"Sequestrati", trattati e contenti
Una famiglia spezzata e due ragazzini "sequestrati" con provvedimento del Tribunale dei minori. È quanto accaduto nei mesi scorsi a Basiglio, piccolo comune nell'hinterland milanese, dove la figlia Giorgia di 9 anni e stata allontanata per un disegno un po' osé, che poi è risultato essere stato fatto da un compagno di classe.[1] La vicenda ha avuto un lieto fine e i ragazzi hanno riabbracciato la famiglia, ma le domande sono molte e la gente del posto si è mobilitata in cortei di denuncia.
Motivo di tanta preoccupazione è il modo in cui i diritti di tutti noi possono essere violati con diagnosi pseudo-scientifiche di tipo psicologico. Esami non ne esistono, per diagnosticare un disturbo mentale è sufficiente un'opinione, una valutazioni soggettiva o un semplice test, non dissimile da quelli che troviamo sulle riviste. Test che da anni sono distribuiti in molte scuole italiane, dove i ragazzi vengono indirizzati verso centri neuropsichiatrici. Proprio in questi giorni in asili nido e scuole elementari di diverse regioni italiane come il Veneto, prendono il via i cosiddetti Questionari Italiani del Temperamento (Quit)[2][3].
Se consideriamo nel complesso i bambini indirizzati verso questi centri, i circa qurantamila sottratti alle famiglie e i più di trentamila sotto psicofarmaci, ci rendiamo subito conto dell'estensione di questo fenomeno. Ma non è finita qui, gli psichiatri ritengono che l'8% dei ragazzi sia affetto da ADHD, questo spalanca la strada a operazioni di trattamento ben più massicce.[4] È necessaria un'ampia opera di informazione per fare in modo che tutto questo non accada e che l'Italia non ripercorra le tragiche vicende verificatesi negli ultimi anni in America con il Ritalin.
Non si può più accettare che avvengano situazioni come quella di Basiglio, che i bambini vengano diagnosticati affetti da disturbi e debbano seguire iter inutili e dannosi che rendono impossibile individuare i problemi reali, spesso di tipo pedagogico o sociale, che niente hanno a che vedere con aspetti clinici. Soprattutto, non si può più accettare che un bambino venga allontanato dalla famiglia in seguito a valutazioni soggettive e superficiali.
Articoli correlati
- USA, Canada e Australia dettano la linea internazionale in materia
Antidepressivi a bambini di meno di un anno
In Australia cresce l’allarme: più di quattromila “depressi” hanno meno di 10 anni, ed oltre cinquecento hanno meno di 5 anni. “Prescizioni inquietanti”, dichiara il portavoce del Royal Australian College of Physicians. Prof. Costa (Policlinico Umberto I°): “Stanno avvelenando i bambini, modificandogli in modo irreversibile il sistema nervoso, questi colleghi sono incoscienti e pericolosi”9 dicembre 2008 - Giacomo Alessandroni - Gli esami non finiscono mai
Di screening in screening
Ma è proprio vero che tutti oggi tutti i bambini soffrono di "disturbi di apprendimento"?21 luglio 2008 - Prof.ssa Margherita Pellegrino - C'è qualcosa che non va. Sicuramente
Attacco alla salute dei bambini
Come è possibile che, mentre i servizi per la salute mentale sul territorio italiano lascino ancora molto a desiderare, si permetta l'apertura di 82 centri in tutta Italia per la somministrazione di psicofarmaci ai bambini cosiddetti "iperattivi"?18 novembre 2006 - Dott. Carlo Olivieri - Sono una signora di 48 anni e nonna di una bimba di 4, che sprizza vitalità da tutti i pori, come si suol dire
Quando la bimba è vivacina
Ho deciso di scrivere questa lettera per comunicare il mio stato di forte preoccupazione che mi sta attanagliando ultimamente30 ottobre 2006 - Giacomo Alessandroni
Sociale.network