C'era una volta il ventennio

Piccola cronaca locale, ma su cui vale la pena riflettere
Giacomo Alessandroni15 gennaio 2010


Riceviamo e - volentieri - pubblichiamo, queste segnalazioni, una di Marco Roscetti (coordinatore dei Giovani Comunisti del Comune di Pesaro) e una dell'ANPI. Ci mostrano come - durante il primo Consiglio Comunale del 2010 - il Consigliere Biagiotti (PdL) rivendica la sua ideologia politica nel Fascismo. Il suo vicino, il Consigliere Roscini (Lega Nord), dopo aver fatto il saluto romano, lo ripete quando Biagiotti si gira verso di lui.

Benito Mussolini durante un comizio Quello che si è consumato nell'ultima fase della seduta comunale di lunedì 11 gennaio non può passare inosservato. Il teatrino "goliardico" tra il consigliere comunale del PdL, Roberto Biagiotti, e quello della Lega, Dante Roscini, richiede una ferma condanna per la gravità rivestita.

Grave perché il tutto è avvenuto nelle sale di un consiglio comunale, luogo pubblico e istituzionale, espressione della società civile.

Grave perché quella mano alzata è scivolata via nell'indifferenza di tutti i presenti in aula, in particolare tra le stesse file dei colleghi dell'opposizione e dello stesso presidente del consiglio comunale.

Grave perché quel saluto del leghista "nostrano" assume i caratteri di una "zingarata", smantellando il significato intrinseco di quel gesto e di quegli anni.

Rifondazione è ferma nella condanna dell'atto.

Come scrisse Faber, scomparso proprio l'11 di gennaio di 11 anni fa: "è triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti".



Nota dell'ANPI - Pesaro e Urbino

Nel corso della discussione al Consiglio Comunale di Pesaro è accaduto che un consigliere del PdL abbia orgogliosamente rivendicato, nei princìpi politici del ventennio fascista, i cardini della sua formazione umana e culturale. Succede, anche se si tratta di apologia di un regime disgraziato che ha gettato l'Italia nella miseria e nel lutto. Ma ci piace credere che il giovane consigliere del PdL parli semplicemente di cose che non conosce.

Del resto il grande poeta santarcangiolese Raffaello Baldini sostiene in una sua poesia che:

Un quaiòn el podrìa essa enca istruìd
podrìa essa magari lavreato...

per dire che oggi, in tempi di televisione, Facebook e Wikipedia, le notizie non bastano più. Bisogna avere lo spirito critico che viene dall'esercizio della logica razionale, quella che ti permette di considerare un certo dato della realtà come prodotto complesso e non monolitico.

Quella che ti aiuta a trovare le giuste distinzioni concettuali in ordine a un certo fenomeno sociale, di non lasciarti travolgere dal gorgo delle generalizzazioni banali o delle battute preconfezionate. Diversamente la politica diventa puro esercizio del potere, meccanicismo di rapporti, gestione privilegiata delle risorse pubbliche a favore delle lobby economiche, allontanamento dai cittadini e arroccamento nei palazzi.

Il fascismo è stato negazione di ogni libertà, monopartitismo, violenza omicida contro i dissenzienti, razzismo colonialista e antisemita, crimini di guerra in Etiopia, Libia e Jugoslavia, distruzione di ogni bene e ricchezza nazionale, milioni di morti. In compenso prendere un treno puntualmente non era cosa aleatoria come ai giorni nostri.

I cittadini di Pesaro che hanno eletto a loro rappresentanti quelli che inneggiano al fascismo come nuova età dell'oro devono perciò meditare su quella loro scelta. Devono sconfiggere l'arroganza degli ignoranti. Perché, al di là di ogni giudizio individuale, un governo delle destre più o meno fasciste, nazionale o locale, non può che portare a conseguenze come quelle sopra descritte.

Del resto aveva ragione Sandro Pertini nell'affermare, in uno dei suoi messaggi di fine anno, "preferisco la più imperfetta delle democrazie alla più perfetta delle dittature".

Note: - L'episodio raccontato da PesaroWebTV
- Il video integrale della seduta

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