Ripristinare la legge regionale n.25, comunicato stampa di Luciano Mineo
Nel novembre del 1996 il Consiglio regionale della Puglia fece un miracolo. Approvò all’unanimità la legge n. 25, proposta dal sottoscritto, che consentiva il rimborso di tutte le spese che i cittadini dovevano sostenere per sottoporsi ad un trapianto di qualsiasi tipo. La legge consentiva anche il rimborso delle spese per chi accompagnava quel cittadino verso una speranza di nuova vita.
La legge si era resa assolutamente necessaria perchè sino a quel momento avevano potuto sottoporsi a trapianto solo coloro che avevano le disponibilità economiche necessarie. Quindi i ricchi e i benestanti. Tutti gli altri avevano dovuto fare ricorso all’usura, all’indebitamento, alla vendita di tutti i beni, all’aiuto di familiari e amici oppure avevano dovuto lasciarsi morire.
La legge approvata dal Consiglio regionale pose fine a questa palese ingiustizia garantendo i rimborsi delle spese sanitarie pre intervento, per l’intervento e post intervento (i controlli successivi) e delle spese di viaggio, di vitto e di alloggio per i trapiantati e per i loro accompagnatori.
La Puglia diventò, sulla base di questa legge, una delle regioni più avanzate d’Italia, un vero e proprio modello preso ad esempio. Ricchi e poveri divennero uguali ed ebbero le stesse opportunità di vita.
In una delle ultime sedute, l’attuale Consiglio regionale ha soppresso questa legge senza nemmeno una discussione. Senza l’opposizione di un solo consigliere. Una norma di grande civiltà è stata cancellata nell’indifferenza generale, come se si trattasse di qualcosa di inutile, sull’altare della riduzione dei costi della sanità.
E’ semplicemente vergognoso.
La vita umana è stata trattata come un costo, come qualcosa di inutile, da non tenere in alcuna considerazione.
Il Consiglio regionale deve tornare urgentemente, immediatamente, anche con una seduta straordinaria, su una decisione che definire aberrante è poco. E deve tornarci ripristinando la legge sui trapianti per intero. Mettendo le somme necessarie in bilancio per fare fronte ai rimborsi, tutti i rimborsi, necessari per ridare la vita ad un essere umano.
Delegare i Comuni che, come è noto, non dispongono di risorse adeguate significa farsi beffe dei cittadini che da anni attendono un organo compatibile e che sono in attesa di trapianto. La legge era semplice e chiara. La Regione metteva a disposizione le risorse e le aziende sanitarie locali erogavano sulla base della documentazione regolarmente presentata dai trapiantati. Se si vogliono ridurre i costi della sanità si cerchino gli sprechi, gli enormi sprechi che continuano ad esserci. Si taglino le consulenze, le assunzioni inutili, la miriade di promozioni e di carriere sfolgoranti, gli appalti sospetti.
Da quando è in vigore la legge sui trapianti centinaia di persone hanno potuto vivere grazie ad un cuore, un fegato, un rene, un polmone, un pancreas e ad midollo nuovi. Gli iscritti alle associazioni dei donatori di organo si sono moltiplicati. I donatori di organo sono cresciuti. Oltre a garantire il diritto alla vita per tanti malati in attesa di trapianto, un grande movimento di civiltà si è messo in cammino. Fermare tutto questo sarebbe drammatico e ripristinerebbe le solite e antiche ingiustizie tra ricchi e poveri, tra chi può e chi non può.
Chiedo al Presidente Vendola di intervenire con rapidità per ripristinare la legge n. 25 e per riportare serenità tra coloro che soffrono e a cui è stata tolta anche la speranza.
COMUNICATO STAMPA, LUCIANO MINEO
2 marzo 2013
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