Zanotelli al Convegno AIFO: Follereau mi ha insegnato la nonviolenza attiva
Alex Zanotelli, intervenuto al Convegno internazionale AIFO “L'Amore politico”, ha affermato con forza la sua idea di impegno politico. Queste le sue parole: “Ritengo che una delle definizioni migliori di che cosa sia la politica sia stata quella di papa Paolo Sesto: la politica è la più alta espressione della carità cristiana. Se è così dobbiamo domandarci: ma allora che cos'è la politica? La politica è attenzione in nome e in rappresentanza del popolo, attenzione agli ultimi, ai deboli, alle fasce più fragili. Il politico dovrebbe avere un occhio privilegiato a queste fasce, e partendo da loro prendere decisioni e permettere l'instaurarsi di un'economia di uguaglianza, cioè un'economia in cui i beni di questo mondo siano il più equamente distribuiti. Sono convinto che Dio ha creato risorse per tutti in abbondanza, ma la rapacità umana vuole che ognuno se ne impossessi, ed ecco perché ogni società lasciata a se stessa tende a strutturarsi nella disuguaglianza. Solo una politica che persegua una giustizia distributiva, cioè che abbia l'occhio attento alle fasce più deboli, più povere, agli emarginati, alle scorie del mondo, potrà permettere l'instaurarsi di un'economia delle risorse, dei beni dell'unica casa che abbiamo, perché siano distribuiti il più equamente possibile. Questa è una politica che è stata incarnata molto bene da un uomo straordinario che abbiamo avuto in Italia: il sindaco di Firenze La Pira”.
Padre Alex ha anche ricordato il ruolo fondamentale svolto dall'ispiratore dell'AIFO, Raoul Follereau, nel suo cammino di maturazione umana e spirituale: “Raoul Follereau è certamente una delle persone che mi ha molto influenzato fin dall'infanzia. In particolare, una delle cose che mi ha molto impressionato è la lettera che scrisse a Kennedy e a Krushev chiedendo a ognuna delle due superpotenze il prezzo di un bombardiere per curare i malati di lebbra. Questo per aiutarci a capire che quelle spese che non facciamo in morte le trasformiamo in vita, cioè meno spendiamo in morte, più facciamo una politica che serve davvero all'uomo. La nostra politica oggi non serve più all'uomo, serve soltanto ad ingrassare il sistema. E' questo lo spirito di Follereau che a me piace ricordare, anche perché esso mi ha portato personalmente alla conversione sulla nonviolenza attiva. E' stata certamente una delle figure che mi hanno toccato nel mio cammino di conversione”.
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