E adesso ammazzateci tutti...

Il silenzio dei menefreghisti e degli innocenti

12 giugno 2008

Il silenzio dei menefreghisti e degli innocenti

L'11 giugno '95 ricorda 7 su 13 referendum, ammessi dalla Corte Costituzionale, proposti dal Movimento Pannella-Riformatori. Tra questi ce ne fu uno che ebbe notevole successo: l'abolizione del monopolio confederale sindacale, liberalizzando così le rappresentanze. L'11 giugno di 13 anni dopo verrà ricordato -ci speriamo- per la morte di 9 (nove!) lavoratori, sei tutti insieme, gli altri a distanza di poco tempo l'uno dall'altro. Già l'informazione aveva ripreso a relegare quelli 'di quotidiana routine' nelle ultime pagine, già le istituzioni, passate e presenti, governate da peccatori di 'quotidiano menefreghismo', avevano privilegiato i desideri di Confindustria piuttosto della sicurezza sul lavoro e lasciato volutamente scadere i termini di convalida per le pensioni da lavori usuranti. Quando gli operai sono costretti a morire i rappresentanti delle istituzioni definiscono le loro morti ingiuste, dimentichi che sono proprio loro, le istituzioni, a dover far rigare diritto la giustizia. Ma dove sono, in cosa si stanno impegnando, di che si preoccupano quelle rappresentanze sindacali che proprio l'11 giugno 'festeggiano', beffarda ironia, il 13° compleanno della loro liberalizzazione e che, sinergicamente a quelle già confederate, dovevano/dovrebbero proteggere i lavoratori? Ma a che categoria di individui a nostro favore -e sfavore- stiamo affidando le nostre vite? Abbiamo bisogno di donne e uomini di buona volontà, delle categorie non possiamo più fidarci: ce lo confermano queste morti quotidiane.

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