da diversi anni(ha iniziato tanti anni fa con Peppino Impastato, altra vittima della mafia). Ora la storia rischia di ripetersi. Casablanca, la rivista che Riccardo e Graziella hanno fondato, rischia il fallimento e la chiusura. Pippo non c'è più ...

- Il Capo dei Capi si è concluso nell'ultima puntata con l'arresto del boss. Ora, dovete sapere che sull'arresto ci sono due storie che circolano. La prima è narrata dal Capitano Ultimo e dal Crimor, cioè da coloro che arrestarono Riina. I carabinieri raccontano di aver arrestato Riina dopo mesi di indagini e dopo aver superato diverse difficoltà e depistaggi. La seconda invece è del giornalista Attilio Bolzoni(co-sceneggiatore della fiction). Racconta che Ultimo si mise d'accordo con altri boss per comprare Riina(tra cui ovviamente Provenzano, che per ringraziare Ultimo ha tentato di farlo cadere vittima di un attentato...) e nascondere i loro traffici. Un processo penale ha smontato il teorema di Bolzoni e di altri giornalisti e accertato definitivamente che Ultimo racconta la verità. Secondo voi quale storia può essere stata narrata, dovendo narrare la verità su come andarono i fatti e volendo fare un'operazione di Tv-verità? Ovviamente quella di Bolzoni ...

ps: come mai con l'esistenza reale di Borsellino, Falcone, Livatino, Chinnici, La Torre e tanti altri che hanno dato anche la vita per lottare contro la mafia c'è stato bisogno, per avere un eroe positivo, di inventare il personaggio di Biagio Schirò?

E veniamo a Clementina Forleo. E' notizia recente che, così come accaduto con De Magistris qualche tempo fa, si sta realizzando il suo trasferimento per incompatibilità ambientale con il luogo di lavoro. Queste le colpe della Forleo: aver indagato su alcune scalate bancarie avvenute in violazione di legge, aver chiesto un trattamento meno violento per un migrante durante un controllo di polizia, aver chiesto di indagare sulle minacce ricevute dai genitori, morti poi in un incidente stradale. La minaccia era quella di ucciderli in un incidente d'auto se la Forleo non avesse abbandonato alcune inchieste...

Si conclude qui la nostra storia.
Graziella Campagna alla fine scopriremo che se l'è cercata, lavorava in una lavandiera, cosa gli viene in mente di dire alle forze dell'ordine i fatti dei boss?
Ultimo ovviamente è colpevole. Riina scorazzava liberamente per Palermo da decenni senza disturbare e dare fastidio a nessuno, a cosa serviva arrestarlo? Questi carabinieri d'oggi! Hanno idee sempre più strane. Ma questi giovani che si credono, di cambiare il mondo?
La Forleo è pazza, pazza e criminale. S'indigna che gli hanno ucciso i genitori e che a Milano si malmenano i migranti. Ma che scherziamo? Se ci teneva ai genitori la finiva di indagare, che c'era la prescrizione del medico? E poi, indagare sugli illeciti finanziari... che mondo! La finiamo di disturbare la gente bene, la gente che fa affari per il bene del Paese. Tutto tempo perso: quanti straccioni e poveracci si potevano arrestare nel frattempo!

Ah, poi ci sarebbe anche Casablanca. Che dire? Pippo Fava è morto una volta, può sempre morire una seconda. Tanto che problema c'è? Una o due cosa cambia?

Note: http://www.censurati.it
http://www.lesiciliane.org/casablanca
http://casablanca.motime.com
http://italy.peacelink.org/sanlibero
http://italy.peacelink.org/casablanca
http://www.peacelink.it/editoriale/a/22996.html
http://www.ritaatria.it

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