Il clandestino alias il delinquente
Viene chiamato dalla parte entusiasta “il disegno della legge e dell’ordine, il deterrente per chi vorrà entrare illegalmente nel nostro Paese, il semplificatore d’espulsione perché non richiederà più il nulla osta dell’autorità competente” e dalla parte indignata “atto odioso, dannoso, inutile e ipocrita” Tutto questo e anche di più per l’art. 19 del ddl S. 773 col quale si legifera che per lo stato italiano l’immigrazione clandestina è reato. Nella precedente stesura per il reo veniva prevista la reclusione, ma probabilmente quando si è ricordato che da un bel pezzo abbiamo le carceri intasate, si è pensato bene di commutare la pena in multa da 5mila a 10mila euro e già qui non si capisce bene il senso del ridicolo: per ottenere il pagamento si richiederà il pignoramento presso terzi, nella fattispecie allo scafista che ha condotto in patria nostra i clandestini? Ci pare evidente l’assurdità della pretesa e dunque limitiamoci a prendere atto che processando il reo non sarà più necessaria la trafila per la sua espulsione e l’osservanza di tutte le sentenze della corte costituzionale basate sul rispetto della libertà personale dello straniero. In attesa che il disegno sia poi convertito in legge ci chiediamo, come anche il sen. D’Alia , con che criterio verrà dichiarato reo il clandestino non colto in flagranza, ossia scoperto per lo più in acque territoriali, ma già presente sul territorio: a che procedura verrà sottoposto il ‘reo’ ante legge? Basterà beccarne uno senza il permesso in regola, dunque sarà sufficiente la sua permanenza al momento, per imputarlo di reato? Dottrina e giurisprudenza saranno versate a fiumi nelle aule di giustizia e ci costerà assai il nuovo impatto sul sistema, infatti il sen. Li Gotti ha sollevato la questione che a quanto pare non era stata presa in considerazione: la copertura finanziaria dai 33milioni di euro previsti per i circa 50.000 ingressi in Italia nell’ultimo anno ai 400 che si misurano sulle circa 700mila presenze illegali. Il sen. Schifani l’ha ritenuta fondata e ha così così richiesto alla commissione bilanci di riunirsi per riconsiderare la questione della copertura.
Nessuna eccezione per i ‘diversamenti clandestini’ ossia coloro che nel mondo civile si chiamano rifugiati. Qualche dubbio lo nutriamo sulla caccia alle badanti, quelle signore che accudiscono i nostri parenti anziani e ammalati per consentire a figli, nuore e nipoti di lavorare fuori casa senza troppi rimorsi nell’abbandonarli, ché tali sarebbero ove fossero affidati alle nostre carenti coperture socio-assistenziali. I nostri dell’operazione ‘vittoria di legge e ordine’ su queste clandestine forse chiuderanno convenientemente un occhio o due?
Sempre in onore della sicurezza apprendiamo che è stato approvato l’uso dell’oleosina capsicum (olio di peperoncino) nelle bombolette spray anti aggressione e violenza, come da emendamento della sen. Bonfrisco che, a suo dire, se la signora reggiani avesse avuto lo spray nella borsetta forse non sarebbe andata così. In compenso gli emendamenti proposti dalla sen. Franco sull’inasprimento delle pene per maltrattamenti e vessazioni familiari sono stati bocciati perché non prioritari, come se la violenza sulle donne, specie quella che si consuma ad opera di uomini conviventi o meno, fosse un fatto di sicurezza privata anziché pubblica. Vorrà dire che quelle donne si attiveranno a prepararsi in casa l’olio di peperoncino da nebulizzare alla bisogna. La senatrice ricorda che nel frattempo il fondo per il piano di contrasto da cui dipendono le risorse per i centri antiviolenza, finanziato dal governo Prodi con 20milioni di euro, è stato cancellato. Forse perché quei soldi verranno convertiti in quantitativi industriali di peperoncino?
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