Uno stabilimento siderurgico più sicuro ha meno operai

Una scomoda verità

Esiste una verità scomodissima in campo siderurgico: si può produrre acciaio in modo più sicuro e sostenibile aumentando l'automazione. Ma questo richiede stabilimenti completamente ridisegnati, in cui l'automazione sostituisca i segmenti produttivi più rischiosi e nocivi.
31 gennaio 2016

I sindacati a Taranto (e non solo) non hanno chiesto sistemi di produzione innovativi e puliti perché avrebbero aumentato l'automazione e ridotto drasticamente l'occupazione. E così hanno preferito le vecchie produzioni ottocentesche dove i lavoratori si ammalano.

Rifkin: "Nelle nuove acciaierie il processo è quasi del tutto automatizzato"

Marvin Kenney e Richard Florida hanno messo a confronto, in un loro elaborato, due impianti siderurgici con sede a breve distanza l'uno dall'altro. Il primo è un antiquato complesso di vecchi capannoni arrugginiti che ospita centinaia di operai che lavorano in un ambiente quasi dickensiano. Coperti di grasso e fuliggine, lavorano attorno a vecchi altoforni che fondono metallo. Il pavimento fangoso è disseminato di pezzi arrugginiti, utensili abbandonati e contenitori di prodotti chimici, in mezzo a un rumore assordante. Il secondo impianto è una struttura di un bianco accecante, con un aspetto più da laboratorio che da fabbrica. All'interno le bobine di lamiera escono da macchine verniciate in colori brilanti. Al centro dello stabilimento si trova una gabbia di vetro piena di computer e di attrezzature elettroniche, gestite da lavoratori che indossano tute immacolate. Nessuno tocca direttamente l'acciaio: il processo è quasi del tutto automatizzato.


Jeremy Rifkin, estratto dal libro "La fine del lavoro" 

Produrre in modo pulito significa andare verso impianti labour-saving, con un'automazione spinta, come è giusto che sia per sottrarre i lavoratori a lavorazioni nocive, assegnandoli a ruoli di controllo a distanza dietro monitor.

Esiste una verità scomodissima in campo siderurgico: si può produrre acciaio in modo pulito aumentando l'automazione e allontanando gli operai dalle emissioni nocive, che avverrebbero in un ciclo chiuso. Ma questo richiede stabilimenti con un'automazione spinta, in cicli produttivi completamente ridisegnati, in cui il contatto con l'inquinamento dei pochi lavoratori presenti è praticamente nullo. Il nuovo sistema di produrre acciaio, confrontato con il vecchio, ce lo racconta Jeremy Rifkin.

La piramide di Cheope fu costruita con il lavoro disumano di 100 mila persone, oggi si potrebbe costruire con 500 lavoratori e 14 gru. Lavoratori nel ciclo siderurgico

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)