Omosessualità, meravigliosa malattia

31 agosto 2009
Miriam Della Croce

A me sembra assurdo considerare l'omosessualità una malattia; però la mia è solo un'opinione, giacché non sono una scienziata, né un medico.

Veri uomini

Con certezza però posso affermare che le malattie si curano poiché recano disturbo o sofferenza a coloro che ne sono affetti, oppure alla società, o a entrambi. Quindi, dando per vero, anche se non lo credo, che l'omosessualità sia una malattia, non vedo per quale motivo colui che ne è affetto dovrebbe farsi curare, considerato che non gli reca alcun fastidio, e neppure reca danno alla società.

Spesso è la società a recare fastidi o danni all'omosessuale. La persona omosessuale potrebbe ritenere la sua una meravigliosa malattia da tenersi cara per tutta la vita.

Molti credenti, però, reputano gli atti di omosessualità un grave peccato. E sbagliano. Infatti, peccato, stando al Vangelo, è tutto ciò che è in contrasto col comandamento dell'amore. Per affermare che gli atti di omosessualità siano peccaminosi, è necessario dimostrare che trasgrediscano il precetto fondamentale di Gesù. Ma è cosa impossibile.

Superfluo ricordare che appellarsi a qualche passo delle Scritture per sostenere che l'esercizio dell'omosessualità sia peccato, è lecito qualora l'interpretazione di quei passi sia in perfetta sintonia con la ragione e col messaggio evangelico. Ma anche questa è cosa impossibile.

Conclusione: una persona è crudele, oppure sciocca e ignorante, se si permette di dire ad un omosessuale: sei malato e ti devi curare. Una persona del genere ha sicuramente bisogno di cure.

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