Ma adesso, facciamo silenzio…
Ancora il Parlamento strepita, nell’arrogante pretesa di sfruttare un caso di vita - e di morte, essendo la morte parte di essa - come cuneo scalfittore del nostro Stato di diritto.
Lontano dai media, un’anima ha scelto forse la cosa più giusta, lasciare dal suo silenzio infinito il corpo inutile. Il suo spirito tormentato trovi pace.
E adesso, per favore, umani di questa Italia divisa, abbiate la sensibilità e la grazia di ritornare in silenzio alle cose solite. Alla ricerca di soluzioni ai problemi di noi vivi. All’incontro proficuo e rispettoso secondo le regole della democrazia.
Si cali il sipario sulla vicenda. Facciamo silenzio, e gli attori e le comparse che tanto si sono agitati in questi giorni, lascino il palcoscenico in punta di piedi.
Sociale.network