Sul rogo alla pizzeria della famiglia Impastato
'Ho qualche dubbio sulla causa accidentale dell'incendio. Mi auguro che i vigili del fuoco abbiano ragione, ma da settembre a oggi registro una serie di fatti inquietanti che mi fanno pensare ad altre cause''. Cosi' Giovanni Impastato, fratello di Peppino, il militante di democrazia proletaria ucciso da Cosa Nostra nel 1978, commenta i primi accertamenti sul rogo che la notte scorsa ha devastato il magazzino della pizzeria di Cinisi di cui e' titolare. ''Le indagini stanno facendo luce - dice ma mi sembra strano pensare a un corto circuito all'esterno, nel periodo invernale, all'aperto. Aspettiamo i risultati definitivi, quel che e' certo e' che quest'estate hanno incendiato il negozio di frutta e verdura accanto al locale che avevamo dato in gestione; nella retata del 15 novembre scorso, tra gli arrestati per mafia a Carini, c'era anche un fiancheggiatore, Salvatore Rugnetta, che davanti al nostro negozio vendeva pesce; inoltre abbiamo denunciato energicamente un giro di prostituzione gestito da rumeni e lo sfruttatore e' venuto a protestare in modo provocatorio nella nostra pizzeria''. ''Non sono una persona che approfitta delle circostanze - conclude Impastato - ma questi fatti criminosi, in successione, mi creano qualche timore e mi fanno pensare a un incendio doloso. Spero di essere smentito''. Queste sono state le parole di Giovanni Impastato riguardo il rogo che ha danneggiato ieri notte i locali della sua Pizzeria. Come Associazione Casa Memoria Impastato formata dai familiari di Peppino e dai loro collaboratori sosteniamo pienamente quanto da lui dichiarato. Esprimiamo preoccupazione per tutto ciò che sta accadendo a partire dal mese di Settembre di quest'anno, con il susseguirsi di ben 3 incendi che hanno interessato dapprima zone adiacenti ai locali di proprietà della famiglia Impastato e stavolta i locali stessi. Abbiamo seri riscontri per pensare che si tratti di un episodio doloso, anche se non siamo certi della matrice. Ci risulta ad esempio da testimonianze dirette l'accatastamento di oggetti che sono stati spostati dal luogo dove erano collocati originariamente al punto di innesco delle fiamme, probabilmente per alimentarle. Nonostante questo vogliamo lasciare spazio al dubbio e all'ipotesi che si sia trattato di un incidente, anche perché non siamo abituati a lasciarci andare a falsi allarmismi. In ogni caso, al di là di quali siano le cause, continueremo con le nostre attività e con il progetto di strutturare la Pizzeria come un luogo che possa offrire cultura, arte, riflessione, oltre che semplici alimenti, così come è sempre stato, perché alla base non c'è alcuna logica speculativa, ma la semplice voglia di nutrire il territorio, in ogni senso. Del resto è facilmente riscontrabile di come gran parte dei guadagni ottenuti dall'esercizio commerciale ad opera della Famiglia Impastato sono stati regolarmente reinvestiti nelle attività di promozione culturale e contro la mafia. Questa è la nostra logica, questa è la nostra strada.
Articoli correlati
- Il 9 maggio del 1978 fu eliminato uno statista inviso agli Stati Uniti e che aveva parlato troppo
Perché ricordare Aldo Moro
PeaceLink ha dedicato uno spazio ad Aldo Moro. Esplorate questo spazio di informazione e scoprirete che ciò che vi hanno detto per tanti anni non è tutta la verità e in certi casi non è la verità.9 maggio 2020 - Alessandro Marescotti - Ce qui a été découvert et ce qui reste à découvrir
Peppino Impastato et Aldo Moro, un pas de plus
Alors qu'en 1978, les Brigades rouges avaient assassiné Aldo Moro, la mafia tue Peppino Impastato. Depuis ces événements, de nombreux détails et inconfortables vérités ont émergées9 maggio 2020 - Alessandro Marescotti - In memoria di un giovane coraggioso che lottò contro la mafia
Peppino vive!
Il 9 maggio 1978 fu assassinato Peppino Impastato e nello stesso giorno venne ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro8 maggio 2020 - Laura Tussi e Fabrizio Cracolici - Video
Peppino Impastato (1948-1978)
Attivista comunista, noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978
Sociale.network