Obama docente di spirito unitario
A febbraio Berlusconi criticava a Veltroni la pubblica dichiarazione di preferire Obama ché si sarebbe reso la vita difficile nel caso in cui non avesse vinto, dando tra l'altro la probabilità di vittoria a Mac Cain, a lui particolarmente simpatico in quanto pur essendogli più vecchio correva per la Casa Bianca. Certo è che Veltroni nulla c'entra con la vittoria del 44° presidente degli States, ma qualcosa c'entra invece l'età di Mc Cain e conseguentemente quella di Berlusconi. L'America ha scelto un uomo giovane perché più che la politica del Paese nutriva il forte desiderio di rinnovare la sua cultura ché lavorando su questa l'altra si sarebbe di riflesso adeguata. E’ intelligenza nell'accezione di trovare il modo per superare gli ostacoli, è umiltà nel prendere atto che la cultura è fatta da ogni uomo, non già dalla storia che solo qualche uomo ha costruito e nella quale, nei secoli, ruffianamente si attinge. Napolitano ci sollecita a imparare lo spirito unitario Usa. Ci perdoni presidente, ma questo noi ce l’abbiamo già, il problema è che sta solo tra pochi, sempre quelli, per la stessa cosa (res). Chi insegna a noi cos’è l’autentica natura dello ‘spirito unitario’ e la res sulla quale lavorare per il bene comune?
Articoli correlati
Presidente Obama, non ci vada a mani vuote!
Nell'imminenza della visita di Obama nella città di Hiroshima, un appello a tutti gli operatori di pace: un invito a spedire un messaggio alla Casa Bianca perché il suo viaggio non porti solo parole.
Presidente Obama, non vada a Hiroshima a mani vuote!11 maggio 2016 - Roberto Del Bianco- Le relazioni tra i due paesi saranno all’insegna dell’uguaglianza o di una nuova colonizzazione?
Disgelo Usa-Cuba: le insidie del nuovo corso
L’accordo Obama-Raúl Castro restituisce finalmente la libertà ai cinque eroi antiterrorismo cubani4 gennaio 2015 - David Lifodi Is there still hope for peace in Ukraine?
The Ukrainian government, like Israel in Gaza, relentlessly goes on bombing residential areas in the eastern regions “to kill the terrorists hiding out there” (but also the civilians living there). The separatists, called “terrorists”, are in a siege; to break it, they have launched a bloody counteroffensive to the South, with civilian casualties there, too. Tension has spiked with rumors (later debunked) of a full-scale Russian invasion underway. And yet, in spite of it all, a glimmer of hope for peace has finally appeared. Or is it just an illusion?4 settembre 2014 - Patrick Boylan
Sociale.network